giovedì 27 febbraio 2020

RITORNO NEL BUIO

Dopo aver preso la decisione di seguire la missione affidata dagli Aldori ed aver nuovamente fatto visita ai centauri, il gruppo ha ripreso il cammino per la tomba di Vordakai, aiutati da un guerriero ed un chierico forniti dagli Aldori stessi, ed un valido centauro proveniente dalla Tribù Nomen.

Scortati dai centauri, gli avventurieri sono arrivati tranquilli fino all'ingresso già conosciuto del tunnel, alla fine del quale però, prima della sala iniziale, era posto uno strano sasso, interpretato come allarme. Nessun problema a ripercorrere le strade ormai conosciute fino alla trappola d'acqua (ancora allagata), sgusciando anche fra un paio di ciclopi non morti grazie ad un incantesimo di invisibilità; ma un tremendo PISCODAEMON attendeva ancora gli eroi nella sala (del tempio?) al primo piano!! E di nuovo il terribile mostro evocato dai piani infernali ha dato del filo da torcere al gruppo: i due Aldori sono morti sotto i colpi delle diaboliche chele! 

Ma il lavoro di gruppo dei guerrieri è riuscito a finire il mostro, lasciando libero il passaggio ad un corridoio già visto in precedenza, terminante in un'altra larga stanza: nicchie alle pareti faceva supporre fosse una nuova forma di sepolcro. Ma mentre il chierico stava lanciando i suoi incantesimi di protezione dai non morti, ecco l'impavido barbaro lanciarsi dentro la stanza, scoprendone due nefasti abitanti: una mummia ed un divora anime! Lo shock procurato dalla mummia, ha subito paralizzato il barbaro stesso, il centauro e il piccolo druido, mentre Walker entrava come una furia nella stanza e metteva pace all'anima inquieta della mummia e del divora anime. Ma una nuova mummia sbucava dal buio: è stato l'impavido chierico Kastaghir allora a prender in mano la situazione, dopo aver ristorato i compagni, ed a dare l'oblio eterno all'orrido essere bendato.
Il sospetto di essere attesi a questo punto è più che concreto!
Cosa ci sarà oltre? Sarà oltre la loro portata?

mercoledì 26 febbraio 2020

Codex Venator - pt. 2

Sempre da weirdzine.com, il proseguimento del primo post su Codex Venator.


Il gioco

Codex venator, per quanto sia a tutti gli effetti un’ambientazione che usa le regole di DnD 5ed é decisamente lontana dall’high fantasy eroico a cui quel gioco ci potrebbe aver abituati. 
Potreste vedere il Codex come una sorta di commistione fra varie ispirazioni e suggestioni provenienti da Vampiri, Call of Cthulhu, Bloodborne, Symbaroum e altre fonti del genere.
Da qui viene la prima caratteristica distintiva fondamentale del Codex; infatti ogni avventura sará una sorta di one-shot con uno scopo preciso e, passatemi il termine, autoconclusivo e una struttura, uno stile, che varia di serata in serata. Quindi, all’interno di una struttura orizzontale che forma la campagna (o la season) che state giocando, vivrete serate diverse, a volte all’insegna dell’investigazione, con sfide a tempo ed enigmi, a volte piú d’azione, con cacce spietate e scontri mortali, a volte ancora interamente fatte di intrighi politici e diplomazia con un sacco di roleplay quasi al limite del live. Questo non significa che siete incentivati a partecipare solo allo stile che vi piace abbandonando il resto, anzi, vorrebbe proprio essere uno sprone ad affrontare anche aspetti diversi e uscire dalla vostra zona di comfort ludica.
Certo, il sistema in stile one-shot permette anche a tutti di partecipare anche senza un impegno asfissiante. Chiaramente viene sempre premiata la partecipazione e la correttezza da parte di chi si impegna nel gioco, ma se avete un lavoro, una famiglia, una vita fuori dal gdr e vi capita di non poter essere presenti avrete pochi guai e il gioco stesso non ne risentirá.
La seconda caratteristica essenziale del Codex, infatti, é proprio quella che l’ambiente in cui tutti questi orrori hanno luogo é non solo l’Italia, ma proprio la vostra cittá (o, ovviamente, la cittá dove state giocando, che si suppone non sia poi molto distante). 
Grazie a un manuale in perenne espansione e a tutta una serie di meccaniche ad hoc le avventure che vivrete saranno ambientate in un’ucronica Italia dark fantasy del ‘400/’500 in cui potrete sfruttare tutta la storia, le leggende e le misteriose meraviglie che stanno tutt’intorno a voi. Questo é un pregio impagabile, lasciatemelo dire. Tutti sappiamo che viviamo in un paese ricco di storia e di arte, ma spesso si tende a non accorgersi che anche le strade su cui camminiamo ogni giorno, i quartieri che frequentiamo, il tessuto urbano e le campagne tutt’intorno, trasudano storia, mistero e avventura. 

