Pur volando alla massima velocità, Tif sapeva bene che non sarebbe riuscito a raggiungere la chimera.
Stava ripensando agli eventi che si erano succeduti freneticamente negli ultimi giorni: l’avamposto hobgoblin sconfitto a Castel Vraath, in mezzo al bosco delle streghe; la scoperta fortuita del piano di invasione dell’esercito della Mano Rossa; la partenza verso la Gola del Teschio e lo scontro al ponte contro il drago Ozzyrradion; e poi lo scontro con l’avanscoperta hobgoblin e l’ennesima divisione del gruppo.
Manion, convinto di poter fronteggiare da solo l’invasione il prima possibile, era partito verso Nord per cercare di recuperare notizie sull’entità dell’orda, mentre Khoril, Echoes e Lyin erano rimasti sul luogo dello scontro, a metà strada tra Castel Vraath ed il ponte sulla Gola del Teschio.
Lui si era messo subito in volo sulle tracce della bestia che li aveva sorpassati durante il combattimento.
Appena il villaggio di Traghetto di Drellin entrò nel suo orizzonte visivo, capì che il suo timore era fondato: la bestia stava spadroneggiando in mezzo alla piazza del piccolo paese, accerchiata dalla milizia che stava tentando di tenerle testa ma con scarsi risultati. Due soldati giacevano immobili a terra, e in una delle case vicine stava cominciando divampare un incendio.
I soldati sembravano in chiara difficoltà: mentre alcuni avevano accerchiato il mostro cercando di tenerlo a bada con lunghe picche, gli altri lo stavano bersagliando di frecce, ma la bestia non sembrava minimamente impensierita dalle poche ferite che gli erano state inferte.
Nei bravi istanti che Tif impiegò per avvicinarsi, la situazione sembrò precipitare: un altro miliziano era caduto sotto i colpi di una sempre più baldanzosa chimera, e oramai il cerchio di picche che voleva tenere sotto controllo la bestia si era spezzato ed i soldati stavano cercando rifugio dentro le case.
Questa situazione sembrava però favorevole al mago, che non si lasciò sfuggire l’occasione per scagliare ai piedi del mostro una palla di fuoco, anche se sapeva bene che una volta attirata l’attenzione sarebbe diventato il nuovo bersaglio della chimera.
La bestia sembrava aver accusato il colpo, ma rimaneva ancora in piedi, ed ora stava digrignando i denti di tutte e tre le fauci spalancate proprio verso di lui! La chimera tese i muscoli per spiccare il volo nella sua direzione, ma lo gnomo non vide mai il dispiegarsi delle ali.
Una figura infatti si era scagliata con forza verso la bestia distratta, colpendola sul fianco con un colpo di spada. A guardar bene, non era vestita come la milizia di Traghetto di Drellin, ma portava una corazza di piastre con sopra l’effigie del Leone di Brindingford.
La bestia barcollò sotto il colpo ben assestato del guerriero, ma non si dava ancora per vinta. Spiazzata dalla nuova minaccia, le si rivoltò contro con tutta la forza rimasta, dando così la possibilità a Tif di contrattaccarla con un Fulmine. Finalmente il corpo della bestia si abbatté al suolo privo di vita. Ma anche il guerriero giaceva ferito a terra.
Stava ripensando agli eventi che si erano succeduti freneticamente negli ultimi giorni: l’avamposto hobgoblin sconfitto a Castel Vraath, in mezzo al bosco delle streghe; la scoperta fortuita del piano di invasione dell’esercito della Mano Rossa; la partenza verso la Gola del Teschio e lo scontro al ponte contro il drago Ozzyrradion; e poi lo scontro con l’avanscoperta hobgoblin e l’ennesima divisione del gruppo.
Manion, convinto di poter fronteggiare da solo l’invasione il prima possibile, era partito verso Nord per cercare di recuperare notizie sull’entità dell’orda, mentre Khoril, Echoes e Lyin erano rimasti sul luogo dello scontro, a metà strada tra Castel Vraath ed il ponte sulla Gola del Teschio.
Lui si era messo subito in volo sulle tracce della bestia che li aveva sorpassati durante il combattimento.
Appena il villaggio di Traghetto di Drellin entrò nel suo orizzonte visivo, capì che il suo timore era fondato: la bestia stava spadroneggiando in mezzo alla piazza del piccolo paese, accerchiata dalla milizia che stava tentando di tenerle testa ma con scarsi risultati. Due soldati giacevano immobili a terra, e in una delle case vicine stava cominciando divampare un incendio.
I soldati sembravano in chiara difficoltà: mentre alcuni avevano accerchiato il mostro cercando di tenerlo a bada con lunghe picche, gli altri lo stavano bersagliando di frecce, ma la bestia non sembrava minimamente impensierita dalle poche ferite che gli erano state inferte.
Nei bravi istanti che Tif impiegò per avvicinarsi, la situazione sembrò precipitare: un altro miliziano era caduto sotto i colpi di una sempre più baldanzosa chimera, e oramai il cerchio di picche che voleva tenere sotto controllo la bestia si era spezzato ed i soldati stavano cercando rifugio dentro le case.
Questa situazione sembrava però favorevole al mago, che non si lasciò sfuggire l’occasione per scagliare ai piedi del mostro una palla di fuoco, anche se sapeva bene che una volta attirata l’attenzione sarebbe diventato il nuovo bersaglio della chimera.
La bestia sembrava aver accusato il colpo, ma rimaneva ancora in piedi, ed ora stava digrignando i denti di tutte e tre le fauci spalancate proprio verso di lui! La chimera tese i muscoli per spiccare il volo nella sua direzione, ma lo gnomo non vide mai il dispiegarsi delle ali.
Una figura infatti si era scagliata con forza verso la bestia distratta, colpendola sul fianco con un colpo di spada. A guardar bene, non era vestita come la milizia di Traghetto di Drellin, ma portava una corazza di piastre con sopra l’effigie del Leone di Brindingford.
La bestia barcollò sotto il colpo ben assestato del guerriero, ma non si dava ancora per vinta. Spiazzata dalla nuova minaccia, le si rivoltò contro con tutta la forza rimasta, dando così la possibilità a Tif di contrattaccarla con un Fulmine. Finalmente il corpo della bestia si abbatté al suolo privo di vita. Ma anche il guerriero giaceva ferito a terra.
2 commenti:
Giovedì sera ci sono! Voi come siete messi??
Anche mercoledì si è liberato, che facciamo?
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