martedì 26 ottobre 2010

Fuga dal dungeon


In fondo al corridoio si stagliava una lucida superficie liquida che sembrava acqua. La stanza non era intagliata nella pietra come le altre stanze, ma ricordava l'atmosfera slanciata e sinistra della stanza precedente. Lo specchio d'acqua era immobile. Con un martello Khoril saggiò la profondità del liquido: poteva arrivare si e no al ginocchio. Manion scagliò una freccia infuocata sulla banchina dall'altra parte della stanza, illuminando una porta di colore giallo.
Khoril decise quindi di immergersi per attraversare il più in fretta possibile l'area, ma non appena immerse entrambi i piedi, un enorme colonna d'acqua si sollevò davanti alla porta di fronte a lui. Ad aiutare il paladino contro quello che sembrava un elementale dell'acqua arrivarono anche Manion ed Echoes, mentre Liyn era rimasto al riparo dai garagoyle. L'elementale sembrava però troppo forte per loro e Khoril non perse tempo ad aprire la porta dietro alle sue spalle e consentire al gruppetto di limitare i danni. In fondo al corridoio che si presentava loro un'altra porta chiusa a chiave. Manion decise di sfondarla, dovendo entrare nel suo stato di ira per riuscire a romperla. La stanza sembrava illuminata e ne usciva un intenso calore.
Echoes fu il primo ad entrare: davanti a lui un altare in pietra con una larga teca di metallo sopra, e dietro l'altare un essere basso con una pelle che sembrava magma fuso ed un ghigno deforme sulla faccia. Il calore era quasi insopportabile. Decisero un rapido piano: mentre Manion teneva occupato lo sgorbio di lava, Khoril doveva prendere la custodia di metallo, mentre Echoes avrebbe aspettato l'uscita del barbaro prima di chiudere la porta e tenere il mostro chiuso dentro.
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Echoes incominciava a cedere alla pressione del Magmin sulla porta, ma Manion era pronto a scattare aldilà della stanza allagata non appena Khoril, controllato il contenuto, gli avesse passato la teca. Dentro un bellissimo bastone che sembrava fatto d'avorio con una grossa sfera bianca incastonata al centro. Intanto il magmin era riuscito ad avere la meglio su Echoes ed era riuscito ad entrare nel corridoio. Non restava che aprire la porta gialla e correre il più velocemente possibile verso l'uscita. Sia il barbaro che il chierico riuscirono ad attraversare lo specchio d'acqua, ma Khoril rimase indietro per coprire la fuga. l'elementale però si stava dirigendo verso Echoes, che ora portava con sè la teca. Lo scontro nel corridoio fu duro, ma alla fine il barbaro ed il paladino ebbero la meglio. Non restava che riattraversare la stanza con i garagoyle e risalire verso le cucine.
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In quel momento sentirono urlare proprio dalla stanza accanto: sembrava la voce di Liyn.
Non appena aprirono la porta videro i due mostri di pietra addosso allo sfortunato elfo. Ma non c'era tempo per combattere anche questi mostri. Manion e Khoril decisero allora di coprire la fuga ai compagni tenendo impegnati i garagoyle.
Finalmente riuscirono ad arrivare alla porta di ingresso. Di lì alle cucine fu un attimo, e poi giù nel condotto verso le fogne dove li stavano aspettando Tiff e Sahbit ancora privo di conoscenza.
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La parte più difficile però sembrava venire ora. Come attraversare la zona magica delle fogne? Dove sarebbe stato il Gauth? La risposta non tardò ad arrivare. Appena Tiff mise il naso fuori dal passaggio sentì uno strano grugnito provenire da sopra la sua testa. Alzando lo sguardo vide solo un groviglio di occhi che si contorcevano. Poi i raggi oculari. Il gruppo non stette però a guardare: subito Manion si caricò in spalla il piccolo mago e si diresse verso la strada più breve lungo il percorso che Nelba aveva assegnato loro. Gli altri lo seguirono. Solo Echoes era rimasto indietro per curare le ferite accumulate nei sotterranei. Il Gauth lo prese di mira non riuscendo però a provocargli molti danni. Il gruppo era più veloce e riuscì a seminare la creatura lungo il tunnel. Si portarono subito al di fuori della zona di magia. Erano salvi per ora.
Ma li interruppe Khoril: " E Sahbit chi l'ha preso???"

giovedì 21 ottobre 2010

La chiave blu (ovvero: sei mai caduto sul soffitto?)


