venerdì 1 dicembre 2023

Spettri, spectator e teschi infuocati


Avevano deciso di controllare la parte ancora inesplorata a sud-est, dopo la grotta coi cadaveri di nani e orchi in cui erano stati attaccati dagli uccelli stigei. Proseguendo il passaggio naturale che circondava la zona della vecchia miniera erano arrivati ad una grotta con degli strani funghi di diverse dimensioni e diversi colori. Due stretti passaggi attraversavano l'area interessata e la grotta era deserta, ma furono presi dai dubbi sul fatto che tuto fosse così tranquillo. Scoprirono subito il perché: non appena gli passarono accanto una nube di spore venne spruzzata nell'aria e Rael e Oxyuranous, svennero. Per fortuna Ashur si era coperto il naso con un panno bagnato e così poté chiamare Oban Kai, rimasto a guardare le spalle del gruppo, per portare in salvo i compagni. Utilizzando lo stratagemma del monaco passarono agilmente rimanendo colpiti da ciò che videro.
Un'ampia grotta con segni di evidenti bruciature conteneva due strutture addossate alla parete orientale, su due livelli diversi. La parte più a nord infatti era rialzata e vi si accedeva attraverso delle scale scavate lungo il bordo. Le pareti della grotta erano grezze e delle piccole pietre di colore azzurrognolo diffondevano uno strano luccichìo, facendo sembrare la volta ricoperta di stelle. Dal fondo della grotta proveniva chiaro il rumore della risacca. 

La struttura più vicina mostrava i segni di un'esplosione, segno che l'antica battaglia era arrivata fin lì, e che probabilmente quello ne era stato il cuore. La porta però era in parte distrutta, per cui entrarvi fu facile. Dietro la porta una stanza semplice, con alcuni resti di vecchi mobili rotti ed il tetto crollato. Avevano giusto fatto in tempo a dare un'occhiata veloce che all'improvviso, dal pavimento, comparve un figura spettrale che si mise a fluttuare nell'aria, presentandosi come Mormesk, un'antico mago che abitava la grotta e che chiese subito chi fossero e per quale motivo stessero disturbando il suo riposo. Fu in quest'occasione che Ashur ebbe una delle sue idee geniali, che però questa volta avrebbe funzionato: presentandosi come un suo seguace disse che erano lì per servirlo, convincendo così lo spettro a risparmiarli e addirittura a concedergli un breve riposo prima del compito che gli aveva assegnato per dimostrargli la loro fedeltà: sconfiggere lo spectator - un beholder più piccolo - che sorvegliava la Forgia gli Incantesimi presente nella stanza sul piano rialzato della grotta.
Il gruppo approfittò del riposo nel piccola stanza adiacente per valutare le varie opzioni: avrebbero potuto attaccare lo spettro dell'antico mago, sebbene potesse essere un nemico al di sopra delle loro possibilità (cit. ndM), oppure approfittare della sua fiducia ed uccidere lo spectator e tenersi i tesori, come promesso da Mormesk; anche il Ragno Nero era ancora in giro, ed avrebbero potuto accettare la sua proposta di alleanza per poter sconfiggerli entrambi. Non sapevano però a cosa mirasse precisamente il drow, e sicuramente anche con lui sarebbero arrivati alla resa dei conti, dato che le sue intenzioni non erano sicuramente benevole. Infine c'era il teschio infuocato nella grande sala del mantice, che presentava un grosso problema anche solo per poter attraversare l'area, anche se Mormesk aveva dichiarato di controllare i non morti di tutta la grotta, e che quindi allearsi con lui - o sconfiggerlo - avrebbe potuto rivelarsi una soluzione anche per questo problema...

