lunedì 5 settembre 2022

Le rovine di Belazor - Capitolo 5: Le Terre Selvagge


Capitolo 5: Le Terre Selvagge

  1. 28 del mese della Bruma (Giorno 65) – I segreti di Borg

Dopo aver lasciato i superstiti di Molo Corrotto a Baia dei Crostacei, ed essere ripartito con Millefacce verso le Terre Selvagge, indicate da Piuma Bianca come il luogo migliore per reclutare una nuova ciurma, il gruppo composto da Paco, Vash, Raider, Primo e Zaira arriva alla Baia del Rimpianto, chiamata così perché ci veniva esiliato in queste lande non faceva più ritorno nelle terre civilizzate. Rimasti d’accordo con Millefacce di venire ad essere ripresi dopo un mese, i cinque compagni approdano nello spettrale Attracco di Feldur e incontrano Cirdan, l’unico becchino di quelle lande sperdute e immerse in una fitta nebbia, che gli spiega che l’unica strada che conduce verso l’interno arriva ad un quadrivio che porta ai tre villaggi della zona: Fiordek, dove i circa 400 abitanti sono dei taglialegna; Gudvan, con circa 600 allevatori; e Borg, che con i suoi 800 pescatori è il paese più popolato. Al gruppo che chiede informazioni su uno scheletro umano carbonizzato in una gabbia appesa, Cirdan risponde che si trattava di Airin, una ragazza arsa viva perché accusata di essere una strega. In quelle terre la magia è bandita e vista come un retaggio malvagio per via delle leggende su alcune streghe che richiedevano sacrifici umani. Un tempo tutta la regione era dominata dal nobile casato dei Grigori, ma da quando il loro dominio è entrato in declino, centinaia di anni prima, uno stato di disperazione ha preso il sopravvento, che si riflette anche nel clima e nell’ambiente circostante.

Arrivati all’incrocio dei sentieri notano che è circondato da una fascia di disperazione magica che getta in uno stato di sfiducia e malinconia chi non riesce a resistervi. Dopo alcuni tentativi riescono a superare questa area che circonda l’incrocio delle quattro strade e decidono di avviarsi verso Borg, il paese più vicino distante solamente 5 km. Il paese è circondato da una palizzata di legno e vengono accolti da una guardia scontrosa, che però li lascia entrare. Nell’unica osteria del paese conoscono l’oste Skal, uno schivo uomo di mezz’età senza denti, che racconta loro che il clima di sospetto che regna in paese deriva dalla sparizione di alcune vergini durante le notti. Un tempo i paesi si scambiavano i propri prodotti, ma da quando gli spiriti malvagi del bosco sono tornati a infestare le strade di collegamento, ciascun villaggio si è chiuso in sé stesso. Ora il consiglio degli anziani di Borg, presieduto dal vecchio Kormel, il pescatore più anziano, sta valutando di riprendere la tradizione delle processioni sacrificali che ogni anno dai tre paesi si incontravano nella vecchia torre dei Grigori come tributo agli spiriti per donare un neonato ciascuno in cambio della quiete… Skal non nasconde di non avere in simpatia il vecchio, e rivela faticosamente che questi ha fatto uccidere sua figlia con l’accusa di essere una strega.

Racconta anche che i Grigori avevano un palazzo ad un giorno di cammino sulle montagne ad est, ma che dei 4 fratelli solo il maggiore è sopravvissuto al misterioso massacro che ha coinvolto il casato, e di lui si sono perse le tracce, ma si dice che se ne sia andato via.

Cercando Kormel, lo trovano intento a pescare in cima alla scogliera poco fuori la palizzata. Racconta loro che i Grigori si sono uccisi tra di loro ma nessuno li ha mai visti. Sono stati loro inoltre a vietare l’uso della magia perché ritenuta immonda. Sulla sparizione delle vergini invece spiega che sono causate dagli spiriti del bosco perché i villaggi hanno interrotto le processioni sacrificali; a loro non rimane altro da fare che riprenderle per far sì che muoia solo un neonato all’anno piuttosto che diverse giovani ragazze… Sa che sono state avvistate delle strane luci in mezzo al bosco, ma nessuno si azzarda ad entrare più in quelle zone. Se i nuovi arrivati volevano rendersi utili, avrebbero potuto recuperare per lui i tesori rimasti negli antichi relitti schiantatisi nelle Scogliere del Cordoglio, a ovest dell’Attracco di Feldur, ma il gruppo concorda col vecchio di scortare con un carro un carico di pesce verso il villaggio di Fiordek, dandosi appuntamento all’alba seguente.

