domenica 7 gennaio 2018

Riders on the storm - pt.2


Verso metà del pomeriggio una barca con quattro uomini a bordo risalì il fiume fino a loro. Erano i quattro mercenari che li avevano aiutati a sconfiggere il Re Cervo e che ora lavoravano per loro arruolati nell'esercito. David Reeb, quello che era stato il loro capo, e che ora era il loro superiore in comando, aveva scelto persone esperte e di cui ci si sarebbe potuto fidare: il guerriero Tamar, la ranger Astrae, lo scout (portoricano ndM) Bodeguilla e il giovane chierico Chor.
Il piano pensato da Walker e Uriel era semplice: portare la barca a monte dell'isola ed arrivare il più velocemente possibile alle sponde col favore della corrente; loro li avrebbero accompagnati in acqua per evitare che le lucertole tentassero ancora di ribaltarla. Nonostante le acque gelide attraversarono i 15 metri che li separavano dall'isola senza problemi. Nell'accampamento s'erano accese delle torce e si potevano sentire i rumori dei preparativi della battaglia.

Attraccati sulle ripide sponde iniziarono a scalare la staccionata mentre alcuni lucertoloidi li bersagliavano coi loro giavellotti dal camminamento soprastante. I primi a raggiungere la cima furono Tamar, Uriel e Astrae, che iniziarono ad ingaggiare in corpo a corpo le sei lucertole. Purtroppo lo spazio ristretto e l'inferiorità numerica rese difficile questo primo approccio, e Chor dovette usare la maggior parte dei suoi incantesimi curativi, ma non appena riuscì a salire anche Walker e i primi lucertoloidi caddero, Uriel saltò giù dall'altra parte delle mura per ingaggiare in corpo a corpo gli otto rimanenti che stavano cercando di supportare i compagni coi loro giavellotti. Il resto del gruppo si aggregò aiutandosi con delle corde.
Dall'alto si poteva vedere il piccolo villaggio, formato da alcune capanne basse disposte attorno ad una capanna centrale più grande; le capanne erano semplici semisfere di fango con un foro aperto al centro del tetto e delle pelli davanti a quelle che dovevano essere gli ingressi. Alla loro sinistra, vicino ad una delle capanne capanne, tre figure umane legate a tre pali. Sembravano vestite ma non coscienti.

Subito si formarono due zone di battaglia: da un lato Uriel, che si liberò agilmente di 4 lucertole, seguito da Astrae che gli avrebbe guardato le spalle dal camminamento; dall'altra Walker e Tamar, circondati da 6 rettili. Bodeguilla e Chor, in un primo tempo in difficoltà, li raggiunsero subito dopo, ma vennero ingaggiati dalla seconda ondata di rettili più grossi che era arrivata. Nel frattempo si era affacciato sul campo di battaglia anche Vesket, che urlò in un comune stentato che avevano decretato la morte del piccolo umano, dirigendosi verso gli ostaggi.
Walker gridò a Uriel di andare a liberare i tre ostaggi: si sarebbe occupato lui di tenere occupate le  creature. Il guerriero si precipitò ad intercettare il Re Lucertola (cit.) che, raggiunto il piccolo umano, lo teneva per il collo mostrandolo minaccioso al mezzelfo. Uriel doveva decidere cosa fare: sa avesse attacato Vesket questi avrebbe potuto uccidere Tigg; se avesse tentato di parlamentare non era detto che il re l'avrebbe ascoltato. Prontamente colpì il braccio del lucertoloide, che mollò la presa sul piccolo Tigg, che cadde accasciato a terra. Intanto erano sopraggiunto anche Chor che aveva iniziato a liberare gli altri due ostaggi: uno era Kastaghir e l'altro un cacciatore di nome Grim. Entrambi erano affaticati e debilitati, ma si reggevano in piedi. Kastaghir aiutò Chor a togliere il bambino dal centro della battaglia, mentre Grim rimase a fianco di Uriel che stava fronteggiando Vesket.
Nel frattempo Walker e Tamar - che dopo essere stato sconfitto sul camminamento aveva deciso di rimanere sulla difensiva - resistevano circondati dalle lucertole. Raggiunti dai guerrieri più forti riuscirono a sconfiggerli proprio prima che potessero sopraggiungere due grossi coccodrilli allevati evidentemente dalle lucertole come animali domestici. Anche il corpo di Bodeguilla giaceva sotto la palizzata, sconfitto da uno dei guerrieri più grossi.
Lo scontro tra Uriel  e Vesket fu terribile e senza esclusione di colpi, finchè la grossa lucertola, con un fendente del suo tridente, abbattè il mezzelfo e poi si diresse verso il combattimento tra il gruppo di eroi e i suoi sudditi.
La situazione stava precipitando, ma Tigg era in salvo e Kastaghir, che in un primo momento aveva cercato di andare a recuperare il suo equipaggiamento cercando di attraversare il villaggio, era tornato verso la palizzata per raggiungere Chor e Grim che stavano salendo sul camminamento per raggiungere Astrae e prepararsi alla fuga. Walker, ancora circondato da sei lucertoloidi, capì che era giunto il momento di ritirarsi prima che potesse arrivare Vesket, ma Tamar cadde sotto l'ultimo attacco dei rettili, che continuarono ad inseguire i fuggitivi sul camminamento cercando di rallentarne la fuga. Intanto Uriel, grazie al suo addestramento militare, aveva avuto la forza per bere una pozione di guarigione e ritornare in piedi, e si diresse anche lui verso la palizzata.
Vista la situazione il Re delle lucertole si diresse con uno dei suoi sgherri verso il cancello principale, per impedire la fuga via mare del gruppo di invasori. Con l'ultimo impulso di guarigione Chor permise sia a Bodeguilla, sia a Tamar di riprendersi, e mentre Walker e Grim - scavalcata la palaizzata - si erano portati a ridosso della barca, su cui era stato caricato Tigg, salirono sulla staccionata. Liberatisi degli ultimi rettili, Walker valutò compromessa la ritirata attraverso il fiume, e suggerì di rimanere sul camminamento e di incendiare una parte della palizzata per poter avere un eventuale punto di accesso e di fuga più agili. Si portarono quindi tutti sul camminamento ormai sgombro. Il villaggio sembrava ancor più deserto illuminato dalle fiaccole sul perimetro esterno.
Vesket intanto stava arrivando dal fiume, e la battaglia li aveva stremati; in più Kastaghir non sapeva dove fosse tenuto il suo equipaggiamento per entrare in possesso di nuovo del suo simbolo sacro, in grado di fargli riottenere gli impulsi curativi. E se non avessero funzionato? Se ci fosse stato un qualche tipo di sortilegio che non gli consentiva di lanciare incantesimi?
La notte era ancora lunga...

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