Avevano deciso di prendere solo le monete e gli oggetti magici e lasciare il resto alla torre: avrebbero mandato qualcuno per ripristinare la fortificazione che si trovava in un punto nevralgico delle Terre Rubate, ancor più dopo aver scoperto la mappa dei troll che aveva rivelato un piano d’invasione da sud. Esaminando i punti segnati erano arrivati a capire che le grosse X rosse si trovavano tutte in corrispondenza di luoghi abitati da folletti o creature comunque con origini fatate, come gli gnefri. Anche i luoghi segnati non ancora esplorati contenevano probabilmente qualche creatura dalle origini magiche, ma non avrebbero avuto tempo di esplorarle nell’immediato futuro: dovevano tornare a Greenbow per amministrare il regno che non vedevano da 2 mesi. L’estate si avviava alla conclusione ed era ormai tempodi raccolto; chissà come sarebbero stati i campi all’ora del tramonto.
Ormai quelli che prima erano sentieri battuti solamente da qualche sparuto cacciatore, erano diventate piste commerciali, e sebbene non fossero affollate, non era più raro incontrare qualche mercante con il suo carretto diretto a sud.
Dopo giorni di viaggio videro stagliarsi all'ortizzonte il profilo di Greenbow: la fortezza edificata sulla collina, su quella che era stata la dimora del Re Cervo, si poteva vedere da diversi chilometri di distanza. Non appena però si avvicinarono alle zone coltivate sorte ai margini del paese, notarono che i campi avevano un'aria desolata e trascurata, e questa senzazione cresceva all'approssimarsi della loro meta. Ad un paio di chilometri incontrarono qualche loro suddito dall'aria spaesata, e vennero a sapere la terribile notizia: pochi giorni prima un orsogufo enorme aveva attaccato la cittadina in preda ad un'ira devastante!
Presi dall'ansia si diressero velocemente a palazzo dove Dev'yid e Syrio li ragguagliarono sulla situazione: pochi giorni prima un orsogufo d idimensioni inusitatamente giganti si era presentato ad est del fiume, e attraversato il ponte aveva travolto tutti e tutto in preda ad una furia cieca. Avevano cercato di radunare la guardia cittadina alla bell'e meglio, ma la forza della creatura era soverchiante; neanche ricorrendo ai suoi incantesimi Dev'yid era riuscito a placare la bestia che, dopo aver abbattuto diversi edifici e ucciso i primi sventurati a passargli sotto gli artigli, era ritornata da dove era venuta, dirigendosi verso sud-est. Quello che aveva colpito i compagni era una bardatura di fattura chiaramente umanoide che cingeva l'orsogufo... Forse era agli ordini di qualcuno che non vedeva di buon occhio la loro presenza nelle Terre Rubate? Il Re Cervo era morto, ed i banditi superstiti si erano dispersi in territori più selvaggi: non avrebbero certo avuto la forza per tornare a rivendicare il loro nascondiglio. Grigory, il sobillatore che erano riusciti a cacciare dal regno, non aveva rivelato nessun complotto alle loro spalle, nemmeno sotto tortura, sebbene era diventato chiaro che la loro presenza aveva incominciato a dare fastidio in quelle terre rimaste per decenni terre di nessuno; nessun indizio lo collegava però ad un attacco così spudorato. Nemmeno le popolazioni di creature non umane che avevano finora incontrato e sconfitto, come gnefri, lucertoloidi o troll, sembravano nelle condizioni di poter soggiogare una bestia di tali dimensioni e aizzarla contro di loro. Forse qualcuno stava osservando le loro mosse e aveva approfittsato della loro lontananza per scatenarne l'ira? Forse quella dei troll era un'esca? Eppure la mappa confermava le informazioni che aveva portato Jorge da Restov...
Erano indecisi se mettersi subito sulle tracce dell'orsogufo oppure trascorrere le seguenti settimane per prendersi cura del regno, cercando di rincuorare la popolazione e di ripristinare gli edifici distrutti. Il malcontento della popolazione era ai minimi termini e la decisione di scegliere la seconda opzione fu reputata da tutti più saggia. Non erano più avventurieri che dovevano badare solo alla loro incolumità, ora erano dei regnanri, responsabili dei loro concittadini!
Verso la fine di agosto la vita era tornata ai ritmi normali: la paura per un nuovo attacco non era passata, ma la loro presenza in città tranquillizzava gli animi. Decisero che era giunto il momento di mettersi sulle tracce dell'enorme bestia, e si diressero aldilà del ponte, verso sud-est.
Sebbene fossero passate alcune settimane, non fu difficile per Walker e Grimlock seguire quelle insolite tracce, così grandi e distruttive; sembrava che l'orsogufo avesse seguito una traiettoria più o meno retta, divelgendo e abbattendo noncurante la vegetazione che incontrava, e cambiando direzione solo per aggirare ostacoli insormontabili.