Sul sito di Codex Venator potete scaricare gratuitamente il manuale. Al momento si tratta solo di una raccolta abbastanza sintetica delle meccaniche del gioco e delle partite; troverete le famiglie, la costruzione del personaggio e il flavour generale. A tutto il resto penseranno i master quando deciderete di cominciare la vostra avventura. 

Detto questo possiamo vedere un po’piú da vicino, sinteticamente, in cosa consiste il gioco e quali sono le sue caratteristiche peculiari.
L’ucronia del Codex ha origine all’inizio del mondo stesso, quando i Grandi Antichi camminavano sulla Terra e la proteggevano dall’oscuritá. A poco a poco essi sparirono per ritirarsi nel loro sonno millenario e, di conseguenza, il male inizió a dilagare e corrompere il mondo, generando abomini e appestando l’umanitá. Tuttavia, prima di scomparire del tutto gli Antichi fecero un patto di sangue con alcuni uomini che si assunsero l’onere di combattere e divennero a tutti gli effetti i capostipiti di nobili famiglie dal sangue puro che ancora nel presente (della storia) abitano le cittá. Costoro vivono, combattono e muoiono seguendo l’antico codice della caccia e, per loro, la purezza del sangue é tutto.


Codex Venator

Nessuna caccia è più importante dalla purezza del proprio sangue.

Un cacciatore non dovrebbe uccidere un altro cacciatore.

Colui che versa il primo sangue ha il diritto sulla preda.

Un cacciatore non dovrebbe mai rifiutare l’aiuto di un altro cacciatore.

La famiglia è ciò che ha protetto il sangue, proteggi sempre la famiglia e il suo nome.

Un cacciatore non può essere cacciato.

Il duello d’onore è l’unico scontro permesso tra cacciatori.

I giocatori vestiranno dunque i panni di questi Nobili Cacciatori creando il loro personaggio in riferimento alle regole della Adventurer League. In sostanza si prevede l’uso della serie di punteggi standard per le caratteristiche e l’adozione del manuale del giocatore piú un altro manuale ufficiale a scelta.
Nel pensare il vostro personaggio dovrete fare attenzione, perché le razze comunemente giocabili sono disponibili ma dovranno necessariamente fare i conti con una societá completamente umanocentrica. Elfi, mezzelfi, orchi e quant’altro nel mondo del Codex vivono in condizione subordinata se non direttamente schiava degli umani e questo non per sollevare importanti temi sulla libertá delle razze, non c’é nulla per cui combattere qui, questa condizione é perfettamente comune e accettata socialmente.
Anche la gestione “urbana” della cittá è influenzata parecchio dall'ambientazione: il tessuto cittadino é l’ultimo baluardo degli uomini, ció che i cacciatori devono proteggere a costo della vita, e il resto, fuori le mura, é un mondo devastato, ammorbato dai peggiori orrori striscianti. I vostri personaggi si muoveranno in un contesto simile, dove tutto si gioca sui fragili equilibri fra le grandi istituzioni e le nobili famiglie della cittá. 
A differenza del tipico background che costruireste per una partita a DnD, qui, appunto, dovrete scegliere a quale delle nobili famiglie della vostra cittá volete appartenere. La propria famiglia non determina solo caratteristiche generali di background, ma soprattutto la rete di alleanze e conflitti di cui farete parte, nonché la vostra posizione nei confronti delle grandi istituzioni. Alcune cittá possono anche inserire come parte del gioco alcune caratteristiche che le contraddistinguono rispetto alle altre: la nostra Pavia ha la possibilitá di non scegliere una famiglia ma essere studente universitario, Modena sappiamo avere artigiani che creano macchine meccaniche, Roma ha una sua meccanica di scambio di favori fra famiglie.