Fattasi ormai sera, gruppo decide di andare a dormire all’osteria posizionandosi nel granaio per tenere sott’occhio la situazione da una posizione sopraelevata, e nel profondo della notte Raider nota una ragazza in camicia da notte che si incammina come ammaliata verso la palizzata da cui esce dirigendosi verso il bosco a est. Seguendola fuori dalla palizzata il gruppo viene attaccato da dei lupi mannari, che però riesce a sconfiggere giusto in tempo per fermare la ragazza che si stava gettando in un  laghetto con un misterioso tunnel sotterraneo, presumibilmente collegato all’antro di una strega… Decisi ad indagare il giorno seguente, riportano la ragazza – che scoprono chiamarsi Ina – in  paese dove Raider convince la famiglia a non rivelare a nessuno cosa sia successo. Intanto il movimento ha allertato le guardie, ma gli avventurieri riescono a convincerle che anche loro, svegliati dal trambusto, erano scesi ad indagare sull’accaduto. Liquidati con freddezza dalla milizia, tornano in osteria e raccontano a Skal l’accaduto, che rivela loro l’ambiguità del vecchio capo villaggio.

2.       1 del Silenzio (Giorno 66) – La Torre dei Grigori

All’alba il gruppo si presenta da Kormel per partire verso Fiordek, col carro guidato da un certo Rog. Attraversando il bosco si accorgono che anche la natura appare contorta, rendendo l’atmosfera sempre più cupa e deprimente. Rog spiega che la strana nebbia, inusuale così fitta e bassa, è iniziata un mese prima, l’1 del mese della Bruma. Il viaggio non incontra problemi, sebbene lungo il percorso si siano notate chiare tracce di ogre…

Verso le 15.00 arrivano a Fiordek, ma trovano una situazione macabra: tutte le persone ripetono sempre gli stessi gesti, come se sotto un incantesimo; alcuni sono addirittura morti e in avanzato stato di putrefazione. A casa di Eirik, capo del villaggio, riescono a risvegliarlo con un incantesimo dissolvi magie, mettendolo al corrente della situazione. Elrik è sconvolto, e si accorge che la situazione è così da circa una settimana, e attribuisce la causa alla vendetta degli spiriti del bosco, per cui è d’accordo con la scelta di riprendere i sacrifici per quietarli.

Armati di pellicce per il freddo si dirigono verso il cimitero del villaggio in cerca di maggiori informazioni su ciò che sta accadendo nella zona, ma vengono attaccati da un troll e un mezzo gigante, che riescono a sconfiggere, seppur a fatica. Sui corpi trovano una grossa campana d’argento e delle pellicce tipiche delle regioni dell’estremo nord, assieme a delle rune inneggianti la battaglia, segno di essere in procinto di iniziare una grande guerra, forse addirittura un’invasione del continente a partire dalle Terre Selvagge.

Arrivati alla torre dei Grigori in cui si svolgevano i sacrifici, notano 3 carrucole legate alle 3 torrette angolari, dove venivano probabilmente posti i neonati. Sul tetto di ciascuna tracce di zampe di uccello, ma senza piume, forse segni della presenza di streghe.

Tornando verso il villaggio la sera si imbattono in un orso gufo e in tre arbusti maligni, accompagnati da un negromante, sul quale scoprono – una volta sconfitto – segni di frustate sulla schiena, oltre ad un bastone della paura. Decidono di riposarsi nella foresta, dove la notte scorre tranquilla sebbene notino battiti d’ali.