Dopo qualche giorno arrivarono sulle sponde del Piccolo Sellen; le tracce oltre al fiume potevano essere viste chiaramente anche da lì, con impronte sul versante opposto ed interi alberi abbattuti più avanti. Guadarono. Poco distante si ergeva una parete rocciosa che si poteva scorgere sopra le vette degli alberi: sicuramente un ottima tana per un animale del genere. Facendosi cautamente strada nel bosco, scorsero l'ampio ingresso di una grotta: la vegetazione che la copriva era stata distrutta e sulle pareti dell'ingresso si potevano vedere enormi artigliate.
Jorge andò in perlustrazione volando lungo la parete, ma non notò altre entrate o comignoli. Decisero così di accamparsi poco distante, lasciando di guardia per l'intera notte Walker, l'unico capace di vedere al buio senza l'ausilio di torce facilmente individuabili.
Volevano cercare di raccimolare più informazioni possibili: forse l'orsogufo non era solo; forse c'era qualcuno che lo guidava. Magari sarebbe uscito per procacciarsi del cibo lasciando la tana incustodita.
Kastaghir aveva sollevato il problema dell'estrema vicinanza, soprattutto considerando la possibilità di essere individuati atrraverso l'olfatto (in fondo era una creatura di dimensioni straordinarie, forse anche le sue capacità erano più sviluppate), ma l'estrema sicurezza di Grimlock lo fece desistere.
Verso mezzanotte Walker vide la bestia uscire dalla grotta e incominciare ad annusare l'aria. Il nano si mosse cautamente in direzione del vicino campo, ma notò la bestia dirigersi verso la sua direzione, e la sua ritirata diventò una fuga. L'orsogufo l'aveva chiaramente individuato, e così si mise ad urlare cercando di svegliare i compagni, che subito si misero sulla difensiva. Ma l'orsogufo intercettò il ranger prima che potesse raggiungere i compagni, e con un'artigliata gli provocò una profonda ferita. Non appena Kastaghir produsse magicamente la luce sufficiente, Grimlock corse immediatamente in aiuto del compagno, mentre Jorge prese il volo cercando di supportare il combattimento dall'alto.
Intanto Walker aveva subito un altro feroce attacco e dovette retrocedere per farsi curare dal chierico; ora era Grimlock che era rimasto solo a fronteggiare l'avversario e la bestia lo afferrò incominciando a dirigersi verso la sua tana. Nonostante il nerboruto barbaro cercasse di liberarsi, la stretta del nemico lo indeboliva sempre di più. Walker intanto aveva estratto l'arco e assieme al mago avevano preso a bersagliare l'orsogufo da lontano. Ormai gravemente ferito l'orsogufo scagliò lontano il barbaro e si diresse velocemente verso l'ingresso nella roccia. Solo Jorge decise di seguirlo, mentre Grimlock e Walker stavano riprendendo le forze grazie alle cure di Kastaghir; il mago, finora al sicuro a qualche metro d'altezza, si abbassò per affacciarsi sull'ingresso, e scorta la schiena del nemico, scagliò l'ultimo dardo incantato. Poi la bestia scomparve nei meandri della grotta lanciando un urlo lancinante...
Dopo giorni di viaggio videro stagliarsi all'ortizzonte il profilo di Greenbow: la fortezza edificata sulla collina, su quella che era stata la dimora del Re Cervo, si poteva vedere da diversi chilometri di distanza. Non appena però si avvicinarono alle zone coltivate sorte ai margini del paese, notarono che i campi avevano un'aria desolata e trascurata, e questa senzazione cresceva all'approssimarsi della loro meta. Ad un paio di chilometri incontrarono qualche loro suddito dall'aria spaesata, e vennero a sapere la terribile notizia: pochi giorni prima un orsogufo enorme aveva attaccato la cittadina in preda ad un'ira devastante!
Presi dall'ansia si diressero velocemente a palazzo dove Dev'yid e Syrio li ragguagliarono sulla situazione: pochi giorni prima un orsogufo d idimensioni inusitatamente giganti si era presentato ad est del fiume, e attraversato il ponte aveva travolto tutti e tutto in preda ad una furia cieca. Avevano cercato di radunare la guardia cittadina alla bell'e meglio, ma la forza della creatura era soverchiante; neanche ricorrendo ai suoi incantesimi Dev'yid era riuscito a placare la bestia che, dopo aver abbattuto diversi edifici e ucciso i primi sventurati a passargli sotto gli artigli, era ritornata da dove era venuta, dirigendosi verso sud-est. Quello che aveva colpito i compagni era una bardatura di fattura chiaramente umanoide che cingeva l'orsogufo... Forse era agli ordini di qualcuno che non vedeva di buon occhio la loro presenza nelle Terre Rubate? Il Re Cervo era morto, ed i banditi superstiti si erano dispersi in territori più selvaggi: non avrebbero certo avuto la forza per tornare a rivendicare il loro nascondiglio. Grigory, il sobillatore che erano riusciti a cacciare dal regno, non aveva rivelato nessun complotto alle loro spalle, nemmeno sotto tortura, sebbene era diventato chiaro che la loro presenza aveva incominciato a dare fastidio in quelle terre rimaste per decenni terre di nessuno; nessun indizio lo collegava però ad un attacco così spudorato. Nemmeno le popolazioni di creature non umane che avevano finora incontrato e sconfitto, come gnefri, lucertoloidi o troll, sembravano nelle condizioni di poter soggiogare una bestia di tali dimensioni e aizzarla contro di loro. Forse qualcuno stava osservando le loro mosse e aveva approfittsato della loro lontananza per scatenarne l'ira? Forse quella dei troll era un'esca? Eppure la mappa confermava le informazioni che aveva portato Jorge da Restov...
