15/4/2021 (ma i primi post sulla campagna sono dei primi di aprile)-4/3/2024Tra Covid, lockdown e Italia divisa in zone "semaforose" (se esiste petaloso vale anche questa) per gli spostamenti, dopo 3 mesi dalla fine dalla campagna a Pathfinder, tentiamo di rilanciare il nostro gruppo di gioco affidandoci alla 5^ edizione (uscita in italiano nel 2017, mentre in lingua madre nel 2014), sicuramente più agile della 3-3.5-3.75/Pathfinder, e con cui avevo già preso dimestichezza da qualche mese col gruppo di San Piero con cui avevo iniziato a giocare da settembre. La campagna si muoverà però a singhiozzo sia per i motivi descritti all'inizio (spostamenti tra zone cangianti andati avanti per tutto il 2021 e fine dell'emergenza dichiarata il 1° aprile 2022!), sia per la nostra difficoltà a trovarsi.
La scelta dell'avventura è quella della missione proposta nel primo Starter Set, Le miniere perdute di Phandelver, per diversi motivi: è una campagna corta (fino al 5° livello), ma non banale né lineare, con diversi spunti interessanti sin dall'inizio (bellissima la diga apribile nel covo dei goblin) e che copre un po' tutte le situazioni di gioco, dallo scontro diretto, all'infiltrazione, al ruoleggio, al dungeon. Prima dell'arrivo alla cittadina però, mi scaldo divertendomi a far incontrare al gruppo un baro alla prima locanda...
4 PG (che diventano 5 in novembre)
Mauro con Rael Bocca d'Oro (parente alla lontana di Fabiana Occhiodoro, nota eroina del Liceo...ndM), mezzelfo bardo
Lele con Oban Kai, elfo guerriero
Marco con Oxyouranus (o Oxyouranous, ancora non ho capito...) chierico dragonide
Matteo con William Goldilocks detto Billy Gold, mezzelfo ladro
Delvo (arrivato in novembre) con Ashur, monaco umano
Sildar, un conoscente comune, membro dell'Alleanza dei Lord, assolda i quattro avventurieri per scortare un carico di attrezzature da minatore da Neverwinter a Phandalin, per conto di un conoscente nano, col quale li precederà alla destinazione. Ma già prima di arrivare (dopo la divertente parentesi a dadi e bevute di birra a metà strada) il gruppo viene aggredito da una banda di goblin che seguirà fino al loro nascondiglio. Lo scontro sarà duro (anche perché la quinta edizione è un po' meno "eroica" della terza, e si rischia di morire al primo errore, complice il primo livello tipicamente "pippa"...) ma alla fine il gruppo arriverà a destinazione dopo aver salvato Sildar dai goblin.
A Phandalin Billy decide di riposare (Teo abbandonerà l'avventura per riprenderla nell'ultima sessione) ed il gruppo conosce Ashur, monaco viandante con uno spiccato feticismo per i travestimenti, in cerca di nuove emozioni (praticamente il profilo perfetto di un maniaco...ndM) ed il gruppo cerca di scoprire di più sull'accaduto interfacciandosi col losco borgomastro, col locandiere e con gli altri abitanti, i quali indirizzano gli avventurieri verso il gruppo di banditi dei Marchi Rossi.
Dopo un primo scontro con essi, il gruppo decide di infiltrarsi nel loro covo, sotto le rovine del vecchio maniero che sovrasta la città, e scoprono che sono guidati da un misterioso personaggio che si fa chiamare "Bastone di Vetro" e che prende ordini da qualcun altro.
Cercando informazioni nei paraggi il gruppo incontra (e in taluni casi si scontra) con una banshee, un mago rosso necromante, e un giovane drago verde (ancora mitica la danza di Ashur e Rael per imbonirselo. ndM).
Le informazioni ricavate portano ad una vecchia fortezza nella fortezza divenuta base di alcuni hobgoblin che prendono ordini da un'altra misteriosa figura, il Ragno Nero, probabilmente il mandante di Bastone di Vetro. Trovano anche la mappa che conduce alla leggendaria Miniera dell'Onda Tonante, che custodiva la Forgia degli Incantesimi e soprattutto Gundren, il nano amico di Sildar che li aveva assoldati.
Partono quindi alla volta della miniera dove esplorando gli intricati tunnel si scontrano con mostri del sottosuolo, non morti, un teschio infuocato, un wraith e finalmente col Ragno Nero, il drow che aveva orchestrato tutto perché interessato a venire in possesso della mitica Forgia e con Bastone di Vetro (che si era rifugiato da lui e che altri non era che un vecchio compagno d'armi di Sildar). Sconfittili, vengono riportati a Phandelver per essere consegnati nelle mani della giustizia nella persona di Sildar.
Ancora oggi, dopo numerose pubblicazioni, l'avventura è considerata una delle migliori di D&D (qualcuno la mette addirittura fra le migliori di tutte le edizioni). Oltre a contenere veramente tutte le situazioni di gioco, l'avventura gode di personaggi credibili e ben approfonditi ed una trama non lineare che però è disseminata di elementi che conducono da soli i giocatori a spingersi alla fine verso la soluzione (al netto di alcune piste secondarie completamente sganciate e possibilmente fuorvianti che rendono la storia mai banale). La bellezza e la pregevole fattura della storia, unita alle regole semplici della quinta e non in ultimo l'esperienza accumulata giocando col gruppo di San Piero, hanno fatto sì che scalassimo 5 livelli (anche se gestiti con le milestones piuttosto che coi PX classici, se non nel mezzo) in 3 anni, tempi per noi inverosimili, considerando anche le poche sessioni fatte (ai bei tempi ricordo un livello all'anno circa, giocando una volta a settimana, forse un po' più rapidi con Pathfinder...). Ed il tutto nella piacevolezza di rimanere in un tier (come viene definito ora il livello di potenza dei PG) basso, con poteri limitati sia per i PG che per i mostri. A tutt'oggi, nonostante cerchi spasmodicamente, non ho trovato un'altra avventura ufficiale (della Wizard o di case terze) che soddisfi gli stessi requisiti. Ecco il motivo per cui ci siamo buttati sul provare sistemi OSR (complice l'esperienza maturata in tale campo da Delvo); ma questa è un'altra storia...
Nessun commento:
Posta un commento