3.       2 del Silenzio (Giorno 67) – La strega della montagna

Seguendo le impronte del negromante sulla neve arrivano ad un ponte crollato sopra un fiume, attraversato il quale si trovano di fronte ad un bivio: da una parte il sentiero principale, dall’altra un sentiero stretto e ripido che si inerpica verso l’alta catena montuosa che separa le Terre Selvagge dal sud del continente, ma interrotto da una frana dopo due ore di cammino. Tornati indietro decidono di seguire quello principale, che li conduce ad un circolo di antiche rovine elfiche che risultano maledette. Superato il circolo che pare di evocazione, arrivano fino ad una strada lastricata interrotta all’altezza di un grosso albero con un ramo ricoperto da pezzi di cuoio, come se fosse un appoggio per qualche grossa bestia volante. Il sentiero prosegue ripido fino ad una nuova biforcazione, che conduce ad un rudere di una capanna. Dopo un rapido consulto in cui Raider, Zaira e Vash non vorrebbero avvicinarsi per evitare guai, Paco – seguito da Primo - si affaccia alla finestra ma non vede nessuno; la casa però sembra in ordine e abitata. Decide però di non entrare e torna a riferire ai compagni, che si convincono ad avvicinarsi notando un’aura di illusione. Dissolta la magia Raider si affaccia vedendo le condizioni reali della casa: l’interno è molto più ampio di quanto mostrato dall’illusione, e la casa è in rovina, ma la cosa più inquietante è che la finestra da su una stratta cornice di roccia separata dall’altra parte della struttura da un profondo e largo crepaccio con solo una colonna rocciosa nel mezzo. Se Paco avesse fatto un passo in avanti sarebbe di certo caduto!

Convinti di aver trovato la tana di una strega entrano, ma non appena l’ultimo avventuriero mette piede all’interno della casa, compare la strega assieme a tre teschi infuocati fluttuanti che incominciano a bersagliare i cinque eroi con palle di fuoco e incantesimi. La situazione si rivela subito difficilissima: i teschi non si avvicinano in corpo a corpo e le armi a distanza sembrano inefficaci, continuando a ferire i personaggi. Nemmeno gli incantesimi a distanza di Zaira diretti verso la strega sembrano efficaci, e così Raider, resosi invisibile, attraversa il crepaccio pensando ad un modo per distrarla dal bersagliare i compagni. Intanto Vash è svenuto e Paco è costretto a ripiegare per salvare la pelle al compagno e a se stesso. Primo resiste ma agli attacchi dei teschi ma non riesce ad avere la meglio. Raider allora, cercando di giocarsi il tutto per tutto, si avvicina alla strega e la colpisce con un attacco di opportunità, diventando visibile, ma la strega lo bersaglia con un fulmine e anche Raider cade. Zaira allora prova ad attraversare il crepaccio per salvare il compagno ma viene colpita da una magia. Anche Paco si affida ad una mossa disperata e accorcia la miccia del suo ultimo candelotto di dinamite, scagliandolo contro la vecchia, che esplode. Zaira viene però colpita dai detriti e cade anche lei. Finito lo scontro Paco, Vash e Primo, ancora malmessi, cercano di guarire i compagni, ma si accorgono che entrambi sono morti…

Nella tana della strega trovano un occhio magico che riflette l’immagine verso l’alto dell’interno di un pozzo che riconoscono essere quello di Fiordek e una cetra magica: destino beffardo per il defunto Raider…

Tornando indietro affranti, incontrano un essere cornuto, metà uomo e metà demone, al circolo di evocazione. Il tiefling attacco il gruppo e nello scontro muore anche Primo. Catturatolo Paco e Vash discutono su cosa farne, ma capiscono che è sotto un qualche tipo di possessione magica che termina quando lo fanno svenire. Recis, questo il suo nome, è sconvolto perché era un mezzelfo ma le streghe lo hanno posseduto e trasformato in tiefling. Racconta infatti della presenza nel territorio di tre streghe: una nascoste nelle montagne, la più forte (quella appena sconfitta), una nelle paludi ad est ed una nello stagno a nord di Borg. E’ preoccupato per le sorti del suo fratellastro Heiren, che vive come eremita nel bosco e a cui è collegato attraverso un medaglione che gli ha regalato la loro matrigna.

Tornati a Fiordek scoprono nel pozzo il secondo occhio magico ed un feticcio, colpevole di aver inquinato le acque del villaggio, facendo impazzire gli abitanti. Eirik chiede a Himo, il ranger più esperto del villaggio, di aiutarli nelle loro ricerche. Si fermano così un paio di giorni per riprendersi e decidere cosa fare dopo la morte dei tre compagni.

4.       4 del Silenzio (Giorno 69) - Astryr

Il gruppo si dirige verso la casa di Astryr, la madre di Recis, dove incontrano Heiren, preoccupato per le sorti del fratello che scopre trasformato in tiefling, che si unisce a loro. Heiren è un druido e potrebbe aiutarli a sopravvivere in quelle lande pericolose. La casa della loro matrigna però è stata bruciata e di lei non c’è nessuna traccia. Heiren e Recis confidano che loro madre era una strega buona che li aveva allevati sin da piccoli, quando i loro genitori erano morti dopo essere stati esiliati in quelle terre.