Erano indecisi se mettersi subito sulle tracce dell'orsogufo oppure trascorrere le seguenti settimane per prendersi cura del regno, cercando di rincuorare la popolazione e di ripristinare gli edifici distrutti. Il malcontento della popolazione era ai minimi termini e la decisione di scegliere la seconda opzione fu reputata da tutti più saggia. Non erano più avventurieri che dovevano badare solo alla loro incolumità, ora erano dei regnanri, responsabili dei loro concittadini!
Verso la fine di agosto la vita era tornata ai ritmi normali: la paura per un nuovo attacco non era passata, ma la loro presenza in città tranquillizzava gli animi. Decisero che era giunto il momento di mettersi sulle tracce dell'enorme bestia, e si diressero aldilà del ponte, verso sud-est.
Sebbene fossero passate alcune settimane, non fu difficile per Walker e Grimlock seguire quelle insolite tracce, così grandi e distruttive; sembrava che l'orsogufo avesse seguito una traiettoria più o meno retta, divelgendo e abbattendo noncurante la vegetazione che incontrava, e cambiando direzione solo per aggirare ostacoli insormontabili.
Dopo qualche giorno arrivarono sulle sponde del Piccolo Sellen; le tracce oltre al fiume potevano essere viste chiaramente anche da lì, con impronte sul versante opposto ed interi alberi abbattuti più avanti. Guadarono. Poco distante si ergeva una parete rocciosa che si poteva scorgere sopra le vette degli alberi: sicuramente un ottima tana per un animale del genere. Facendosi cautamente strada nel bosco, scorsero l'ampio ingresso di una grotta: la vegetazione che la copriva era stata distrutta e sulle pareti dell'ingresso si potevano vedere enormi artigliate.
Jorge andò in perlustrazione volando lungo la parete, ma non notò altre entrate o comignoli. Decisero così di accamparsi poco distante, lasciando di guardia per l'intera notte Walker, l'unico capace di vedere al buio senza l'ausilio di torce facilmente individuabili.
Volevano cercare di raccimolare più informazioni possibili: forse l'orsogufo non era solo; forse c'era qualcuno che lo guidava. Magari sarebbe uscito per procacciarsi del cibo lasciando la tana incustodita.
Kastaghir aveva sollevato il problema dell'estrema vicinanza, soprattutto considerando la possibilità di essere individuati atrraverso l'olfatto (in fondo era una creatura di dimensioni straordinarie, forse anche le sue capacità erano più sviluppate), ma l'estrema sicurezza di Grimlock lo fece desistere.
Verso mezzanotte Walker vide la bestia uscire dalla grotta e incominciare ad annusare l'aria. Il nano si mosse cautamente in direzione del vicino campo, ma notò la bestia dirigersi verso la sua direzione, e la sua ritirata diventò una fuga. L'orsogufo l'aveva chiaramente individuato, e così si mise ad urlare cercando di svegliare i compagni, che subito si misero sulla difensiva. Ma l'orsogufo intercettò il ranger prima che potesse raggiungere i compagni, e con un'artigliata gli provocò una profonda ferita. Non appena Kastaghir produsse magicamente la luce sufficiente, Grimlock corse immediatamente in aiuto del compagno, mentre Jorge prese il volo cercando di supportare il combattimento dall'alto.
Intanto Walker aveva subito un altro feroce attacco e dovette retrocedere per farsi curare dal chierico; ora era Grimlock che era rimasto solo a fronteggiare l'avversario e la bestia lo afferrò incominciando a dirigersi verso la sua tana. Nonostante il nerboruto barbaro cercasse di liberarsi, la stretta del nemico lo indeboliva sempre di più. Walker intanto aveva estratto l'arco e assieme al mago avevano preso a bersagliare l'orsogufo da lontano. Ormai gravemente ferito l'orsogufo scagliò lontano il barbaro e si diresse velocemente verso l'ingresso nella roccia. Solo Jorge decise di seguirlo, mentre Grimlock e Walker stavano riprendendo le forze grazie alle cure di Kastaghir; il mago, finora al sicuro a qualche metro d'altezza, si abbassò per affacciarsi sull'ingresso, e scorta la schiena del nemico, scagliò l'ultimo dardo incantato. Poi la bestia scomparve nei meandri della grotta lanciando un urlo lancinante...
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