Neverwinter fu sconvolta solo poco tempo fa da catastrofi, percioli e sventure di ogni genere. Ora gli orchi che un tempo minacciavano la città si sono riversati a est per farsi schiacciare dai nani assieme ai loro fratelli di laggiù. Il Baratro che ha squarciato la terra è stato rinchiuso da una potente magia. La Strada Alta è stata sgombrata e ricostruita e la città ha ripreso a coomerciare con Waterddep e i reami del sud. quella che appena dieci anni fa era la città riarsa e ferita di NEverwinter è ora un luogo inebriante e frenetico, la cui popolazione sembra impaziente di scrollarsi di doddo le traversie del passato e di creare un nuovo, più luminoso futuro per la città.
Quasi un secolo fa. il Monte Hotenow (il vicino vulcano che riscalda perennemente il fiume che attraversa la città) esplosa con violenza, distruggendo buona parte di Neverwinter, mietendo migliaia di vittime e sfregiando la città con un vasto baratro che la spaccò in due. Neverwinter divenne una città in rovina e molte influenze esterne (dal Netheril al Thay, da Lord DagultNeverember di Waterdeep agli agenti degli Inferi veri e propri) cercarono di estendere il lor controllo sulla città. Molti abitanti combatterono duramente per sventare questi pericoli e, col tempo, su Neverwinter tornò almeno in qualche misura la pace.
Da quando Dagult Neverember è stato rimosso dalla posizione di Lord Svelato di Waterdeep, ha concentrato tutta la sua attenzione e le sue risorse sulla ricostruzione della città da cui afferma di discendere. A prescindere dalle opinioni della gente riguardo alle sue mire sul trono di Neverwinter, in questi ultimi anni si è dimostrato un goevrnante capace e ispirato e il popolo lo ha accettato come Lord Protettore. Ha fatto richiudere il Baratro, ha restaurato la Strada Alta ed è tuttora in cerca di altri modi per riparare e migliorare la città. Anche se non riuscisse a dimostrare la sua discendenza da Lord Nasher Alagondar, il popolo di Neverwinter ha ormai accettato la sua autorità. L'influenza di Neverember si irradia dall'Enclave del Protettore, nel cuore del Palazzo di Giustizia. Con il ritorno in vita di Tyr e il rifiorire del suo culto, il Lord Protettore si è trasferito in una modesta villa privata. Questo sacrificio (e la rinascita della fede in Tyr in quello che prima era il quartier generale del Lord) è per alcuni un'ulteriore prova dal fatto che Neverember merita di regnare su Neverwinter.
Al momento, il Castello Never rimane un pericoloso complesso di rovine, ma Neverember ha intenzione dirivendicarlo e di ricostruirlo per farne un simbolo della rinascita cittadina. I fedeli di Oghma sono giunti a Neverwinter per riportare la Csa della Conoscenza alla gloria di un tempo, ma in aggiunta alla loro presenza, santuari dedicati a ogni genere di divinità sono stati provvisoriamente eretti in ogni angolo della città.
Man mano che la città torna lentamente a vivere, probabilmente verranno avanzate richieste di titoli nobiliari e privilegi che essi comportano, e sicuramente emergeranno interessi commerciali di vario tipo. Ma il Lord Protettore non manca mai di precisare che egli è soltanto un protettore, non un re, quindi non può nominare o riconoscere nessuno come nobile.
La cittadinanza insiste con sempre maggiore frequenza affinché i militari di Mintarn siano sostituiti da guardie locali più rispettabili e che siano personalmente interessate a difendere Neverwinter. Questo diffuso sentimento ha indotto molti isolati a organizzare le proprie milizie improvvisate e il Lord Protettore vuole evitare che si giunga a un conflitto tra queste milizie e i mercenari che ha ingaggiato. Di conseguenza, Neverember ha iniziato a ridurre gradualmente il numero di soldati proveniente da Mintarn, specialmente ora che i cittadini cresciuti difendendo l'improvvistao Muro dalle minacce che uscivano dal Baratro si dimostrano in grado di formare una vera e propria forza militare. Sia Baldur's Gate che Waterdeep si sono offerte di aiutare Neverwinter ad addestrare nuove guardie, ma Lord Neverember preferisce rivolgersi agli avventurieri di una certa esperienza all'ignominia di ottenere aiuto dalla sua città di un tempo.