Vagando per la foresta in cerca di indizi, notano sugli alberi tracce di artigli appartenenti chiaramente ad uno yeti abominevole, una creatura leggendariamente vorace e letale. Poco dopo però sono costretti a scontrarsi con due ogre, di cui un ogre magi, e durante l’ennesimo durissimo scontro Vash perde un braccio…

Arrivati a Borg, cercano Kormel per chiedergli maggiori informazioni, ma questo li liquida lasciandoli sull’uscio. Heiren, impulsivo e poco avvezzo ai convenevoli civili, incide la porta del vecchio con le sue iniziali come monito. Il comportamento sbrigativo li rende sempre più sospettosi nei suoi confronti. Tornati in osteria parlano dell’accaduto con Skal, che dice di aver visto Astryr portata nella mattinata in catene da Kormel al porto per essere bruciata viva come strega. Heiren si dirige furioso a casa del capo del villaggio, dove sfonda la porta e spacca i mobili all’interno. Recis nota una botola sotto il tavolo che conduce verso una cantina segreta. Scendendo trova Astryr in catene, come non l’aveva mai vista: ha difatti le sue vere sembianze da strega ed è moribonda. Recis chiama il fratello e la matrigna confida loro di essere la quarta strega che però aveva fatto un giuramento di vita non malvagia; per sopravvivere però ha bisogno di sangue di vergine almeno una volta al mese, ed è per questo che ha soggiogato Kormel, per proteggere se stessa e gli abitanti della zona dalla sua fame, limitando gli omicidi il più possibile. Sconvolti dalle notizie, per i fratelli comincia un difficile percorso di discernimento morale su come comportarsi nei confronti della madre: accettare la sua indole da strega e le morti che comporta, oppure lasciarla morire di fame per il bene della popolazione? Astryr riesce a riattaccare il braccio mozzato di Vash, anche se questo richiede un prezzo: il braccio rimarrà maledetto. Vash sente una nuova forza in lui, ma capisce di non avere il pieno controllo dell’arto.

Quando interrogata sulle creature del castello e sulla storia dei Grigori, Astryr mostra però delle amnesie, come dovute ad un blocco. Capiscono così che probabilmente è controllata da una creatura più potente di lei. La strega consiglia però di dirigersi a Gudvan, per farsi aiutare dal Veggente che guida il villaggio (chiamato così per i poteri di cui è in possesso), e avvisa che tra due settimane avrà ancora bisogno di sangue di vergine per non morire.

Il gruppo si dirige verso Gudvan, dove il Veggente abita nell’unica casa di pietra, ricca e alta 3 piani, costruita su un suolo consacrato. Da lui apprendono la storia dei Grigori: Balthazar, Eva, Hector e Dimitri erano 4 fratelli; Balthazar ed il fratello minore Dimitri andarono a combattere una grande battaglia, ma Balthazar tornò da solo. Dei 3 fratelli rimasti nel tempo si persero le tracce, dato che non si fecero più vedere in quei territori, alimentando diverse leggende. Gli antenati del Veggente col tempo decisero di andare ad esplorare il castello, e trovandolo abbandonato lo depredarono, diventando ricchi e arricchendo di conseguenza anche Gudvan. Da circa 3 mesi però alcune luci sono visibili all’interno del castello (più o meno il tempo in cui Astryr è cambiata…).

Il Veggente dà loro anche altre informazioni:

-          A Nord-Est la vegetazione ha iniziato a muoversi, probabilmente animate da qualche creatura legata alle forze naturali;

-          Astryr potrebbe essere stata soggiogata da una creatura diabolica (forse legata ai circoli di evocazione vicino al trivio);

-          Una antica profezia recitava: “Solo gli stranieri potranno salvare Gudvan”.

Durante la notte Heiren decide di andare a recuperare i corpi dei due compagni morti con la prima strega.

