lunedì 12 settembre 2022

Le rovine di Belazor - Capitolo 6: Il Libro


Capitolo 6: Il Libro

14.   12 del Silenzio (Giorno 77) – Verso le montagne

Riusciti ad entrare in comunicazione con la goliath, decidono di partire con lei verso il suo villaggio, vicino alla fenditura di lava in cui gettare il libro per distruggerlo. Passando per i tunnel scavati dai giganti sotto le montagne, dopo diverse ore di cammino, giungono dalla’altra parte, guidati dalla goliath. Il freddo è fortissimo e rischiano l’assideramento, ma proseguono verso il primo villaggio, dei quattro villaggi goliath, costruito al centro di una caldera quiescente proprio per resistere al clima rigido. Il villaggio è distrutto e al centro un fuoco presenta i resti di cadaveri di goliath, col capo sgozzato; dalle tracce di lame nere capiscono che i colpevoli devono essere degli orchi. La goliath abbandona il gruppo alla ricerca di altri superstiti della sua razza.

15.   13 del Silenzio (Giorno 78) – La fonte

Dopo la notte passata al caldo dentro l’unica capanna rimasta integra al centro del villaggio, il gruppo decide di ripartire con la goliath verso nord-est. Avvicinandosi al villaggio nella caldera successiva, notano la presenza di 15 orchi che tengono prigionieri 20 goliath, legati assieme. Heiren, trasformato in muflone, crea un diversivo (scena epica per ridicolezza) mentre Paco invisibile si avvicina ai prigionieri cercando di liberarli dai lacci. Purtroppo l’unico prigioniero liberato viene subito ucciso ed il gruppo capisce che gli orchi non sono affrontabili, lasciandoli al loro destino…

Proseguendo verso valle arrivano ad una gola dove si scontano con due arpie ed un gigante delle colline. All’inizio e alla fine della gola scoprono delle rovine con delle scritte elfiche che delimitano un terreno sacro, e al centro una fonte con i simboli della vita e della morte. Heiren prova a berla e si sente fortificato rispetto all’indebolimento subìto per il freddo; anche Paco prova a berla ma ringiovanisce di 17 anni fino a diventare un bebé! Recis capisce che se avesse bevuto di notte, sarebbe invece invecchiato.

Dopo un breve riposo, proseguendo lungo le gole innevate, notano un’apertura e trovano un avamposto goblin abbandonato, con antiche incisioni elfiche e decidono di riposarsi lì per la notte, essendo l’esterno troppo pericoloso sia per il freddo che per le pattuglie orchesche, testimoniate dalle varie tracce. Tra le cose abbandonate nell’accampamento, Recis trova una carta di deposito col simbolo di Ra’s Khael.

16.   14 del Silenzio (Giorno 79) – Il monastero

iHeiren trasformato in animale, scopre che nella  caverna attigua è presente un rivo di lava incandescente ma che è abitata da un basilisco.

Il piano è quello di far affrontare il basilisco a Yuda, essendo cieco, mentre Vash, protetto dal bene e dal male, avrebbe buttato il libro nel rivo. Ma Zeferu dal libro prende il controllo del paladino, che – invisibile – cerca di scappare dall’uscita al lato opposto. Mentre Yuda sconfigge il basilisco, il resto del gruppo ferma Vash ed il libro è buttato nella lava mentre Zeferu promette vendetta… Recis però, seguendo il rivo fino all’esterno, capisce che questo si tuffa in un fiume: le sorti del libro sono quindi legate al flusso d’acqua e alla solidificazione del magma, ma non sarà un loro problema.

Recis nota anche che oltre la grotta prosegue un sentiero nella roccia che segue il fiume e decidono di seguirlo. Heiren viene attaccato da no squalo di roccia, che viene però bloccato e così il gruppo riesce a proseguire fino ad una grotta con un gigante di fuoco, che rischia di uccidere Yuda prima di essere affascinato e aggirato, e poi ad un ponte sospeso che attraversa la parte più larga del fiume. Al di là del ponte si estende un sentiero lungo una costa rocciosa con delle pietre violacee che emanano una debole luce, che si rivelano messe a guardia del sentiero. Quando Recis ne tocca una infatti, la neve che sovrasta il costone sopra il sentiero si stacca, ed il gruppo ne rimane sommerso. Liberatisi arrivano ad una grotta con uno yeti legato ad una catena che sorveglia una porta. Aspettando all’interno della grotta incontrano Quillan, un giovanissimo monaco che sembra entusiasta della visita degli stranieri e che li conduce oltre la porta, lungo un sentiero che li porta in una valle nascosta dove sorge il Monastero della Via delle Vie.

