La liberazione degli ostaggi
Difatti la stanza non era vuota: alcuni Marchi rossi erano di presidio e subito scoppiò la baruffa. Dopo aver liberato le guardie Ashur e Rael cercarono di sbarrare la porta di fianco alla piscina con dei barili mentre ObanKhai notò qualcosa di strano dalla parte opposta non trovando però nulla.
Così si inoltrarono nell’entrata ad est che conduceva ad un buio corridoio e …. SBAM! La trappola scattò facendo aprire nel pavimento un enorme botola che creò non pochi problemi per attraversarla. Di qui arrivarono ad una stanza con delle bare ma già incominciavano a sentirsi dei singhiozzi e dei rimproveri: nella stanza seguente alcuni banditi stavano molestando i poveri ostaggi indifesi. Con decisione ObanKhai, Ashur e Rael si spacciarono per quelli venuti a dare il cambio e la cosa sembrò funzionare, tanto che i marchi rossi lasciarono la stanza incamminandosi verso il corridoio. Ma l’inganno non durò a lungo e infuriò lo scontro armato. Ma quando i Marchi sembravano sconfitti, l’ultimo di loro con una parola di comando fece animare dei guardiani non morti che ravvivarono la lotta. Alla fine a fatica gli ostaggi furono liberati e si optò per riportarli immediatamente al villaggio per non metterli nuovamente in pericolo, lasciando da parte qualsiasi altra intenzione di esplorare il resto dei sotterranei del maniero. Così li scortarono fino al villaggio lasciandoli nelle mani di Harbin e dell’oste.
Ma il lavoro era tutt’altro che terminato e non si poteva perdere troppo tempo onde evitare che i Marchi Rossi si riorganizzassero o potessero tentare una sortita che avrebbe messo in pericolo gli altri abitanti. Così dopo essersi riposati studiarono un piano per attirare fuori il grosso della forza bruta che si arroccava nel maniero: i bugbear! Così il party si divise in 2 gruppi in modo da presidiare entrambe le entrate, soprattutto quella del passaggio segreto del bosco. Qui Rael si spinse fin dentro al passaggio sentendo subito un odore fetido di morte e un’aura di terrore e malvagità che permeavano nell’aria. Sfruttando le sue doti magiche creò delle illusioni che funzionarono solo in parte. I bugbear non abbandonarono la posizione, ma astutamente attaccarono Rael senza uscire dai sotterranei. Così Rael dovette ripiegare e richiamare il resto del gruppo che si dovette riorganizzare e rielaborare un nuovo piano.
Assalto al maniero
L’entrata principale. È da lì che sarebbero entrati. Ma quando arrivarono la porta era chiusa. Li stavano aspettando! Così ObanKhai si mise davanti con lo scudo, Ashur acrobaticamente si arrampicò sopra la porta e tentarono un’irruzione con la forza.
Come avevano capito alcuni Marchi Rossi si erano asserragliati dietro ai barili cercando di colpirli con le loro frecce, ma per fortuna con destrezza ed abilità ObanKhai riuscì a deflettere o evitare la maggior parte dei colpi, in modo da consentire al resto del gruppo di irrompere nella stanza e dar vita ad uno scontro che finì con la fuga di uno dei banditi dal passaggio segreto ad ovest che ObanKhai aveva solo precedentemente percepito. Bloccato il passaggio con un barile inseguirono il bandito fin dentro alle viscere dei sotterranei giungendo al crepaccio dal quale proveniva quella sensazione di disgusto che Rael aveva sentito in precedenza: era una strana ed orrenda creatura a caccia di cibo che riuscirono a tenere a bada dandogli in pasto alcune razioni e il corpo di alcuni banditi.
C’erano due ponti di legno che dal crepaccio portavano all’altro versante ma, curiosamente, le tracce del bandito portavano a quello più lontano. Infatti quello più prossimo si rivelò molto fragile e cadde immediatamente, mentre con urla e grida di sfida i bugbear si precipitavano fuori da un passaggio nell’altro versante scagliando i loro mortali giavellotti. Da lì a poco lo scontro sarebbe stato all’arma bianca, così mentre i bugbear coprivano velocemente la distanza che li separavano dal gruppo, ObanKhai con frecce e dardi ne aveva ucciso uno, mentre gli altri erano stati feriti dagli incantesimi di Oxyouranus e Rael, tanto che solo il loro capo assieme ad un altro pesantemente ferito impattarono sul party. Ancora una volta la destrezza marziale di ObanKhai evitò la maggior parte dei colpi mentre la raffica di colpi del monaco andavano a bersaglio. Fu così che un vittorioso Ashur decise di scagliare il corpo del capo dei bugbear nella fossa per darlo in pasto al mostro del crepaccio.
L’unico ad essere rimasto in vita fu uno strano individuo, un goblin spaventato, che sembrava fosse una specie di giullare/sguattero della banda dei bugbear, che si mise subito al servizio del party pur di ottenerne la protezione.
La fuga di Bastone di Vetro
Attraversato il crepaccio dal ponte più ad est scesero le scale che conducevano alla stanza dei bugbear, ma qui trovarono poche cose. Ma un’altra porta, dalla quale provenivano delle voci, li aspettava lì di fronte: altri banditi si stavano preparando a riceverli.
Ancora una volta l’ormai collaudato schema a sfondamento con ObanKhai ad assorbire i primi colpi si rivelò propizio, anche se per qualche istante si ebbe una posizione di stallo con il solo Elfo all’interno della stanza circondato dai banditi mentre il resto del party restava semi-bloccato nel passaggio. Dopo un soffio del chierico draconico, anche Ashur ritrovò la sua indole battagliera buttandosi a capofitto nella lotta in un tutto-per-tutto nel quale avrebbe potuto “lasciarci le penne”. Ma uno ad uno i marchi rossi caddero e solo uno riuscì a scappare nella stanza seguente che sembrò essere una sorta di biblioteca/laboratorio con tanti volumi e ampolle. Erano arrivati nel covo di Bastone di Vetro! Ma non c’era nessuno, a parte un piccolo topo che si infilò in una fessura dietro ad una delle librerie. Passando la stanza da cima a fondo ObanKahi ed Ashur trovarono un passaggio che portava ad un’altra stanza, mentre Rael e Oxyouranus si accorsero di una figura che attraversava correndo l’altra parte del crepaccio mentre un bandita cadeva nella fossa in pasto dalla orrenda creatura.
ObanKhai ed Ashur da una parte si gettarono al suo inseguimento attraverso il passaggio segreto seguendo il percorso ad est attraverso le prigioni e il tunnel con il pavimento a trappola, mentre gli altri due compagni invece seguivano la via ad ovest. Arrivati al passaggio di fianco alla piscina lo trovarono chiuso (non c’era più il barile a bloccarlo) e riunitisi con il resto dei compagni trovarono nella piscina il piccolo goblin che li aspettava tremolante con una strana storia: era arrivato un uomo dal passaggio, aveva preso una sacca da dentro la piscina, ne aveva estratto una ampolla, e dopo averla bevuta era scomparso! Solo il rumore della porta che sbatteva faceva intuire che se ne era uscito all’aperto fuori dal maniero.
Il party si mise alla ricerca di qualche traccia ulteriore sia all’interno che all’esterno ma era impossibile individuare dove fosse fuggito. Così decisero di dedicarsi all’esplorazione più approfondita dei sotterranei per vedere di trovare oggetti, tesori o indizi che sicuramente avevano lasciato indietro nel frenetico inseguimento all’enigmatico individuo.
E quel topo restava un particolare che forse non doveva essere trascurato!
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