5.       5 del Silenzio (Giorno 70) – Il libro

La notte è tormentata e vengono svegliati da grida. Trovano il Veggente impiccato con le sue stesse interiora, senza però alcuna traccia di sangue. Sotto le unghie trovano tracce di pelo. Recis scopre un coltello sacrificale elfico, capace di assorbire il sangue, nella bocca di una volpe impagliata. Recis e Paco, impugnandolo, entrano in contatto con una creatura dalla voce gentile e suadente che gli parla nella testa: in cambio di sangue avrebbero ricevuto grandi poteri e informazioni sui Grigori. Indagando tra gli accoliti al servizio del Veggente, scoprono che l’allevatore ha i polsi tagliati. Smascherato, confida di aver trovato il pugnale in un libro dei Grigori, presente nella biblioteca del palazzo. Quando lo cercano, l’allevatore dice che ora il libro ha cambiato aspetto, ma appena lo tocca per indicarlo cade a terra privo di vita.

Il libro viene preso dal gruppo e tra gli accoliti viene proclamato nuovo Veggente il carpentiere, che però rivela che i poteri non dipendono dal ruolo ma da qualcosa proveniente dal tesoro dei Grigori. Continuando ad interrogare gli accoliti, scoprono che il Veggente non era tanto preoccupato dalla creatura legata alle forze naturali che ha animato il bosco, ma dalla profezia relativa agli stranieri. Il gruppo torna a dormire ma si accorgono di ragni e topi che si avvicinano al gruppo (forse attirati dal libro). La creatura nel libro si rivela a Recis: si chiama Zeferu ed ha un aspetto demoniaco, ma Recis capisce che è un diavolo perché dice di non poter mentire. Vash però, usando i suoi poteri da paladino, capisce che il libro è sacro e che probabilmente imprigiona la creatura.

6.       5 del Silenzio (Giorno 70) – Ricerche

Heiren intanto si dirige verso la casa della strega della montagna ad Ovest. All’alba arriva all’altare di evocazione dove è stato sepolto Primo, ma il corpo non c’è e la terra della sepoltura risulta smossa dall’esterno. Arrivato al dirupo dove erano stati gettati Raider e Zaira, si trasforma in ragno per recuperare i cadaveri a 300 metri di profondità, intatti ma disarticolati e ghiacciati.

Esplorando la strada interrotta verso Est, l’albero presenta tracce di sangue sugli appoggi per il grifone. Sulla neve si notano tracce di sangue umanoidi che si dirigono ad Est…

Tornato al trivio Heiren cerca la tomba del Druido in forma di topo, ma sente la voce di una donna in lacrime provenire dal cimitero e rimane inquietato da un grosso albero nero che presenta un’incisione incomprensibile, cresciuto sopra 4 cripte aperte, con segni di impronte umanoidi. Al centro dello spiazzo antistante il cimitero è presente la statua di un chierico con un libro in mano, ma sentendo il rumore di radici che si muovono, decide di andarsene spaventato.

Tornando verso Fjordek si imbatte nella tana degli ogre, presso due capanne vicino ad un mulino. All’interno trova dell’oro (che lascia lì perché non interessato), una fiala con del sangue di drago blu, ed un globo fumante. Lì vicino trova un circolo con 6 pietre con iscrizioni runiche illuminate da una luce magica pulsante. Accanto alla pietra centrale il carapace di un granchio!

7.       6 del Silenzio (Giorno 71) – La strega della palude

Intanto il resto del gruppo, dissolte le barriere magiche della stanza del tesoro per indagare, trova uno scrigno con lo spazio a forma di libro ed una pergamena col racconto del primo Veggente, firmato N.L: questi, entrato nel castello dei Grigori, lo ha trovato disabitato ma con ancora tutto l’argento; la camera da letto di Balthazar presenta macchie di sangue bluastro. E’ qui che ha trovato il libro fatto in pelle umana, che cerca di corromperlo e controllarlo. Tornato a Gudvan, l’unica sera in cui riuscì a liberarsi dal suo controllo, lo segregò nella stanza.

Il gruppo, senza aspettare Heiren, decide di andare verso la strega della palude, portandosi il libro con sé, che intanto continua a provare a convincere Recis, dicendogli che potrebbe creare un esercito di zombi. Per attirare la strega al di fuori della palude decidono di sacrificare un maiale. Durante lo scontro uno dei 3 lupi mannari morde Vash, contagiandolo con la licantropia. Sconfitta la strega trovano una boccetta contenente del liquido, una verga della paura  ed un diario, nel quale è rivelato che la pozione serve a mutare forma per acquisire più forza (per la gelosia che la strega nutriva nei confronti delle sorelle) e che la strega dello stagno a nord di Borg teme la creatura nel bosco.