All’interno del complesso del monastero, costituito da diverse costruzioni costruite su picchi, collegate da diversi ponti sospesi, vivono una sessantina di monaci e monache. Introdotti da Quillan incontrano prima i 3 custodi dei 3 sacri bracieri braceri (un minotauro, un grifone nero ed un mezzorco), e poi Lux, un’umana rasata, custode del Sommo Anziano (si sprecano le battute coi giochi di parole: “cappa santa”, “katana-kanana”, “ma quindi tua mamma…” dette da Paco).

Yuda avvisa il monastero che Korothra vuole distruggere tutti i monasteri, ma l’Anziano dice che lo sanno già e che Korothra ha già distrutto 16 monasteri su 27 nel continente.

L’Anziano risponde anche a diverse domande:

-          Balthazar Grigori ha fatto erigere il castello più di 400 anni fa. Era idolatrato dalla popolazione, a cui offriva protezione in cambio di sacrifici di qualche neonato (quindi era già un vampiro). Dimitri è morto 327 anni fa (quindi nello 0, anno della distruzione di Belazor, essendo ora nel 327). Balthazar è impazzito ed è partito col cadavere del fratello e non si è più visto (questo conferma la sua identità con Ravetor). Dalla battaglia in cui morì Dimitri, Balthazar tornò in compagnia di un essere (Zeferu!);

-          Neil Lockwood era un pirata esiliato nelle Terre Selvagge che, convinta la popolazione, si è fatto eleggere primo Veggente e ha depredato il castello dei Grigori, trovando il libro (da cui pensiamo sia stato soggiogato per ricercare i vampiri che l’avevano tradito abbandonandolo). E’ però deperito in 30 giorni ed è morto.

L’anello col sibolo della piovra, visto addosso ai vari veggenti nei quadri sotto il palazzo di Gudvan, è il simbolo dell’appartenenza al Velo Oscuro, un’associazione segreta che governa nell’ombra tutta la scena politica del continente, comandata da “Colui”, un individuo conosciuto solo dal suo predecessore. Gli appartenenti a questo gruppo non si conoscono tra loro e  vestono con delle maschere e dei mantelli neri, ma sono accomunati dall’essere tutti evocatori di creature provenienti da altri piani;

-          Sollecitato da Recis, che nota una somiglianza tra il govane Quillan e Piuma Bianca, l’Anziano rivela che egli è il pronipote del pirata, e che possiede un enorme ki, tanto da essere in grado di poter utilizzare la pergamena di Resurrezione trovata nel cimitero.

Utilizzando la pergamena viene riportato in vita Raider, e la sera il gruppo si lascia andare durante la consueta festa, che termina di solito in ubriacature, risse e orge (scena divertente con Paco avvicinato da un monaco, Vash dall’aiutante dell’anziano Lux, Yuda da un nano e poi da un’umana, Recis da due monache assieme, Raider da una monaca, Heiren da una mezzorca, ma rifiuta uscendo dalla sala principale, mentre dall’Anziano l’affascinante tiefling a cui era interessato Recis).

17.   15 del Silenzio (Giorno 80) - Ritorno

Nel pomeriggio, ripresi dalla sbornia Raider ha un’intuizione: Ravetor potrebbe essere Hector anziché Balthazar, dato che in elfico antico la “C” si legge muta: Rave(c)tor. Poi il gruppo prende il tunnel che dal monastero porta direttamente al di là delle montagne, sbucando sotto al castello, lungo il sentiero lastricato sul crinale delle montagne, sotto il castello. Dopo aver esplorato il sentiero fino al ponte levatoio fino al castello, il gruppo decide di riposarsi lungo il sentiero per poter entrare nel covo dei vampiri con la luce del sole.

