domenica 11 dicembre 2011

Ladies and gentlemen, we present you: Azarr Kal!!!

Dal muro Tiff vide sbucare fuori le sagome eteree di quattro wraith che si dirigevano verso di lui. Pensò che così invisibile non avrebbero dovuto comunque vederlo ma arrivate alla sua altezza una di esse si voltò all'improvviso verso di lui e cercò di colpirlo col suo tocco letale. In aiuto dello gnomo arrivò subito Demetrio che riuscì a scacciare due wraith facendoli fuggire dalla parte opposta. Intanto i chierici si erano rialzati e si erano preparati per affrontare la battaglia. La stanza si riempì di oscure formule pronunciate in una lingua sconosciuta e gutturale. Intanto Manion, smanioso di entrare in combattimento, era arrivato fino alla stanza circolare: giusto in tempo per vedere comparire due segugi infernali proprio di fianco a lui. Il mago, impossibilitato dalla solita irruenza del ranger a lanciare incantesimi ad area, incominciò a bersagliare dai margini della grotta le figure con una pioggia di dardi incantati supportato dall'arco di Khoril. Liyn invece, rimasto nella grotta, ordinò alle progenie controllate di attaccare gli hobgoblin nella stanza. Poi, rimasto solo, decise di sfruttare gli ultimi istanti del potere della sua collana per scrutare attraverso il Globo Verde dell'Arco di Shèvarash la posizione del Globo Blu. Il Globo gli mostrò tre immagini nitide: delle montagne dal cui aspetto l'elfo non esitò a riconoscere le Montagne del Dragone Fumante in cui si erano avventurati giorni fa; il portone con l'enorme effigie delle cinque teste di Tiamat che avevano oltrepassato nel pomeriggio; ed infine un'enorme stanza piena di luce. Il Globo Blu, incastonato nel Flagello di Gitràdrian, pareva essere appeso ad una figura inquietante che si ergeva imponente al suo fianco. Dalle sue mani fasci di luce scaturivano verso la volta del soffitto dove in un mare di luce si muovevano figure diaboliche e draconiche. I sette sacerdoti parevano resistere agli attacchi del gruppo, ma poco a poco dovettero subire la soverchiante forza degli Eroi di Brindigford. Caduto anche l'ultimo hobgoblin, mentre i compagni si apprestavano a controllarne i corpi, Tiff decise di andare a perlustrare il condotto verticale che - come una sorta di largo comignolo - partiva dal fondo della stanza. In cima ad esso, a circa trent metri, una forte luce cangiante rivelava la presenza di un'altra stanza. Arrivato in cima al cunicolo Tiff decise di sporgersi al di sopra del bordo che rimaneva più alto rispetto al pavimento.

Cinque luminosi geyser di energia crepitante illuminavano la grande stanza. I getti di luce emergevano dalle fauci spalancate delle cinque teste draconiche che si innalzavano su lunghi colli serpentini collegati all'orlo della bassa piattaforma al centro della stanza. La luce si accumulava sull'inombente soffitto a volta, formando un lago sospeso di energia luminosa, la cui superficie si increspava come l'acqua e da cui periodicamente si staccavano lunghi filamenti di spessa luce che cadevano fino a terra per splendere e sfrigolare in uno sbuffo di vapore acre. Forme spettrali e misteriose sembravano contorcersi e danzare nella polla luminosa sovrastante, terribili diavoli contorti e draghi ululanti con gli occhi infuocati. La stanza appariva ovoidale. Le pareti, scolpite da cima a fondo con trame serpentine, si inarcavano gradatamente verso l'alto, quasi come se la stanza avesse l'aspetto di un un gigantesco uovo di drago visto dall'interno. La polla di luce splendeva a circa quindici metri di altezza e soltante sei metri più sotto si trovava una balconata larga un metro e mezzo che cingeva la maggior parte del perimetro della stanza. Dal basso si potevano anche scorgere cinque alcove ovali disposte lungo le pareti nella stanza a livello della balconata e in ciascuna di esse una magnifica statua di pietra raffigurante un esemplare dei cinque draghi cromatici. In una di esse si intravedeva la sagoma di quello che Tiff riconobbe essere un abishai blu.
La figura di un imponente hobgoblin alto più di due metri si stagliava al centro della base rialzata tra le teste di drago. Il corpo ricoperto di brillanti scaglie blu e le corna sulla fronte mostravano chiaramente la sua discendenza draconica; un gruppo di scaglie simile a una barba spuntavano sul mento. Azarr Kal sembrava per ora completamente assorto dal terribile rituale, ma l'armatura completa di scaglie di drago nero e lo scudo grande ricavatoda una testa di drago rosso ne rivelavano l'indole crudele e battagliera. Lo gnomo si rese conto di non aver mai assistito a nulla di simile.

1 commento:

Marco Franzo ha detto...

Ragazzi scusate ma ho problemi anche per martedì...rimanderei direttamente a mercoledì 21 della settimana prossima, almeno ci facciamo gli auguri pre-natalizi!
Sorry