Tornati a Gudvan all’imbrunire, si ricongiungono con Heiren e si ricordano di una statua raffigurante un chierico anche nel palazzo: si tratta anche in questo caso di Lord Urold e nella statua trovano nascosto un cubo magico contenente un elementare della terra evocabile scagliandolo contro un oggetto.

8.       7 del Silenzio (Giorno 72) – Quercia Verde

Decidendo di indagare al cimitero di Gudvan senza Paco, rimasto a perlustrare la zona, si scontrano con lo spettro di N.L. e trovano tre cadaveri (un uomo, una donna e un bambino), due dei quali ricoperti di monete di argento (deducono per non essere posseduti dai vampiri o perché resi licantropi). Sulla tomba dell’uomo, probabilmente il primo veggente, una pergamena di Resurrezione.

Tagliando dalla foresta verso Fjordek notano tracce di uno Yeti abominevole: un'altra minaccia da cui stare lontani. All’arrivo al villaggio notano le difese migliorate, in seguito agli avvertimenti del gruppo, e così decidono di controllare anche quel cimitero. All’interno dei buchi nel terreno con tracce di non morti verso le profondità.

Proseguendo attraverso la foresta verso nord arrivano fino ad un confine limitato da ragnatele, attorno a dove doveva sorgere il Tempio dei Grigori.

Riposandosi nella foresta si accorgono di star dormendo su di un Ent, che si presenta come Quercia Verde. La creatura rivela che le ragnatele circondano per 10 chilometri il tempio dei Grigori, e devono essere controllate da una creatura regina. Propongono all’Ent un patto: l’aiuto contro i ragni in cambio dell’aiuto contro la strega dello stagno.

9.       8 del Silenzio (Giorno 73) – I giganti e il monaco

Arrivati a Gudvan verso la 4 del mattino, trovano il paese già sveglio da circa un’ora a causa di un terremoto seguito da un boato e da una grossa parte della montagna caduta nel lago. Paco non è in casa ma arriva trafelato, inseguito da due giganti del ghiaccio. Esplorando aveva visto una tana di coboldi ai piedi delle montagne e avvicinandosi alla spaccatura creatasi in seguito al boato, aveva tirato dentro una torcia per far luce. Aveva però subito sentito dei rumori ed era fuggito.

Il gruppo prepara il villaggio all’assedio e Heiren va a chiamare Quercia Verde – fermo al limitare del bosco per non entrare in contatto con le creature civilizzate – promettendogli di rimanere a guardia delle Terre Selvagge se li avesse aiutati. I giganti distruggono parte del castello, ma grazie ad una strenua resistenza vengono sconfitti, prima che l’Ent ed il druido possano arrivare.

Decidono quindi di dirigersi verso lo stagno per affrontare anche quella strega. Fuori dal villaggio però  incontrano una goliath femmina muta, scappata dalla grotta da cui erano usciti i giganti. Incuriositi, si addentrano scoprendo un bambino di gigante, e otto prigionieri di cui solo uno vivo. Recis uccide il bambino ed il gruppo segue il lungo tunnel ghiacciato all’interno della montagna, Paco e Himo, in esplorazione alla ricerca di tesori, vengono bloccati da alcuni scheletri ghiacciati ed ad un golem di ghiaccio. Il gruppo riesce a salvare Paco grazie ad un cristallo che riflette la luce e tiene lontani i non morti, ma Himo muore ed il suo corpo rimane nel ghiaccio, catturato dagli scheletri.

Tornando verso Gudvan per riprendersi dallo scontro, incontrano Yuda, un monaco di colore cieco, venuto dall’altra parte delle montagne alla ricerca del Monastero della Via dell’Ombra. Dal Veggente attuale scoprono che il Veggente precedente in realtà era avido e si era costruito una nave per andarsene da lì.

10.   9 del Silenzio (Giorno 74) – La strega del lago

Per andare finalmente allo stagno di Borg, evitano la foresta seguendo la costa, passando così per l’Attracco di Feldur. Incontrano di nuovo Cirdan, che però mente su quanto successo a Borg. Salutandolo, Recis nota sul collo i segni di morso di vampiro. Proseguendo verso Borg notano un pipistrello che li segue e decidono di tendergli un’imboscata. Colpitolo, si trasfroma in umano, Cirdan stesso, diventato una progenie vampirica. Parla di un “padrone” che a sua volta risponde ad un altro “padrone”, ma un fumo viola uscito dal libro maledetto lo uccide. Non è ancora chiaro il rapporto tra il vampiro del castello e Zeferu.