18.   16 del Silenzio (Giorno 81) – Il Castello dei Grigori

Appena svegli i componenti del gruppo si dirigono finalmente verso il castello, ma superato il ponte levatoio si accorgono di essere entrati su un altro Piano, quello delle Ombre, da cui non è possibile uscire! Nel cortile antistante il castello si scontrano subito con 2 spettri e 2 gargoyle, che riescono a sconfiggere facilmente ma facendo uso di buona parte delle magie. Aggirando il cortile del castello trovano una statua in un piccolo giardino con una chiave al collo, utile per aprire la parte del recinto con a guardia un mastino infernale. Entrando da una finestra sul retro rotta da Paco, incontrano alcune stanze disabitate: il castello sembra vuoto anche se in sottofondo continua a suonare una lugubre musica d’organo, che a Raider ricorda un’antichissima melodia funebre elfica usata per ricordare i morti in battaglia. Trovano le stanze di Dimitri e di Eva, identificabili da due quadri che Raider provvede a prendere per poterli esaminare in seguito. Analizzando il quadro di Dimitri, notano che dietro c’è una data: “526”. Nella stanza di Eva invece delle interessanti lettere:

“Cara Leonore, Balthazar è cambiato da quando è tornato da Belazor. Dimitri è morto.”

“Cara Leonore, Balthazar sembra peggiorato. Ora parla solo il demoniaco.”

“Cara Leonore, sono nascosta nella camera.”

“Cara Leonore, Balthazar è rinsavito. Mi ha chiesto a quale cimelio sia più legata. E’ da qualche giorno che non vedo più Hector, ma Balthazar mi ha assicurato che gli è servito per un grande scopo.”

Dopo aver percepito della magia sulla parte di pavimento attorno ad un altare in un salone, vengono attaccati da quattro progenie vampiri che, due wraith ed il mimic presente nella stanza adiacente. Yuda calpesta involontariamente la parte rialzata del pavimento e si ritrova teletrasportato in una stanza occupata interamente da un cubo gelatinoso, mentre le progenie prosciugano la vita del gruppo, che però riesce ad avere la meglio, anche se due scappano lungo un corridoio inesplorato. Inseguendole entrano in un lungo corridoio affiancato da specchi fluttuanti che Recis capisce essere portali, ma le progenie non ci sono.

Entrano nella stanza successiva, completamente oscurata da un buio magico. Dopo aver subito i primi attacchi dal vampiro nascosto nell’oscurità, impotenti, decidono di arretrare fino al corridoio illuminato dai portali. Mentre Vash e Yuda ingaggiano il vampiro in corpo a corpo, Recis ed il fratello si occupano delle progenie e del grande pipistrello gigante al suo seguito. Intanto Raider protegge i compagni dall’ammaliamento della creatura, e Paco cerca di nascondersi per poter colpire furtivamente la creatura. Trovato l’assetto di combattimento migliore fino ad ora, hanno rapidamente la meglio del vampiro, costringendolo a trasformarsi in nebbia per fuggire, ma Heiren lo bersaglia con un bagliore lunare che lo costringe a ritrasformarsi in vampiro, consentendo a Yuda di finirlo con l’acqua benedetta. Mentre le progenie crollano a terra inanimate, il pipistrello gigante scappa da un portale.

Analizzando finalmente i portali in maniera approfondita, Recis riesce a capire qualcosa sulle destinazioni:

Foresta con foglie violacee e funghi (Piano Fatato?)

Deserto con un’oasi, un fiume e dei pescatori

Lande ghiacciate con altissime montagne sullo sfondo

Mare

Arcipelago (dei Pirati?)

Pianura con colline all’orizzonte dei centauri

Rovine di una città distrutta che fluttuano (Belazor)

Una stanza identica a questa (dove è fuggito il pipistrello)

Ziggurat in una foresta tropicale (l’Isola dove abbiamo lasciato la ciurma?)

Una grande città (Winterdome)

Finendo di esplorare il castello trovano prima un cuore nella cripta, e poi Astryr che suona l’organo priva di coscienza. Heiren e Recis, arrivati al culmine dei dubbi sulla sorte della loro madre, decidono di distruggere il cuore e dare una morte serena alla madre.

