giovedì 12 dicembre 2019

Incontro tra pesi massimi (San Francisco 49ers vs New Orleans Saints 48-46)

Al Superdome di New Orleans continua per i 49ers il tour di squadre con un record eccellente (è la prima volta che nell’era del Super Bowl in questo periodo della stagione una squadra aveva affrontato tre o più franchigie con un record di vittorie pari o superiore all’80%), dopo aver affrontato in 5 settimane: Seattle Seahawks, Green Bay Packers, Baltimore Ravens e New Orleans Saints. I quali Saints si sono già affrancati quali campioni divisionali della NFC South la scorsa giornata e lottano per il primo posto nella National Football Conference, che gli garantirebbe un round di riposo ai playoff; al contrario i 49ers sebbene la stagione stratosferica, al momento della partita contro i Saints erano sotto i Seahawks nella loro stessa divisione, cosa che li avrebbe costretti a giocare tutte le partite di postseason fuori casa, compreso il wildcard round.

Il primo possesso dei Saints dà il senso di quella che sarà la contesa, dalle 38 dei 49ers Brees arretra di qualche passo dopo aver ricevuto lo snap, lancia nel mezzo del campo oltre i linebacker dove il tight end Cook si è liberato su una post route, anche grazie alla disattenzione della safety Harris, che sostituisce il titolare Tartt; il tight end ex Raiders elude il suo placcaggio ed entra in end zone.
0-7 Garoppolo sul primo drive trova i suoi ricevitori numero 1 e 2, Sanders e Samuel, bravi a tramutare le ricezioni in quasi il doppio delle yard, con eccellenti corse dopo la presa, guadagnando il primo 31 yds, il secondo 25.
Su 3rd & Goal dalle 6 avversarie, Garoppolo connette con Bourne in end zone, bravissimo nel posizionare il corpo a scudo su Lattimore per la ricezione da touchdown. 
7-7 I Saints non hanno nessuna intenzione di mollare in questa esibizione di attacco, dimostrato anche dal ritorno di punt di Harris fino alle proprie 46. Dalle 26 avversarie Brees arretra, Cook va verso l’esterno per poi tagliare al centro del campo, lasciato ancora una volta incustodito dai defensive back dei Niners, riceve allungandosi in end zone, ma subisce un duro colpo dal numero 23 Williams, che sebbene non intenzionalmente, gli causa una concussion che lo terrà fuori il resto della partita. Sean Payton ha capito, però, che sarà una partita vinta da colui il quale avrà per ultimo il possesso, e vuole accelerare immediatamente, andando per la conversione da 2 punti: la palla viene affidata su una sorta di jet sweep al “coltellino svizzero” Taysom Hill che però viene fermato agevolmente prima che possa guadagnare anche solo un centimetro.
7-13 Sul ritorno del punt di Wishnowsky, Harris prende ai suoi un’altra eccellente posizione di campo, l’attacco guidato da Brees riparte dalle 29 di San Francisco. Giunti alle 3 il quarterback ex Purdue va in play action fingendo di consegnare la palla a Murray, che subito dopo la finta fa inciampare, buttandosi ai suoi piedi, Nick Bosa, Brees ha dunque tempo per lanciare per Josh Hill che ha seminato Harris, decisamente non in serata, sull’angolo sinistro della end zone.
7-20 Kyle Shanahan non ci sta, il primo lancio è un missile, sull’ennesimo play action con la linea offensiva che si sposta lateralmente, per Emmanuel Sanders uno contro uno con Marcus Williams, il ricevitore tira la maglia dell’avversario che però, probabilmente, perde l’equilibrio più perché sta arretrando guardando in alto il pallone che sibila nella sua direzione, a prenderlo è solo il ricevitore ex Broncos che corre nella end zone avversaria: 1 azione, 75 yds. 
14-20 I Saints allungano ancora, è una partita feroce, che si gioca su 4 down, difatti su 4th & Goal dalla 1 di SF, Brees tiene la palla dopo lo snap di McCoy, e con una QB-Sneak si allunga in alto oltre uomini di linea alleati e nemici, quanto basta per far toccare alla sfera lo spazio immaginario della end zone, per poi ritrarla immediatamente per evitare un fumble.
14-27 I Niners in quest’avvio macinano yard con pochi schemi ma spettacolari, dopo 21 yard su passaggio per Samuel, e una corsa da 19 di Mostert, Shanahan ne inventa una delle sue: Garoppolo riceve lo snap e con la linea offensiva si muove verso destra, affida la palla a Samuel che viene dalla direzione opposta, il quale poi la appoggia al WR Sanders, che da non quarterback, lancia una splendida palla, cadendo, senza equilibrio, per Mostert, libero sulla sideline, che “surfa” in end zone. 
21-27 Dopo il primo punt dei Saints, i 49ers riescono ad andare in vantaggio prima di metà tempo: in un drive che parte dalle proprie 20, aiutato da una grande corsa di uno dei tre runningback, Breida, che dopo un perfetto taglio sulla sinistra galoppa 28 yds. Su 1st & Goal dalle 10 la sfera viene affidata al runningback principale di serata, Mostert, che affonda nelle linee in collisione fino in end zone, troppo lenta la reazione del linebacker Robertson, titolare per le assenze di Alonso e Klein.