Ogni famiglia poi ha i propri scopi, palesi o nascosti che siano, e primeggiare sulle altre é un imperativo essenziale. Per questo vengono anche svolte apposite riunioni appena prima dell’inizio delle sessioni vere e proprie per stabilire una strategia comune a tutti i personaggi.
Come dicevamo, la propria famiglia suggerisce anche la posizione del vostro personaggio in alcune delle piú classiche lotte intestine: quella fra Guelfi e Ghibellini ad esempio o, piú in generale, fra Dogma e Impero. Nello specifico, ogni famiglia é schierata e a seconda della propria fazione vi verranno assegnate missioni specifiche. A questo proposito ricordate bene che non siete avventurieri, ne eroi fantasy, siete nobili cacciatori. L’onore é tutto per voi e il comportamento del vostro personaggio ricadrá su tutta la famiglia: offese, accuse, sospetti, niente resta impunito e all’estremo della cosa potrebbe anche esserci un duello d’onore, lo scontro vero e proprio fra due cacciatori.

La bilancia delle grandi istituzioni vede su un piatto l’Imperatore, che controlla il potere temporale, fa rispettare le leggi e gestisce la politica. Sull’altro piatto il Dogma, la religione di questo mondo decadente, rigida, proibitiva e spalleggiata dal lunghissimo braccio dell’Inquisizione. Nel mondo del Codex tutto ció che non é naturale va epurato, sí, come potete immaginare anche la magia. Questo non significa che le classi magiche sono vietate, anzi, vengono giocate moltissimo, solo che i giocatori dovranno muoversi entro il sottotema molto interessante della magia di sotterfugio. Ci sono sempre modi creativi di usare la magia senza farsi scoprire e non finire nelle grinfie del Supremo Inquisitore (plausibilmente denunciati da una famiglia rivale).

Questa ovviamente é una descrizione estremamente sintetica di un meccanismo, in realtá, molto complesso e dinamico. Se a questo punto vi sembra che il gioco favorisca le pugnalate fra giocatori vi sbagliate; qui si tratta piuttosto di aprire il sistema di DnD alla possibilitá di lavorare sull’intrigo politico e sociale, un ramo enorme del roleplay che i giocatori di Vampiri conoscono bene ma che spesso con l’high fantasy viene toccato poco e niente. 
Tutto questo sottobosco di trame, conflitti e alleanze andrá cosí ad innestarsi su altri due stili di gioco che in Codex Venator sono ugualmente presenti e importanti.
Le cacce e le missioni piú investigative che, infatti, rappresentano tutta la parte piú “action”del gioco; diciamo la vostra “quotidianitá da cacciatori”, fatta di abomini da combattere, reliquie da riportare a casa, e missioni al servizio di quel codice della caccia che é poi il patto atavico che siete chiamati a rispettare.

Un’altra meccanica speciale con cui i cacciatori dovranno fare attivamente i conti durante i combattimenti é la “purezza del sangue”. A livello tecnico é un parametro pari alla saggezza che indica quanto il PG sia in grado di sopportare il confronto con tutto ció che é legato alla Straordinaria Realtá. A livello di roleplay potete immaginarvelo simile al concetto di Sanitá Mentale (tipico di Cthulhu e di molti altri giochi), per cui entrando in contatto con le manifestazioni della Straordinaria Realtá il sangue del cacciatore si contamina causando allucinazioni e disturbi psicotici.
Perdere la purezza del proprio sangue é qualcosa di indicibile per un cacciatore e conduce inesorabilmente al diventare parte stessa degli abomini che camminano sulla terra (terminando cosí la propria partita a tutti gli effetti) ma, talvolta, si rivelerá un male necessario per salvare la situazione. Se da un lato sará piú facile immolarsi e sporcare il proprio sangue per il bene della propria famiglia o della propria missione, meno semplice sará decidere se scendere o meno un gradino in piú verso la perdizione a costo di ottenere qualche ricompensa gustosa, o capacitá speciale grazie allo studio di materiali corrotti rinvenuti durante le cacce.

