La mappa della Caverna dell'Onda Tonante, macchiata di sangue... |
Dopo lo scontro coi Goblin era meglio rimanere in disparte, tenere il profilo basso, e riposarsi. La missione di scorta si era rivelata toppo pericolosa e non avevo per niente voglia di rischiare la vita per una manciata di Monete d'Oro.
Così sono tornato verso Neverwinter, con l'idea di ritornare dopo qualche tempo, ma più i giorni passavano, più mi sentivo in colpa: era come se avessi abbandonato i miei compagni al loro destino. Sì, i goblin erano stati una rogna, e avevamo rischiato la pelle, e forse l'arrivo di quel monaco, Ashur, sarebbe stato utile nel gruppo, ma chissà a cosa potevano andare incontro?
Fu così che dopo qualche giorno ripartii per tornare a Phandalin e non avendo notizie dei miei compagni chiesi informazioni a Sildar, che mi raccontò tutto: lo scontro coi Marchi Rossi ed in seguito l'infiltrazione al maniero e la scoperta del misterioso Bastone di Vetro dietro alla presenza dei banditi in paese; la ricerca dei fratelli nani fino al castello abbandonato presidiato dagli hobgoblin, con lo scontro con un doppelganger e il ritrovamento di Gundren e della mappa per la leggendaria Caverna della'Onda Tonante, al centro delle attenzioni di un fantomatico Ragno Nero, che tirava le fila di tutto.
Decisi così di partire in direzione della caverna, sperando che i miei compagni non fossero in pericolo.
Seguii facilmente le tracce del gruppo fino all'ingresso sul fianco spaccato della montagna. Gundren stesso all'ingresso mi raccontò del ritrovamento del cadavere del primo fratello, dei diversi giorni di esplorazione e della presenza di non morti e di pelleverde (che però non si erano mai spinti così indietro verso l'entrata).
Risalii i corridoi dal fianco est, notando i segni degli scontri fino ad un lungo corridoio buio.
Fu lì che sentii dei rumori provenire da più avanti, e dopo poco mi ritrovai Ashur venire di corsa verso di me; stava cercando un tale Nezznar, un drow, che si era reso invisibile, ma di sicuro non era passato dal corridoio. Lo riaccompagnai dentro a quello che sembrava un tempio, avvolto in una penombra sinistra. C'erano tutti, sebbene un po' ammaccati: Oxyouranus stava controllando un'uscita laterale dalla stanza, mentre Rael e Obna Kai erano entrati in una stanza laterale dove pareva avessero trovato qualcosa di interessante. Ma non tornavano da troppo tempo, ed era tutto troppo silenzioso.
Solo dopo mi raccontarono che nella stanza si stava consumando un pericoloso scontro. Oban aveva notato una figura dietro ad un tendaggio ed era andato ad indagare, ma era rimasto come pietrificato, e Rael era stato attaccato da un mago nascosto sotto ad un giaciglio che lo aveva ripetutamente colpito con alcuni dardi incantati, costringendolo a ripiegare e a chiamare il chierico in supporto.
Intanto nella grande sala il drow, sempre invisibile, aveva fatto cadere parte del soffitto azionando la trappola nella statua del dio nanico e coinvolgendo Ashur, ma non si era rivelato.
La situazione volse a nostro favore quando Oban si riprese e Rael riuscì a colpire il mago con un frantumare, costringendolo ad arrendersi chiedendo pietà. La figura dietro il tendaggio era il terzo fratello nano, Nundro, ed era ancora vivo! [sebbene sia stato liberato da corde e bavaglio solo alla fine della missione... ndM;)]
Erano giunti allo scontro finale. A Nezznar non rimase che tentare il tutto per tutto minacciando di attivare la seconda trappola e di far crollare tutto il tetto sulle loro teste se non gli avessero concesso di essere consegnato incolume alle autorità. Fu ancora una volta Oxyouranus a parlare a nome del gruppo (nonostante a qualcun altro prudessero le mani...), garantendogli salva la vita.
Fu così che tornammo in paese e raccontammo tutto a Sildar, che finalmente aveva ricostruito la storia: i tre fratelli Rockseeker avevano localizzato l'entrata della Caverna dell'Onda Tonante, che ospitava la Forgia degli incantesimi e avevano disegnato una mappa che conduceva all'ingresso, ma Nezzanar aveva messo alle calcagna dei nani le sue spie e così era riuscito a scovare l'ingresso della caverna. Occupatosi dei due fratelli rimasti a guardia della caverna, aveva fatto seguire Gundren per tendergli un'imboscata. L'implicazione degli avventurieri a questo punto non era prevista, ma il drow si era già preoccupato di avere le spalle scoperte assoldando i Marchi Rossi di Iarno perché si sbarazzassero di eventuali ficcanaso a Phandelver. Questi infatti, amico di Sildar in quanto anch'egli membro nell'Alleanza dei Lord, l'organizzazione con l'obbiettivo quello di portare sicurezza e civiltà nelle zone di frontiera, era venuto a conoscenza della figura del Ragno Nero grazie ai contatti della sua organizzazione e - desideroso di conoscere i segreti della Forgia degli Incantesimi - lo aveva incontrato stringendo con lui un patto, promettendogli lealtà sotto il nome di Bastone di Vetro in cambio dei segreti e delle ricchezze della grotta.
E a proposito di ricchezze, i compagni mi mostrarono le poche cose racimolate oltre alle monete e alle pietre preziose ritrovate: sicuramente le più interessanti erano il Bastone del Ragno di Nezznar, un pregevole bastone di adamantio con un ragno scolpito in cima capace di infliggere danni da veleno e di poter lanciare movimenti del ragno o ragnatela, ed il Bastone di Difesa di Iarno, un bastone di vetro cavo ma resistentissimo capace di conferire al portatore una protezione magica all'armatura e la possibilità di lanciare armatura magica e scudo.
Fortunatamente i due nani si mostrarono generosamente riconoscenti promettendoci il 10% dei proventi della miniera una volta riaperta.
La mia attenzione però si era focalizzata sul libro ritrovato da Rael nella stanza dello spettro, un anonimo libro di storia locale riguardante i Rashtani, un popolo nomade, e delle loro usanze. L'autore era un viaggiatore anonimo che - caduto da cavallo e rottosi una gamba - aveva viaggiato con la loro carovana, partita da Triboar, per alcune settimane. Sfogliando il libro mi accorsi che mostrava diverse usanze, come quella di usare diversi portafortuna o di risolvere le dispute in pubblico, accompagnati da momenti di canto e da balli. Gli anziani erano alla guida del popolo ed un consiglio tra i più vecchi tra essi prendeva le decisioni finali riguardo al popolo. Erano particolarmente attenti alla natura ed amavano circondarsi di animali da compagnia, in particolare da corvi, che si appollaiavano sui loro carri durante le prima ore del mattino. Stavo sfogliando superficialmente il volume, quando una strana sensazione mi raggiunse toccando la copertina. La aprii e la richiusi, provando a tastarne la superficie con i polpastrelli: la copertina era di pelle, anche se poco trattata, ma sembrava imbottita... Me la rigirai ancora fra le mani, fino a quando non compresi cos'era quello strano rigonfiamento: la parte interna della copertina era leggermente scollata e non resistetti alla tentazione di tirare il lembo superiore; sembrava essere stata riattaccata in un secondo momento e si scollò facilmente, rivelando al di sotto della pelle della copertina una mappa ripiegata...
1 commento:
Grazie a Matteo Sasselli per questo riassunto molto sentito! :P
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