giovedì 12 luglio 2007

Mappa I


Finalmente siamo partiti!!!

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3 commenti:

Anonimo ha detto...

C'è modo di avere il file con tutti gli scenari (quello con tutti gli esagoni numerati e la disposizione degli elementi scenici?)

Marco Franzo ha detto...

ma non hai il plico? è più facile se te lo stampa Lelino "the beast"!

Anonimo ha detto...

LA SCHERMAGLIA TRA LE OMBRE DI TOR LATALTHIN E I CACCIATORI DI KARAK-A-RHKAZ

Era giorno da poco e il contingente elfico stava marciando per battere dei territori sui quali espandere la propria influenza. L'esercito non marciava compatto ma si era aperto per controllare una parte maggiore di territorio quando al generale arrivò la notizia che le due unità di cavalieri si erano imbattute in un avanguardia di nani. Era meglio sbrigarsi prima che lo scontro diventasse feroce contro un avversario che era meglio tenere se non come alleato per lo meno neutrale...

I due plotoni di cavalleria si mossero subito per accerchiare i tiratori nani col duplice scopo di prenderli ai fianchi e non farsi bersagliare.
Poco dopo arrivarono il mago, le due multibaliste, i principi drago e un'unità di guerrieri ombra mentre dall'altra parte fecero il loro ingresso la balista, una folta unità di guerrieri e una meno numerosa ma non meno pericolosa unità di barbalunga. Dietro di loro un gruppetto di nani al comando di un anziano maestro delle rune misero in posizione un'antica e minacciosa incudine.
Intanto da una macchia boscosa eruppe l'unità più mobile degli elfi, la cavalleria con il magico stendardo che gli donava un'incredibile agilità persino in mezzo ai boschi ma per un soffio mancò l'impatto sul fianco dei tiratori nani perdendo col fuoco di risposta un paio di uomini. Nello stesso momento a sinistra la seconda unità di cavalleria manovrava per avere la migliore posizione possibile per una seguente carica. I movimenti dei nani furono minimi a fare scudo attorno all'incudine.
Anche gli ultimi elementi di entrambi gli schieramenti raggiunsero il teatro di scontro: l'arcimago da una parte e gli sventratori dall'altra.
Un girocottero andò diretto verso un gruppo di guerrieri ombra che costituivano la scorta dell'arcimago mentre gli elmi d'argento attaccavano il fianco dei tiratori nani senza però riuscire a sfondare. Le magie che i provati maghi provarono a lanciare si rivelarono facilmente bloccabili (i magho generavano metà dadi potere per regola dello scenario... N.D.A) ma non i dardi che le multibaliste scagliarono sugli archibugeri e sugli sventratori falciandone diversi.
Nel frattempo la balista nanica aveva presio di mira la controparte elfica falciandone un servente mentre il girocottero sputò un getto di vapore che lasciò gravemente ustionati un paio di guerrieri ombra e che ferì l'arcimago. I guerrieri nani intanto fattisi intraprendenti avanzavano verso lo schieramento elfico aiutati dalla magia dell'incudine. Furono i barbalunga a controcaricare sul fianco la cavalleria elfica impantanata con i balestrieri mandandola in fuga ma senza abbatterla.
Sul lato sinistro gli elmi d'argento uscirono dal bosco caricando gli archibugieri che, presi dal fianco poterono sparare solo pochi colpi che andarono a vuoto prima di venire falciati dalle lunghe lance argentee. La forza della carica mandò poi i cavalieri ad impattare sul fianco degli sventratori.
Dopo un ottimo esordio le baliste non si ripeterono mancando il girocottero che tentarono di abbattere mentre l'arcimago riuscì a penetrare le difese magiche del custode delle rune e aprendo una voragine sotto i piedi dei guerrieri che però con un'agilità rara tra i nani si salvarono quasi tutti.
Il girocottero, rendendosi conto del pericolo si portò in una posizione più protetta e provò nuovamente ad eliminare l'arcimago ma questa volta gli elfi erano pronti e la vampata non sortì alcun effetto. l'unico corpo a corpo che si stava effettuando era quello tra gli sventratori e gli elmi d'argento. I cavalieri elfi stavano facendo diverse vittime tra i nani che però non cedevano di un millimetro.
Ormai era passato diverso tempo dall'inizio dello scontro e quello che era cominciato con il sapore della battaglia dava ormai l'impressione di essere una schermaglia portata avanti da due comandanti troppo orgogliosi per lasciar passare il nemico ma consapevoli che non era il caso di rischiare le vite dei propri soldati per quello che non era uno dei veri nemici che avrebbero dovuto affrontare.
Incrociando gli sguardi e quasi di mutuo accordo i due comandanti ordinarono praticamente simultaneamente la ritirata delle proprie truppe lasciando sul campo il sangue di pochi morti e di feriti nemmeno troppo gravi.