Tutte queste meccaniche: cacce agli orrori, denuncia all’inquisizione, perdita della purezza e rischio di trasformarsi in un abominio mostruoso; ci portano nel campo dei giochi ad alto tasso di mortalitá. Questa caratteristica puó piacere o meno ma non é opzionale e Codex venator non fa sconti a nessuno. Morire é effettivamente possibile, a volte anche in poche sessioni, a volte improvvisamente. Questo viene anche amplificato dal fatto che i creatori delle avventure fanno un lavoro assolutamente magistrale per rendere le missioni effettivamente difficili da portare a termine. A volte é necessario un lavoro di squadra fine e coordinato, buona tattica, concentrazione e capacitá di sciogliere nodi velocemente; per non dimenticare poi che si tratta di un’esperienza multitavolo, il che significa che spesso vi troverete a dover collaborare attivamente anche col resto dei tavoli presenti, non solo col vostro party. 

lunedì 24 febbraio 2020

Codex Venator - pt. 1

Un bell'articolo su un'ambientazione tutta italiana per D&D 5ed. preso da weirdzine.com.


Il progetto

Codex Venator é un’ambientazione che utilizza le regole di gioco di Dungeons & Dragons 5ed su cui viene innestato un sistema di meccaniche create ad hoc e adatte al tema che approfondiremo fra poco. Campagne e sessioni vengono gestite secondo la logica delle shared campaign, sostanzialmente come quelle della Adventurers League ma molto meno vincolate e standardizzate.
Se volete rinfrescarvi la memoria su cosa sia e come funzioni la DnD Adventurers league, potete dare un’occhiata al nostro articolo qui.

Come per gli altri modelli di gioco organizzato, ogni sessione é un lavoro di coordinazione fra i gruppi partecipanti che permette a tutti, neofiti e non, di giocare e divertirsi anche senza avere un gruppo fisso. Formule come queste sono assolutamente vincenti proprio perché promuovono il divertimento e l’inclusivitá, fanno giocare anche chi non ha la fortuna di avere un party organizzato e, mescolando i giocatori ad ogni sessione, permettono di ampliare i propri orizzonti. Facendo un momento una digressione ci tengo molto a sottolineare come qui non si stia parlando solo del farsi nuovi amici (cosa che non fa mai male comunque) ma di osservare altri stili di gioco e di mastering. Il confronto con realtá che per una volta escono dal nostro salotto di casa é importantissimo per capire che esistono anche altri modi di affrontare il gioco di ruolo. Qualche volta finiamo per fossilizzarci un po’troppo sullo stile adottato dal nostro gruppo e perdiamo di vista quel senso della diversitá che invece ci permette di crescere come giocatori e come Master.

Codex Venator, per entrare piú nello specifico, prende questo concetto e lo amplia ulteriormente. Non solo i giocatori possono vivere l’esperienza del gioco organizzato, ma il mondo di gioco é direttamente influenzato da ogni singolo tavolo e ognuno contribuisce attivamente a modificare la campagna della sua cittá.
I vari gruppi non lavorano come se ognuno vivesse un’istanza separata dell’avventura ma tutti i tavoli presenti giocano la stessa avventura come se fossero un unico corpo in cui ognuno partecipa a parti diverse. Per capirci, durante la nostra esperienza di gioco era la norma interagire anche fra tavoli, spostarsi e consultarsi con altri gruppi. Tutti, di fatto, sono ugualmente responsabili delle sorti della propria cittá e, di conseguenza, formano la storia generale dell’Italia del Codex.