Arrivati allo stagno, Paco cerca di attirare l’attenzione della strega travestendosi da bambina, ma vengono sorpresi da una tigre. La strega, capito l’agguato, fugge all’interno di un tunnel subacqueo, ma il gruppo riesce a risalire al percorso del tunnel dalla superficie e raggiunta la pozza riesce ad ucciderla.

Paco cerca di entrare in contratto col libro versandogli sopra una goccia del suo sangue, ma il libro confessa di desiderare solo sangue di creature non consenzienti.

Trovata grazie alle forme animali di Heiren la grotta collegata al tunnel sommerso, trovano all’interno  alcuni unguenti per coprire il proprio odore (utilizzate probabilmente per non essere individuata dallo yeti), una pergamena di protezione dai non morti ed un uovo con incisioni di torture umane.

Dirigendosi verso ovest arrivano ad una miniera abbandonata, dove trovano però tracce di un gigante. Dormendo nei paraggi, nella notte vengono svegliati proprio dal passaggio del gigante (che si rivela essere un gigante delle tempeste, quindi non legato ai giganti incontrati), che riescono ad evitare proprio grazie agli unguenti.

11.   10 del Silenzio (Giorno 75) – Il Tempio dei Grigori

Riunitisi, si dirigono verso il Tempio dei Grigori. Arrivati alle rovine della struttura notano delle iscrizioni magiche attorno ad un portale sul pavimento, con delle lettere crollate. Ricostruendo la scritta leggono “Zeferu, signore del massacro” e offrendo del sangue al libro si apre il passaggio verso il sotterraneo, dopo che la scritta “con questa offerta di sangue io ti d…” compare sulle pagine.

La grotta è piena di ragnatele e alcune scale portano ad uno sperone di roccia dove è saldato un essere deforme che si rivela essere il chierico Lord Urold, trasformato in lemure, che chiede di essere ucciso. Scesi, Heiren e Paco notano una scritta sulla parete: “E scesero le tenebre, danzarono le ombre, la porte di Baator spalancarono le nubi. Il silenzio divenne frastornante. Come un fiume vermiglio senza fine.” Il chierico tiene in mano una pergamena con scritto che è stato Neil Lockwood, il primo Veggente, a ucciderlo e consentire la sua trasformazione dannata. Heiren percepisce un ragno nel tunnel che si propaga nelle viscere della terra ma il libro gli parla dicendogli che se proseguono i ragni non li attaccheranno. Questo fa insospettire il druido, che si chiede perché il libro voglia che si prosegua, ma non hanno altra scelta. Chiedono quindi a Quercia Verde di controllare la zona e di tenere il libro mentre entrano, perché temono che la creatura del libro possa poter trovare il modo di uscire.

12.   11 del Silenzio (Giorno 76) – Vampiri, veggenti e pirati

Entrati all’alba, le grotte si rivelano buie e profondissime, con solo enormi stalagmiti a consentire il passaggio tra una camera e l’altra, unite da grandi ragnatele. Heiren in forma di ragno trasporta i compagni tra le ragnatele, fino ad un portale di evocazione che Recis riconosce essere stato usato per evocare Zeferu. Il portale è protetto da una drider, una donna ragno. Dopo un’ispezione scoprono che la drider ha dei canini da vampiro e che questo tipo di creature deriva dalla trasformazione di un drow in mezzo-ragno, probabilmente la sorella Eva offerta come sacrificio! Uccisa la drider trovano una misteriosa chiave esagonale. Provano così a ricostruire la storia della famiglia: i Grigori erano drow che hanno ottenuto la vita eterna come vampiri in cambio di un patto con Zeferu, in cambio della trasformazione della sorella in drider, messa a guardia del circolo di evocazione. I Grigori poi si sono divisi e se ne sono perse le tracce (forse il vampiro della prima isola potrebbe essere uno di loro…). Anni dopo un pirata arrivato nelle Terre Selvagge e diventa il primo Veggente (forse mandato dal vampiro dell’Isola?), depreda il castello e trova il libro (o forse era stato mandato a liberare Zeferu dal libro, perché il chierico era riuscito ad imprigionarlo). Nello scontro tra il pirata ed il chierico il primo ha la meglio ed il secondo viene sconfitto ed imprigionato (in questa ipotesi di ricostruzione mancano però le streghe).