Trovano anche un quadro di Balthazar con dietro una scritta: “Non mi avrai mai”. Dietro all’organo trovano anche una pergamena con la descrizione della creazione di un filatterio, un potente oggetto magico che contiene l’anima di chi vuole essere immortale; se il filatterio non è però alimentato dall’offerta di anime o vincolato da un incantesimo “imprigionare”, il filatterio si disgrega e la creatura diventa un demi-lich (un lich demoniaco). L’ipotesi del gruppo è che Balthazar abbia creato un filatterio per contenere la sua anima ed essere immortale, dovendolo però alimentare coi sacrifici dei villaggi. Questi non c’entrerebbero quindi col libro, ma forse Balthazar l’avrebbe usato solo per poter attenere il segreto della creazione del filatterio. Perché però abbia smesso di alimentare il libro, rompendo il patto e rischiando di diventare un demi-lich, questo rimane oscuro…

Salendo all’ultimo piano del castello trovano una stanza con delle colonne che capiscono essere corrispondenti ai portali, con delle coordinate che danno indicazioni sui luoghi raggiungibili:

Regno Indegno (Piano Fatato)

Oasi di Akhlet (vicino al lago dei miracoli)

Terre degli orchi

Simbolo della piovra

Arcipelago Nascosto

Grande Cratere (Terre Selvagge)

Belazor

Ravetor

Ziggurat dell’isola tropicale

Winterdome

A lato della stanza un grande portale centrale verso il circolo di pietre nel mezzo delle Terre Selvagge). Riescono a capire che ruotando le colonne il portale può essere attivato in entrata (orario) o in uscita (antiorario): dopo aver messo tutti i portali in uscita (per non far raggiungere facilmente il castello) esplorano la stanza col grande teschio pieno di sangue, dove scoprono diverse pietre preziose, un antico dipinto con una città che galleggia sull’aria (Belazor), una pergamena con la quale si può lanciare un incantesimo di 1° livello a scelta, un anello di Camminare sull’Acqua e una pozione di Forza del Gigante.

Trovano inoltre una pergamena annodata con un fiocco rosso scritte da Balthazar al vampiro del castello: scoprono così che era il cugino a cui aveva affidato il castello, assieme ala sorella (Leonore?). Nella lettera Balthazar spiega che lui è l’unico sopravvissuto della famiglia, che ha dovuto abbandonare il libro nel castello, e che il cugino avrebbe dovuto riappropriarsene e riportargliela nell‘isola in cui si è rifugiato (riconoscibile da un vulcano).

Decidono così di ritornare nelle Terre Selvagge attraverso il portale centrale, ma quando provano a riattivare il circolo di pietre per capire se fosse possibile ritornare al castello in un secondo momento, vedono che il portale  nuovo si apre su palme tropicali (Heiren si spiega così come mai avesse trovato carapaci di granchi)…

19.   17 del Silenzio (Giorno 82) La tomba del druido

Passata la notte, prima di partire, Heiren rivela che rimarrà nelle Terre Selvagge per proteggere la zona, come promesso al Treant. Chiede però al fratello e al gruppo un ultimo favore: esplorare la tomba del druido nel cimitero centrale della regione. Arrivati nei pressi dell’albero maledetto vengono attaccati, anche da non morti che escono dalle cripte alle radici. Il combattimento sembra volgere al peggio con solo Raider e Recis liberi dalla magia della pianta. Riescono comunque a sconfiggerlo, e trovano lo scheletro del druido all’interno della pianta corrotta. Cercando qualche indizio nella statua del chierico trovano una pergamena con la sua storia: il chierico era arrivato nelle Terre Selvagge chiamato dal druido, che era stato a sua volta mandato per sorvegliare sulla presenza dei vampiri nella zona. Balthazar però era riuscito a fuggire dopo aver ucciso il fratello Hector. Per sconfiggere il vampiro sarà necessario immergerlo in un barile di acqua benedetta. Perlustrando il cimitero notano dei buchi nel terreno come negli altri visitati…

Il gruppo si separa e Heiren pianta la ghianda di Treant la posto dell’albero maledetto: l’albero germoglia subito e porta a galla tre feticci a forma di streghe (probabilmente usate dal vampiro per soggiogarle) che vengono distrutte.

Il gruppo invece si dirige verso il Monastero per un meritato riposo: Paco si diverte a mettere una delle sue pozioni speciali pescata a caso nel boccale del Vecchio Saggio, scoprendo poco dopo che era il lassativo. Raider viene attirato dalla bellissima mezzelfa Eonyl (passando con lei una notte romantica Eonyl racconta di essere la figlia del capo villaggio di un paesino a 3 km, e che se n’è andata perché il padre voleva un maschio). Gli altri la passano in bisboccia e orge.

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