mercoledì 25 novembre 2015

Il massacro dei coboldi


Quando sembrava che stessero per partire verso il vecchio Sicomoro per combattere gli gnefri, un'idea balenò in mente al gruppo: perché non andare dallo sciamano Tartuc, giocando a carte scoperte e aspettando una sua reazione? Se avesse reagito attaccandoli, avrebbero avuto l'occasione per sconfiggerlo senza incrinare i rapporti col capo Scaglia Fuliggine, altrimenti avrebbero potuto carpire qualche informazione in più sul suo doppio gioco.
Decisero quindi di rientrare nella vecchia miniera.
Si erano però già dimenticati delle trappole da superare rasentando il muro all'entrata e Walker, a capo della fila, cadde dentro la prima buca. Ne uscì arrabbiatissimo cercando di sfogare la sua ira sulle due guardie alla fine del tunnel di entrata, ma i compagni cercarono di farlo desistere. Una delle due guardie farfugliò spaventato una domanda, mentre l'altro si stava allontanando; Uriel gli corse dietro cercando di calmarlo. Anche Kastaghir intanto stava cercando di calmare l'ira del nano, e Dev'yid - impaurito che il delicato piano potesse andare tutto a rotoli - arrivò addirittura ad usare la magia per cercare di ricordare al compagno lo scopo principale del loro girovagare: vendicarsi del Re Cervo.
Dopo i primi minuti di tensione superarono i corridoi visitati poco prima e arrivarono nella sala dei sacrifici: in mezzo a urla acute il coboldo che li aveva accolti la prima volta era stato appena sacrificato, mentre Scaglia Fuliggine assisteva mesto al bordo della stanza, con la testa fra le mani. Era chiaro che aveva perso il controllo della sua tribù. Kastaghir, intuendo lo scontro imminente, convinse il capo coboldo a mandare fuori quattro dei suoi, con la scusa di aver visto degli gnefri nel bosco.
Poi Walker, Kastaghir e Uriel si diressero direttamente verso la stanza dello sciamano, mentre Dev'yid decise di sorvegliare il tunnel sul retro, benché chiuso da pannelli di legno. Non appena i tre si affacciarono, ecco che l'urlo una voce stridula si diffuse per tutta la grotta: "Tradimento! Gli intrusi sono la causa della maledizione!" (non ricordo di preciso cosa avesse urlato, mi sembra "Tradimento Perpetua!", ma forse mi confondo con un altro fantasy...ndr).
Il guerriero e il chierico entrarono prudenti nell'antro, mentre il nano sorvegliava che nessuno dei coboldi entrasse per difendere lo sciamano. Dentro la stanza però non c'era nessuno e Kastaghir dovette usare Individuazione del magico per capire che Tartuk si era reso invisibile. Questi infatti, diventato invisibile, si diresse verso una porta segreta nel pannello in fondo alla stanza, cercando di fuggire, non potendo immaginare che lo gnomo lo stava attendendo al varco. Intanto Dev'yid, aveva evocato una foschia occultante nel tunnel che univa la sua posizione alla stanza dove erano radunati i coboldi per il sacrificio, e sentendo i rumori aldilà dei pannelli di legno, aveva evocato una vipera che potesse trovare lo sciamano anche se invisibile.
L'animale non fece però in tempo a trovare il coboldo, perché questi vistosi sbarrata la via di fuga dallo gnomo, lo colpì col suo falcetto diventando visibile. Nel frattempo lo gnomo era stato raggiunto alle spalle da altri due coboldi richiamati dallo sciamano, e in mezzo a tre nemici le cose si stavano mettendo male. All'inizio provò a contrattaccare, ma poi, in palese inferiorità, decise di difendersi solamente aspettando l'arrivo dei compagni che però tardava. Uriel e Kastaghir infatti ci misero qualche round per inseguire il nemico, mentre Walker stava tenendo a bada i coboldi all'ingresso della stanza, anche se con qualche difficoltà (ricordiamo le pericolosissime caccole con la fionda, vera spina nel fianco del nano. ndr).
Uriel e Kastaghir arrivarono finalmente in fondo alla stanza e si fecero largo attraverso il pannello, ma nello stretto passaggio il mezzelfo non riusciva a colpire efficacemente il coboldo ritardando il salvataggio del compagno caduto. Il chierico così fu costretto a ricorrere ai suoi poteri di guarigione ma lo sciamano continuava a bersagliare lo gnomo con la sua bacchetta di dardo incantato fino a che questo non cadde privo di sensi, soccombendo ai colpi magici. 
Nonostante la magia di Kastaghir l'avesse rianimato, lo gnomo decise comunque di continuare a rimanere a terra fingendosi morto; in mezzo al combattimento era inutile e rischiava di essere più un peso che un aiuto per i compagni.
I colpi di Uriel incominciavano però a ferire seriamente Tartuk che decise di fuggire sorpassando il corpo dello gnomo e lasciandosi coprire le spalle dai due coboldi ancora in piedi. Quando Uriel e Kastaghir riuscirono a liberarsi dei due coboldi, lo sciamano era già scomparso nella foschia ancora presente, ma i due si gettarono all'inseguimento presumendo si fosse diretto verso l'uscita. Intanto Walker si stava liberando degli ultimi nemici e anche lui si immerse nella foschia.
I tre sbucarono all'uscita della miniera giusto in tempo per vedere Tartuk al margine del bosco, dove venne trafitto da una freccia scagliata di Walker che lo abbatté.
Quando lo gnomo si rialzò e incominciò ad aggirarsi per il complesso di grotte e tunnel, si accorse che la battaglia era stata rapida ma terribile. I corpi di tutti i coboldi della tribù erano a terra privi di vita. Solo Scaglia Fuliggine, il capo ormai senza un popolo, era rimasto a sedere pensieroso con la testa fra le mani.
L'idea di trovare degli alleati per un eventuale diversivo contro il Re Cervo si allontanava sempre più.

2 commenti:

WALKER the ARROW ha detto...

Intanto walker ha fatto 6 scalpi + lo sciamano..... ma quella mezza fighetta di mezz'elfo di Ariel c'era?

Marco Franzo ha detto...

In compenso Dev'yid conta 3 "incanalare" di Kastaghir, 2 "evoca mostri" completamente sprecati, e una "foschia occultante" inutile... però mi sono divertito lo stesso! Ottimo Mac ad improvvisare l'assalto: in una serata ci siamo fatti un intero dungeon (merito dell'utilizzo minimo della griglia tattica e della volontà di un gioco più agile e meno cervellotico). Dai che venerdì seghiamo gli gnefri!