Heiren scopre che le grotte sotterranee sfociano in un tunnel scavato da un fiume sotterraneo che esce nel centro della foresta. Usciti, Quercia Verde li informa che il suo compito in queste terre è concluso e lascia al druido una ghianda “che nasconde il segreto della vita”.

Tornando verso Borg il libro entra ancora in contatto col gruppo proponendo un patto per sconfiggere gli abitanti del castello, in cambio della liberazione di Astryr. Precisa anche che non è imprigionato nel libro, ma che il libro è lo strumento  del suo potere nel mondo. A Borg, in cui entra solo Yuda per non destare sospetti perché l’unico non conosciuto, questo scopre che il vecchio reggente Kormel è morto ed è diventato nuovo reggente l’oste Skal.

Proseguendo verso Gudvan passano dal cimitero del trivio dove sentono ancora la voce di una donna piangente, ma proseguono. Arrivati in paese cercano informazioni su diavoli, vampiri, druidi e treant, ma di interessante scoprono solo la mappa del castello e la storia dei veggenti.

Circa 200 anni prima il pirata Neil Lockwood arrivò in quelle terre con circa 30 uomini e scelse la collina per costruire la nuova Gudvan (la vecchia era stata misteriosamente distrutta dagli spiriti della foresta). Anni dopo il nipote, unico discendente, morì in un incidente da delle creature nel bosco.

Il gruppo decide di ritirarsi per discutere il da farsi senza farsi sentire dal libro, lasciandolo a Yuda, che però viene affascinato dal libro e costringendolo ad abbandonarlo sulle scale. Il libro viene così preso dallo scriba del villaggio che, controllato, cerca di fuggire. Recis scopre una botola nella camera da letto dello scriba che porta a dei sotterranei protetti da armature magiche, aggirate le quali si ritrovano sulla scarpata affacciata sul lago, sulla quale sorge il paese. Lo scriba si tuffa in acqua ed esce dalla riva del lago, ma Heiren, trasformato in animale, riesce a fermarlo. Il libro gli chiede quindi di poter fare un patto solo con lui in cambio della vita della madre.

Tornati nei sotterranei per esplorarli meglio, trovano un ritratto di un giovane Piuma Bianca, tre oggeti d’arte facenti perte di un ingranaggio, alcune gemme e monete e 1 sfera nera con del fumo che si muove di continuo. Durante la notte si accendono le discussioni nel gruppo sul fatto di accettare il patto col libro oppure provare a distruggerlo. Recis ed il fratello Heiren vorrebbero stringere un patto per sconfiggere le creature del castello e salvare la madre, ma Paco, Vash e Yuda vorrebbero distruggerlo gettandolo nella lava del vulcano al di là della montagne, da dove proviene la goliath. Addirittura gli ultimi tre arrivano a credere che i fratelli siano controllati dal libro e si rischia la frattura del gruppo.

13.   12 del Silenzio (Giorno 77) – Il patto

Approfondendo l’esplorazione dei sotterranei, il gruppo scopre una stanza identica a quella di Piuma Bianca sotto la sua magione di Molo Corrotto. Scoprono un armadio con decine di pergamene in cui sono conteggiati i morti necessari per allungare la vita: 10 anime per 1 mese, 100 anime per 10 mesi, 800 anime per 80 mesi (circa 9 anni). Sono contate 823 persone e la calligrafia è quella di Piuma Bianca, ma il conto degli anni non torna. Il libro riporta le iniziali dei primi Veggenti: N.L. (Neil Lockwood), A.N. (sconosciuto), B.L.(forse il vero nome di Piuma Bianca). Anche qui c’è un quadro che raffigura il pirata nella stanza del trono del palazzo del Veggente, identico al quadro con raffigurato Neil Lockwood e con una scritta dietro: “Spero che un giorno tu possa cambiare idea. P.B.”.

Ipotizzano che Piuma Bianca avesse stretto un patto con Zeferu in cambio del potere e dell’allungamento della vita. Erano stati ingannati e mandati nelle Terre Selvagge per recuperare il libro, mentre usava le vittime per perpetrare il patto!

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