28-27 A inizio secondo tempo Jimmy Garoppolo “sporca” il suo passer rating, fino a quel momento perfetto, con un intercetto su cui non ha nessuna colpa, il passaggio per Sanders che sta attraversando il campo su una crossing route è perfetto, ma il ricevitore si fa scivolare la sfera dalle mani facendola cadere comodamente in quelle di Robertson, che si rifà della manchevolezza precedente. L’attacco di New Orleans ancora una volta parte da una posizione di campo favorevole, le 40 avversarie, ma non riuscirà a scucire da questo possesso più che un field goal, che segna il controsorpasso.
28-30 Dopo un raro 3 & out dei 49ers, i Saints pensano bene di restituire il favore del turnover, e Kamara perde la palla dopo un colpo ben assestato del defensive tackle DJ Jones, poi recuperata da DeForest Buckner, si tratta della prima fumble in attacco persa dai Saints in stagione. Jimmy Garoppolo & Co si ritrovano catapultati immediatamente nella red zone, dopo una buona ricezione e corsa da 15 yds su play action del fullback Juszczyk, su una situazione simile il quarterback ex East Illinois lancia per Kittle, il quale si tuffa sfiorando con la punta dello sferoide lo spazio valido 6 punti della end zone.
35-30 New Orleans un’altra volta mette in campo un drive più spezzettato rispetto a quelli folgoranti dei Niners, venendo fermati alle 30 in territorio nemico, da dove l’affidabile Lutz esegue su calcio piazzato.
35-33 Dopo un turnover on downs (bloccati tutti e 4 i tentativi dei Saints senza prendere il primo down), l’attacco dei Niners riprende da metà campo; in questo caso costruisce un drive maggiormente meticoloso rispetto ai precedenti, in red zone su 2nd & Goal, Garoppolo dimostra grande consapevolezza della pressione e si sposta sulla sinistra, il ricevitore Bourne è bravo a improvvisare tagliando verso il centro della end zone, dopo aver corso la sua traccia nel verso opposto, andando a ricevere per l'ennesimo TD niners.
42-33 I Saints rispondono con una splendida azione sull’asse più prolifico dell’attacco, Brees-Thomas (il quarterback ha completato l’80% dei passaggi indirizzati al ricevitore ex Ohio State), Drew lancia uno splendido passaggio a lob oltre il cornerback Williams, impressionante anche la tecnica di Thomas, che allunga le braccia e posizione le mani in modo da non dover neanche sforzarsi per eseguire la presa. Ciò che segue è un’azione stile “Madden”, il celebre videogioco di football americano, con Thomas che corre a “zig-zag” facendo venire il mal di testa a Ward che alla fine riesce a buttarlo fuori dal campo. Thomas corona questo possesso di cui è protagonista con un touchdown, Brees lo trova sulla sinistra dove ha eluso i defensive back con la sua eccellente tecnica nella corsa delle tracce, ottenendo quelle 3 yard di separazione che gli permettono di entrare in end zone agevolmente.
42-40 I 49ers trovano una grande giocata in pieno stile Niners di quest’anno, Deebo Samuel riceve su un end around e corre, sfruttando l’ottimo blocco del TE Kittle, volando 31 yds, ma San Francisco allunga solo con un field goal del veterano Gould.
45-40 A 1 minuto dalla fine, questa battaglia sembra volgere verso il lato dei “santi”, Brees lancia per Smith che taglia verso l’esterno, Warner e Witherspoon mancano il placcaggio, per il touchdown del sorpasso, e potrebbe sembrare, della vittoria. Visto però che avere 1 o 2 punti di vantaggio non cambia nulla, poiché si rimane sorpassabili con un calcio, i Saints vanno per la conversione da 2 che però viene ancora bloccata.
45-46 I Niners riprendono il campo della “Dome” a meno di un minuto dalla fine ma con tutti e tre i timeout. Su 4th & 2 si verifica l’azione marchio di questo grande match: Kittle batte facilmente in uno contro uno Gardner-Johnson, riceve e corre sulla sideline, lo raggiungono tre difensori dei Saints che si aggrappano a lui come bambini con il loro padre, uno di loro addirittura lo afferra per la griglia del casco, aggiungendo al già corposo guadagno di 39 yds, una penalità di 15.
Dopo una corsa di Mostert che fa spendere ai Saints il loro ultimo timeout, Kyle Shanahan lascia consumare il cronometro fino a 2 secondi dalla fine, quando è lui a chiedere l’interruzione del tempo, e consegnando al suo kicker veterano un abbordabile calcio da 30 yds, che puntualmente realizza, facendo prevalere i 49ers in quella che è stata una lotta tra due pesi massimi. Finisce 
48-46. Se le due franchigie non fossero state nella stessa conference, si sarebbe potuto parlare di Super Bowl anticipato, ma è probabile e possibile che si rivedranno, forse a Santa Clara, proprio per la finale della National Football Conference, che decreterà colei la quale sfiderà a Febbraio all’Hard Rock Stadium di Miami, la rappresentante della AFC. 

