sabato 6 gennaio 2018

Riders on the storm - pt.1


Ripartirono subito verso sud ovest a bordo dell'imbarcazione che si erano fatti costruire, guidati da Uriel. Nel giro di qualche ora arrivarono alla foce del fiume Murque e incominciarono a cercare tracce dei lucertoloidi. La zona sembrava molto battuta e le tracce risalivano il fiume. Ormeggiata la barca si misero in cammino finchè, dopo qualche ora, si dovettero nascondere per evitare una truppa in avvicinamento notaa da Walker. I sei lucertoloidi, guidati da un individuo più grosso e meglio equipaggiato, stavano passando oltre, ma l'ultimo notò qualcosa indicando Kastaghir. Gli eroi neutralizzarono subito i rettili, ma uno riuscì a scappare indietro, senza che Uriel riuscisse a raggiungerlo.  Decisero di tenerne in vita uno per interrogarlo e proporre al loro capo, che scoprirono chiamarsi Veschet, uno scambio: la liberazione del piccolo Tigg Tannersen in cambio di un oggetto magico in loro possesso. Lasciarono libera la lucertola, sperando di potersi fidare, e si ritirarono alla foce del fiume, dove avevano lasciato la barca, per dormire più tranquilli lontano dalla riva nel caso di un'imboscata.

All'alba il giovane Skrak - questo era il nome del lucertoloide che avevano liberato - si presentò sulla riva della foce del fiume, come pattuito. Il loro re era interessato ad un possibile baratto, ma voleva parlare di persona col gruppo. Per precauzione inviarono un falco messaggero a Greenbow per chiedere rinforzi, nel caso in cui si fossero trovati in difficoltà; entro qualche ora sarebbe arrivata una truppa a dargli man forte.
Per evitare imboscate raggiunsero l'isolotto al centro del fiume in barca, fermandosi a distanza di sicurezza dall'ingresso, ricavato in una grezza palizzata alta circa 3 metri sormontata da un semplice camminamento su cui due lucertoloidi montavano la guardia. L'isola stessa emergeva circa 3 metri dal pelo dell'acqua, e presentava argini scoscesi. Era evidente che le lucertole dovevano saper nuotare per poter entrare ed uscire dal loro villaggio.
Vesket uscì in tutta la sua imponenza. Era un esemplare alto più di 2 metri, dai muscoli possenti e la pelle lucida che virava sul violaceo. Parlò in draconico rivolgendosi a Kastaghir e chiedendo tre cose in cambio della vita del piccolo Tigg e di un cacciatore finito nelle loro mani: la promessa di essere lasciati in pace, la fornitura di cibo nei mesi invernali perché non fossero costretti ad espandere il loro areale di caccia e sconfinare nelle terre più civilizzate, e - dulcis in fundo - gli oggetti magici degli eroi. Gli eroi parlamentarono fra loro: erano disposti ad acconsentire alle prime due richieste, ma non capivano il senso della terza, temendo che si potesse rivoltare contro di loro. Kastaghir si offrì di scambiare i propri oggetti magici anziché quelli del gruppo, e Vesket rientrò nell'accampamento per meditare la proposta.
Quando uscì per informare il gruppo che non avrebbe accettato il patto e che se avessero voluto vedere il bambino sano e salvo avrebbero dovuto acconsentire a tutte e tre le richieste, le parlamentazioni si incrinarono: Kastaghir fece intendere che avrebbero riportato a casa il giovane ad ogni costo, ma Vesket chiuse la discussione dicendo che se non avessero ceduto il piccolo umano sarebbe morto al tramonto. I toni si accesero e la situazione precipitò: un gruppo di lucertoloidi si erano spinti furtivamente a nuoto sotto la loro barca e cercarono di farla ribaltare. Kastaghir precipitò in acqua e rischiò di annegare, ma fu raggiunto subito da un gruppo di rettili uscito prontamente dal villaggio; anche Uriel si tuffò nelle acque gelide, cercando di raggiungere la riva il prima possibile; Walker invece rimase saldo sulla barca, nonostante due lucertole tentassero di ribaltare il natante, e riuscì ad accostare al bordo del fiume. Mentre il guerriero e il ranger si liberavano agilmente dei loro aggressori, Kastaghir decise di usare la tunica del mimetismo per confondersi con i lucertoloidi nella concitazione dello scontro. Non appena tentò di lanciare un incantesimo, però, dovette constatare che qualcosa interferiva con le sue capacità magiche e mentre cominciò a provare un atroce prurito, come se fosse punto da centinaia di insetti. Le lucertole ci misero poco a sopraffare il chierico e a portarlo, incosciente, dentro al villagio.
Il nano e il mezzelfo, rimasti sulla riva a custodire la loro barca, decisero di risalire il fiume fino al punto d'incontro deciso con i rinforzi. Era ancora primo pomeriggio, ma negli inverni del Nord il sole tramontava presto, e se i rinforzi non fossero arrivati in tempo il piccolo Tigg e forse il loro compagno avrebbero perso la vita.

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