mercoledì 6 marzo 2019

Cap. 5 - I nani scomparsi


La città era veramente un crogiolo variopinto di razze e culture: mai avevano visto Uomini di tutte le provenienza, Elfi e Nani convivere assieme senza che ci fosse di mezzo la guerra.
Girovagando per la città avevano sentito alcuni discorsi riguardanti due messaggeri del Popolo Sotto la Montagna di cui da giorni non si avevano più notizie. Il rappresentante dei Nani a Esgaroth, Glòin in persona, aveva diramato la richista di aiuto e la promessa di laute ricompense per chiunque avesse portato notizie utili al ritrovamento dei due scomparsi.
Decisero di presentarsi all'illustre nano, e scelsero Halbarad come portavoce in quanto Dunedàin (dato che Nimrod ed Elion avrebbero rischiato di suscitare reazioni avverse e Erkhelm apparteneva ad un popolo lontano e quindi poco conosciuto). Furono fatti entrare in una grande sala del sontuoso edificio che sorgeva a fianco del municipio, dove aspettarono per qualche tempo l'udienza col nano; questi arrivò qualche tempo dopo pulendosi le dita sporche d'inchiostro (segno della mansione per lo più burocratica che il nano, svolgeva in città) e venne chiesto loro di presentarsi.
Glòin era cortese, ma fu sbrigativo; Halbarad lesse nel tono e nei gesti una preoccupazione profonda, come se la faccenda avesse per lui un valore molto più importante di quello che sembrasse.
Disegnò velocemente la mappa del percorso che Balin - si proprio quel Balin di cui avevano sentito parlare! - ed il suo compagno avrebbero dovuto affrontare: seguire in barca il Fiume Fluente dalla Montagna Solitaria verso sud, fino alla cascata presso la Scala di Girion, e poi proseguire nuovamente verso sud attraverso le Paludi Lunghe che il fiume creava nei pressi di Bosco Atro fino alla vecchia Strada della Foresta. Era un passaggio ormai poco utilizzato ma oggetivamente il migliore per riaprire tratte commerciali verso i regni meridionali senza passare per i territori controllati dagli Elfi. Una volta attraversato il bosco avrebbero dovuto attraversare la Valle dell'Anduin in direzione di Nido dell'Aquila, per portare un invito al Signore delle Aquile riguardante l'Adunanza dei Cinque Eserciti, che si sarebbe tenuta per la prima volta quell'anno.
I corvi amici dei Nani avevano perso le tracce della coppia nelle paludi coperte dalle fronde del bosco. La missione consisteva semplicemente nel mettersi sulle loro tracce e capire cosa gli fosse accaduto (ed il nano non escluse che potessero essere stati trattenuti nuovamente dal "rispettabile Re del Popolo dei Boschi"). Elion provò a dire qualcosa in merito, ma Halbarad intervenne per evitare inutili incompresioni ed accettarono la missione. Alla fine il gruppo aveva fatto una buona impressione al vecchio nano, c he promise loro salvacondotti ed una barca a quattro remi.

L'indomani partirono all'alba. Il primo giorno sul fiume andò bene. La barca non era difficile da governare e la corrente era abbastanza tranquilla da poter essere seguita senza particolari capacità nautiche, anche grazie allo scioglimento delle nevi sulle vicine montagne. Il paesaggio era incantevole e la primavera inoltrata lo rendeva ancora più godibile fino alla cascata. Elion informò i compagni che avrebbero viaggiato tranquilli, dato che la sua vista elfica aveva scorto alcuni Elfi seguirli sulla riva ovest.
La Scala di Girion non era altro che un'antica strada lastricata in cui gli Uomini ed i mastri Nani avevano inciso larghi solchi per poter far scorrere i carri su cui venivano trasportate le barche per superare il dislivello. A fianco dei pontili di attracco sorgevano alcune baracche degli Uomini del Lago che vivevano qui per svolgere questo duro ma semplice lavoro. Visto che era ormai sera, il gruppo chiese di potersi accampare fra le capanne e così la serata passò allietata da racconti e canti fino ad ora di dormire. Nimrod potè conoscere anche il vecchio Nerulf, un uomo molto anziano in cui la demenza aveva già incominciato a mostrare i segni. Sembrava parlasse un antico dialetto del Comune, ma si ricordava un'antica filastrocca imparata da bambino, che ripetè più volte, come una sorta di cantilena: "Se nelle paludi a sud vuoi andare, temi l'erba-forca e sii leggero nel camminare..."
Sembrava infatti che il paesaggio a sud della cacata cambiasse radicalmente da quello incontrato fino a qui, tanto che nemmeno i più curiosi tra gli Uomini del  Lago e gli Elfi barcaioli evitavano il più possibile la zona. Le paludi erano un posto molto insidioso, in cui era facile perdersi per via della fitta nebbia che le avvolgeva ogni mattina e la difficoltà di seguire il fiume senza perdersi nei vasti acquitrini circostanti.

I timori suscitati da quegli Uomini si rivelarono esatti, visto che dovettero passare quattro giorni tra piste sbagliate e insidie delle paludi. Dove il Fiume si inoltrava all'interno di Bosco Atro, la foresta lambiva entrambe le sponde ed i rami dei salici si piegavano sul fiume oscurando il cielo, rendendo ancor più difficile l'orientamento. Gli Elfi che li seguivano notati da Elion li avevano abbandonati due giorni orsono.
Ma al quarto giorno, debilitati e scoraggiati, Nimrod trovò le tracce di un accampamento recente. Sembrava proprio che i due nani fossero stati qui, ma Halbarad notò che nè i giacigli, nè il fuoco erano stati usati... Eppure c'erano tutte intorno le impronte di due figure dalla corporatura robusta che andavano e venivano dagli alberi vicini, a conferma del fuoco preparato al centro dell'accampamento.  Avrebbero dovuto rimandare però le ricerche al giorno seguente: la notte stava già scendendo ed il posto era lugubre e pericoloso...

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