Considerazioni Partendo dai vincitori 49ers, domenica sera, com’è prevedibile, è stata messa in mostra una prestazione spettacolare soprattutto dal punto di vista offensivo: 516 yds totali, con 162 yds su corsa combinate tra Mostert (uomo sorpresa della serata), Breida e Samuel. Jimmy G ha eseguito una partita perfetta, 26/35, 349 yds, 4 TD e 1 intercetto, come detto in cronaca non attribuibile a lui. Certo è stato favorito dal lavoro della linea offensiva, impressionante per la facilità con cui muoveva lateralmente quella difensiva dei Saints, non composta da sprovveduti, su corse o play action; pur avendo perso il centro Richburg a inizio terzo quarto hanno continuato a dominare, in certe situazioni Garoppolo ha avuto fino a 4-5 secondi per lanciare, un’enormità nella NFL. 
Difensivamente, come lato opposto della medaglia, e il discorso sarà lo stesso per i Saints, i defensive back hanno sofferto come i cornerback. La defensive line è stata anch’essa imponente, soprattutto ai lati, con Nick Bosa e Armstead che hanno dato incubi ai tackle Ramczyk e Armstead; in particolare il rookie da Ohio State (Bosa), futuro defensive rookie of the year, è stato esaltante quando ha bloccato il tentativo di conversione di terzo down su corsa di Taysom Hill, subendo holding da Ramczyk, ma anche ad esempio deviando un passaggio diretto verso Kamara sulla flat, dove sarebbe stato pericolosissimo. Dalla parte dei Saints, anche loro offensivamente hanno fatto una prestazione superlativa: 465 yds totali, con Brees che dimostra ancora di poter dire la sua, 29/40 per 349 yds e 5 TD senza intercetti. Sul gioco di corse è stato più rilevante Latavius Murray rispetto ad Alvin Kamara, è stato infatti utilizzato variamente anche in posizione di fullback e per eseguire chip block su Bosa, affinchè rallentassero il defensive end fenomenale. Con la metà delle portate (7 vs 13) Murray ha ottenuto più del doppio delle yard di Kamara (69 vs 25), che ha eseguito anche un fumble in una corsa tra i tackle. Michael Thomas è nella discussione per il ricevitore numero 1 nella lega, e ieri sul drive che si è concluso con il suo touchdown si è visto perché: grande controllo del corpo, conoscenza delle tracce da correre e mani forti e sicure. Difensivamente, ovviamente, anche i Saints non hanno impressionato, ma i pezzi, il materiale da Super Bowl ci sono, ieri è stato il primo TD concesso dalla difesa di New Orleans sul possesso iniziale degli avversari e solo il fenomenale Kittle (ormai il più forte tigh end della lega dopo il ritiro di Gronkoski dei Patriots che ha corso 39 yds prima di essere trascinato a terra da tre avversari nell'ultimo drive) ha privato i Saints della vittoria. Detto ciò, come titolato, è stato un incontro tra pesi massimi, combattuto a pari livello, dove ognuno dei due avrebbe potuto vincere, ma nessuno è finito KO, San Francisco ha vinto ai punti. E mancano solo 3 partite alla fine della regular season

martedì 10 dicembre 2019

NELLA TOMBA


Giunti finalmente dentro la tomba dei Ciclopi, la tana del potente Vordakai, gli avventurieri si sono messi ad esplorare le varie stanze, scansando i vari pericoli: prima nuovo ciclopi zombie a sbarrare la strada, poi una mostruosa creatura marina, incontrata nella pozza interna! Le stanza del dungeon portano infatti ad una sorta di piscina con gradini che scendono nell'acqua, per passare la quale si è dovuta affrontare una sorta di dinosauro marino, che ha fatto tremare i nostri eroi. Il sentiero trovato sott'acqua si rivela poi agevole; anzi sempre nell'acqua si trovano i poveri resti di un umanoide che restituisce diversi oggetti utili.
La stanza successiva è solo un deposito di vasi dipinti, utili per la storia ma non per l'avventura. Si entra poi, attraverso porte di bronzo in un corridoi, che finisce con una strana stanza piena di statue miniaturizzate di ciclopi. La stanza è in realtà una trappola, che scatta appena gli avventurieri cercano di trovare un passaggio segreto. Clank, dall'alto incomincia a defluire un mare d'acqua, che in breve inizia a riempire la stanza! Oltretutto, due ciclopi si sono risvegliati ed un'anguilla gigante sbuca dall'acqua!
Ma una prova di forza riesce ad aprire la porta in fondo alla stanza, permettendo agli eroi, ormai stremati di passare....
Ma forse è solo l'inizio dei guai...