Nonostante Ashur fosse dell'intenzione di assecondare ancora Mormesk, con la sicurezza di avere due nemici in meno da combattere, il resto del gruppo era propenso a liberarsi dello spettro. Oxyouranus era addirittura dell'idea che lasciare lo spectator a guardia della Forgia degli Incantesimi potesse essere la scelta più giusta: se qualcuno stava cercando la forgia, avere un potente guardiano a controllarla sarebbe stata una garanzia anche per il futuro.
Si prepararono così all'azione: appena uscirono dalla porta della stanza lo spettro si rivelò per chiedere cosa avessero deciso, ma fu subito investito dagli incantesimi di Rael e del chierico e dalle frecce magiche di Oban Kai; fu Ashur però a finirlo con i suoi raggi, ma nel farlo tentò goffamente di fingere di non sapere quello che stava facendo. Mormesk cadde rivelandosi un nemico più debole del previsto, ma non prima di aver maledetto il gruppo... Frugando nella stanza alcuni libri si erano salvati dalle fiamme e dalla distruzione; in particolare un volume presentava una copertina incredibilmente intatta, e solo un po' annerita. Attratto, Ashur lo guardò frettolosamente senza però ricavarne tante informazioni, passandolo poi a Rael, il quale aprendolo notò trattasse di storia locale, in particolare parlava di una popolazione nomade - i Rashtani - dal punto di vista di un ignoto cronista. Sebbene il volume non presentasse nessun argomento di particolare interesse, e la situazione non consentisse un maggior approfondimento, il mezzelfo percepiva qualcosa di strano che lo incuriosiva. 

Ripèartirono passando guardinghi davanti alla stanza con la Forgia: ora che avevano ucciso lo spettro i non morti non sarebbero stati più un problema. O almeno era quello che pensavano. Affacciatisi infatti nella grotta col mantice, Ashur avanzò per andare ad ispezionare i cadaveri, i quali però si animarono immediatamente dirigendosi verso di loro per attaccarli. Il gruppo - stupito - aveva ripiegato compatto nel corridoio d'ingresso, ma ad una risata malefica seguì una palla di fuoco scagliata dalla bocca del teschio infuocato, mandando a terra monaco e chierico. Memori che gli zombi non li avrebbero inseguiti fuori dalla stanza, Rael e Oban Kai portarono in salvo i corpi svenuti dei compagni prima di rianimarli. Il teschio rispondeva solo a Mormesk, ed ora che lo avevano ucciso non c'era altro modo di superare la stanza se non dopo averlo sconfitto.

Non rimaneva che passare dal passaggio da cui proveniva forte il suono di risacca. Uno stretto passaggio conduceva in una grande grotta con grande un lago sotterraneo, con un sentiero che costeggiava la parete orientale. Il lago - più basso di tre metri - si estendeva anche oltre una grossa colonna piazzata al centro della parte occidentale, lasciando solo due lingue d'acqua ai lati. Il terreno era stabile, ma preferirono legarsi fino all'estremità opposta del passaggio. Questo sbucava sul crepaccio che avevano visto il giorno precedente, affacciandosi dal corridoio che portava al tempio nanico dove si erano scontrati col Ragno Nero. Il crepaccio era largo sei metri, ma Ashur - grazie alle sue abilità atletiche - riuscì a saltarlo senza problemi. Oban Kai invece, forse troppo sicuro di sé, cadde nel tentativo, sebbene fosse tenuto dal compagno attraverso una corda legata in vita. Il dragonide ed il bardo preferirono invece scalare le pareti verticali con l'aiuto di una corda e le pareti non troppo scoscese resero facile l'operazione.
Dall'altro lato un secondo corridoio in pietra lavorata, che non avevano mai esplorato. Decisero di proseguire per quella via, ormai sicuri di avere esplorato la totalità del sotterraneo e di poter dedurre che si sarebbe collegato all'unico corridoio del tempio lasciato inesplorato. Il corridoio però presentava una "S" e appena svoltato il primo angolo Oban Kai e Oxyouranus si ritrovarono bersagliati da due giavellotti scagliati dai soliti due bugbear, i quali però scapparono immediatamente indietro. Avanzando cauti si sporsero dietro il secondo angolo, dove alcuni gradini salivano.
In fondo, nell'oscurità, le due figure si stagliavano le due figure nel bel mezzo del tempio.