martedì 27 marzo 2018

Nostalgia alla riscossa!

Ho giocato all'isola di fuoco fino a quando non sono diventato abbastanza grande da capire che bastava tenersi in mano un paio di carte buone fino alla fine per vincere. Poi, durante il trasloco (o prima, in un impeto di riordino di quelli in cui ti liberi di pezzi del tuo bambino dentro, non ricordo), ho buttato via tutto il materiale - che pensavo sarebbe stato facilmetne sostituibile, tra internet e lego - tranne il tabellone (la scatola è stata parcheggiata per tre anni in negozio per contenere le mura di un castello  3D fintamente regalato a mio figlio, ancora troppo piccolo, come ambientazione per wargame).


Ora, a 40 anni, sento la mancanza, non tanto del gioco, ma dei ricordi legati a quel gioco, e come in ogni buon nerd di mezza età, scatta la scimmia del riacquisto (Heroquest, Starquest e Battlemaster li ho già riacquistati; Brivido, altro gioco cardine della mia infanzia, è ancora gelosamente custodito...). Per fortuna il giocatore adulto ed il padre di famiglia (leggi ragioniere) che sono in me invece, le tirano il guinzaglio, dato che:
1) non ho bisogno di un altro gioco con cui giocherei pochissimo ("anche se per i figli andrebbe benissimo...uh...uh...ah!" "Stai giù maledetta!!!");
2) non è il caso di spendere soldi solo per una sensazione legata al possesso materiale di un oggetto oggi inutile (i primi 3 li ho comprati probabilmente proprio perché NON li possedevo pur avendoli sempre desiderati, e sono legati quindi ad un aurea quasi magica...).

Poi saltano fuori dei personaggi che neanche fossero usciti da La mia Africa, che non solo con le scimmie ci hanno convissuto per anni e hanno imparato a conoscerle a menadito, ma addirittura sono arrivate ad ammaestrarle! E allora la scimmia prende il sopravvento e ciao bona... Hai voglia te ad inseguirla e a cercare di riacciuffarla con la scusa che "usciranno banane migliori, basta aspettare"...
E' il caso di Fireball Island - The curse of Vul-kar (link al sito dell'editore), gioco che, prendendo spunto dal progenitore sottosviluppato, si evolve in meccaniche e artwork per strizzare l'occhio ad un pubblico trasversale (leggi genitori con la bava alla bocca e figli in cerca di effetti pirotecnici).

Delle meccaniche di gioco si sa ancora poco, anche se l'editore - affidabile nel rieditare vecchi titoli (non come quel cialtrone di Dionisio, che ha trattato Heroquest come King Kong) - sta rilasciando succulente informazioni nei diari di sviluppo. Il tabellone dovrebbe essere modulare (con meno ingombro quindi), e il gioco, più che un gioco dell'oca elaborato, dovrebbe essere basato sul push-your-luck, cioè sul tentare di arraffare più tesori dall'isola e scappare prima che l'idolo si svegli.

Tanta nostalgia quindi, ma ancora poca carne ("Dai che ti ho rimessa in gabbia!"), anche se il costo di soli 60$ (+ spedizione) è veramente succulento ("Azz...Come hai imparato ad aprirla da sola???").
Vedremo se la campagna Kickstarter in partenza il 3 aprile giocherà a favore della scimmia o del domatore!

1 commento:

Marco Franzo ha detto...

Aggiorno col render del nuovo tabellone! Dico solo: "Sbav"...