Con la restaurazione della vicina Gauntlgrym, Neverwinter spera di guadagnare un fidato alleato in grado di fornire solide armi e armature. Sebbene la città al momento abbia ben poco da offrire, le attività commerciali di Neverwinter tornano rapidamente a rifiorire man mano che la notizia della sua rinascita torna a fare di lei un centro di smistamento per i carichi provenienti dal Mare delle Spade, le mercidel nord e le monete del sud. Molti avventurieri che giungono a Neverwinter in cerca di lavoro o per indagare sulle dicerie che parlano di tesori vicini spesso trovano ulteriore lavoro quando c'è da ripulire un angolo pericoloso della città o da scortare una delle tante carovane che viaggiano lungo la Strada Alta. La speranza del Lord Protettore è che con il rifiorire del commercio e degli introiti, molti maestri artigiani possano tornare a fare il loro mestiere e che Neverwinter possa un giorno meritarsi di nuovo il suo epiteto di un tempo: la Città delle Mani Abili.
Esiste ancora un'opposizione all'autorità di Neverember, ma senza una figura di comando a unirla e senza alcun altro potere in città a cui appellarsi, i ribelli stanno lentamente rinunciando ai loro propositi di resistenza per collaborare alla ricostruzione della città. Molti dei Figli di Alagondar, un grippo ribelle che inizialmente si opponeva a Lord Neverember, hanno iniziato a offrirsi volontari come sostituti dei mercenari di Mintarn che attualemnte pattugliano la città. Se i Figli di Alagondar riescono a conciliarsi con i suoi obietttivi, Neverember intende usare questa vittoria per attirare a sé i nobili di Waterdeep, che al momento esitano a legare la propria sorte al Lors Svelato fallimentare che è stato a tutti gli effetti esiliato da Waterdeep. Neverember intende convincerli a investire nella città e forse a ricostruire alcune delle ville nobiliari del quesrtiere, come luoghi dove soggiornare in occasione dei loro viaggi d'affari.
Unavolta rinchiuso il Baratro e abbattuto il muro che separava il resto della città dai suoi orrori, un ampio tratto di Neverwinter è ora vuoto. Chiunque sia disposto a farlo può recarsi in quest'area, rivendicare un pezzo di terra e costruirci una struttura dove abitare o lavorare. Non c'è ancora una gilda in grado di imporre limiti al commercio o alla costruzione e nessun nobile a cui chiedere permessi o da ingraziarsi. Nuovi negozi e botteghe aprono a ogni decade e molti manovali privi di addestramento offrono i loro servigi come operari o apprendisti. Chi no ha altre opzioni può sempre trovare lavoro nelle squadre di drenaggio o di cartografi della rete fognaria cittadina per il Lord Protettore, un compito diventato necessario dopo il cataclisma che ha creato il Baratro.
Come tutte le città anche Neverwinter ha i suoi problemi. Sebbene la maggior parte degli abitanti sia impaziente di mettersi al lavoro, c'è anche chi si guadagna da vivere rubando e depredando coloro che possiedono poco o nulla. Il civo a volte scarseggia, poiché le locande e le taverne sottovalutano il numero di ospiti che sono in grado di ricevere, oppure i mercanti esauriscono le merci da vendere. Probabilmente passeranno anni prima che la città si liberi di queste piaghe, ma per ora sono anche le incertezze della vita come questa a fare di Neverwinter un luogo stimolante.
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