Dopo aver trovato la chiave gialla, rimanevano da esplorare i due passaggi segreti nelle pareti laterali. Quello con la melma fu lasciato indietro, considerato il pericolo che Manion aveva corso. Si diressero verso l'altro. Il tunnel corto sbucava in un condotto verticale, ma non appena Manion vi si spostò sotto per osservarlo meglio, sentì cadersi verso il soffitto. Ripresosi dalla botta vide la porta che stava di fianco a lui. Esaminandola non trovò trappole e così cercò di aprirla, ma la forza che lo teneva incollato al soffitto venne meno e riprecipitò di sotto. Il gruppo si organizzò con corde e Manion, sostenuto dagli altri, si calò di nuovo nel soffitto. Lo seguì Echoes ed insieme aprirono la porta. Davanti a loro si apriva un'ampia stanza buia con alcuni oggetti sparsi a terra: 2 fogli di pergamena, 3 ampolle con liquidi colorati, una bacchetta, un mazzafrusto ed una strana piuma. I due, verificata l'assenza di pericolo, li raccolsero e tornarono indietro.
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Il gruppo decise quindi di tornare nella prima stanza per esplorare la porta che avevano lasciato chiusa. Echoes, attualmente il più in salute, decise di passare in prima linea, affiancato da Manion, ma già alla prima intersezione del corridoio si accorse delle insidie del dungeon. Una botola si era infatti aperta sotto i suoi piedi, ed era riuscito ad evitarla appena in tempo. Il corridoio che avevano incrociato portava a due porte opposte. Partirono da quella a sinistra, ma un'altra trappola riportò Echoes nella stanza iniziale, facendo desistere il gruppo che ora decise di spostarsi verso l'altra porta. Anche su questa c'era una trappola, ma ormai il gruppo aveva capito che senza un ladro, l'unico modo per superare le trappole rimaneva subirne le conseguenze.

La stanza dietro la porta presentava la parete di fronte leggermente ricurva, con un altare in pietra attaccato alla parete. Sopra all'altare 25 cubi con delle lettere sparse incise sopra formavano una griglia, ed una frase compariva scritta sull'altare: "Trova la risposta giusta o soffrirai senza sosta". Ormai allenato a questi strani quesiti Khoril trovò la soluzione ed spinse i cubi a livello dell'altare in ordine, formando una frase: "Hai trovato la risposta giusta". Uno dei cubi si aprì con un rumore di serratura ed all'interno trovarono una chiave molto simile alla prima ma di un materiale traslucido blu che assomigliava molto a resina solidificata.
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Ora non rimaneva che aprire la porta che si erano lasciati indietro.
Decisero di forzarla dal basso senza toccare la maniglia. La porta cedette senza troppo sforzo.
Al di là una stanza esagonale dall'aspetto cupo: nelle tre pareti di fronte a loro tre porte uguali, sormontate da archi di pietra in rilievo; nel mezzo di ciascuna parete una statua in pietra raffigurante un sinistro garagoyle. Mentre Echoes e Khoril osservavano le porte, Lijn scorse qualche cosa di strano in due garagoyle: i loro occhi erano più cupi, il loro sguardo più profondo; sembrava che lo stessero seguendo con lo sguardo. Anche Manion notò qualcosa di strano: i due garagoyle che aveva notato Lijn erano appollaiati in maniera diversa dagli altri.
Decisero che era meglio togliersi ogni dubbio. Lijn, viste le sue condizioni, tornò nella stanza precedente, mentre Khoril sparò con una balestra su una delle due strane statue. Il colpo non scalfì nemmeno la superficie di pietra, ma la statua si animò all'improvviso scagliandosi verso il paladino. Cominciò lo scontro. Nel frattempo anche la seconda statua si era lanciata su Echoes. I mostri non erano così pericolosi, ma gli eroi si resero conto che le loro armi non erano efficaci contro la loro pelle pietrificata.
Provarono quindi ad aprire la porta a sinistra: dava su di un corridoio sbarrato da una porta di legno rosso. "Lo sapevo che dovevamo uccidere la melma!" sbottò Khoril. Decisero di tornare indietro e di entrare nella porta centrale. Khoril aprì la porta ed attirò su di sé gli attacchi dei garagoyle, mentre Echoes e Manion si avventurarono nell'ennesimo, lungo corridoio.

Dove li avrebbe portati questa volta? E Lijn, che fine ha fatto? Quali porte apriranno le chiavi colorate? Ma soprattutto cosa è nascosto dietro laporta rossa, e dove sarà la chiave?
PS: portatevi un ombrello!