Superata la mezzanotte, durante il turno di guardia di Lyin, una strana luce sembrò avvicinarsi verso di loro. Non sembrava sorretta da nessuno, e quando si trovò vicino ai cavalli attaccò quello di Manion.
Per non rischiare di perdere una cavalcatura Manion e l’elfo dovettero scendere, mentre Echoes sondava l’orizzonte in cerca di qualcuno che potesse aver evocato il globo luminoso. La sfera attaccò Lyin, ma né lui né il barbaro riuscirono a colpirla; poi si alzò sopra le loro teste e scomparve.
Lo strano episodio aveva turbato il gruppo, ma non l’aveva allarmato abbastanza. I tre tornarono al riparo lasciando che l’elfo finisse il proprio turno di guardia.
Per non rischiare di perdere una cavalcatura Manion e l’elfo dovettero scendere, mentre Echoes sondava l’orizzonte in cerca di qualcuno che potesse aver evocato il globo luminoso. La sfera attaccò Lyin, ma né lui né il barbaro riuscirono a colpirla; poi si alzò sopra le loro teste e scomparve.
Lo strano episodio aveva turbato il gruppo, ma non l’aveva allarmato abbastanza. I tre tornarono al riparo lasciando che l’elfo finisse il proprio turno di guardia.
Sul finire del proprio turno però, Lyin udì un improvviso impeto di vento e scorse nella notte cinque gufi giganti. Tutti i gufi erano montati da cavalieri, ovvero elfi slanciati dai capelli scuri, con indosso armature di cuoio torchiato tinte di verde e di marrone per imitare i colori della palude. I gufi atterrarono vicino ai cavalli guardandosi intorno con gli archi tesi.
Lyin, affascinato, sgusciò fuori dal buco e si presentò. Gli elfi però non sembravano felici dell’intrusione in quello che dichiaravano come il loro territorio e chiesero all’elfo di chiamare i suoi compagni. Solo Manion ed Echoes scesero: Khoril aveva bisogno di assoluto riposo per recuperare i suoi incantesimi da stregone, mentre Tiff era intento ad identificare i guanti magici che avevano trovato al posto di blocco; l’incantesimo durava 8 ore, e lo gnomo non aveva la minima intenzione di sprecare tempo e denaro per quella che si sarebbe potuto risolvere con un semplice chiarimento.
Il capo degli elfi, che si era presentato come Killiar Arrowswift, stava caldamente richiedendo che l’intero gruppo li seguisse presso il loro accampamento, dove avrebbero potuto parlare, e avere soddisfatte tutte le loro domande, con il loro capo. Nel parlare aveva ripetuto più volte che stare in quel luogo era molto pericoloso per la loro incolumità, ed anche loro, a terra, stavano correndo seri rischi. I tre sembravano aver convinto l’elfo, che però aveva rigorose procedure da rispettare.
Killiar inoltre, venuto a conoscenza dell’esperienza del gruppo con la progenie verde, e dopo che Manion gli aveva consegnato la banda di giada con inciso in elfico “Liokio”, aveva mandato due dei suoi a perlustrare la zona della carcassa. Tornarono cupi, con i volti tirati, e porsero a Killiar un anello che Lyin e Tiff capirono essere stato trovato nella pancia della bestia. Ancora una volta, ed in maniera risoluta, Killiar invitò il gruppo a seguirli lasciando intendere che in caso di risposta negativa li avrebbe dovuti considerare ostili. Con riluttanza Tiff abbandonò il rituale d’identificazione ed i cinque salirono a bordo dei gufi, pronti per essere scortati fino all’accampamento degli elfi.
Lyin, affascinato, sgusciò fuori dal buco e si presentò. Gli elfi però non sembravano felici dell’intrusione in quello che dichiaravano come il loro territorio e chiesero all’elfo di chiamare i suoi compagni. Solo Manion ed Echoes scesero: Khoril aveva bisogno di assoluto riposo per recuperare i suoi incantesimi da stregone, mentre Tiff era intento ad identificare i guanti magici che avevano trovato al posto di blocco; l’incantesimo durava 8 ore, e lo gnomo non aveva la minima intenzione di sprecare tempo e denaro per quella che si sarebbe potuto risolvere con un semplice chiarimento.
Il capo degli elfi, che si era presentato come Killiar Arrowswift, stava caldamente richiedendo che l’intero gruppo li seguisse presso il loro accampamento, dove avrebbero potuto parlare, e avere soddisfatte tutte le loro domande, con il loro capo. Nel parlare aveva ripetuto più volte che stare in quel luogo era molto pericoloso per la loro incolumità, ed anche loro, a terra, stavano correndo seri rischi. I tre sembravano aver convinto l’elfo, che però aveva rigorose procedure da rispettare.
Killiar inoltre, venuto a conoscenza dell’esperienza del gruppo con la progenie verde, e dopo che Manion gli aveva consegnato la banda di giada con inciso in elfico “Liokio”, aveva mandato due dei suoi a perlustrare la zona della carcassa. Tornarono cupi, con i volti tirati, e porsero a Killiar un anello che Lyin e Tiff capirono essere stato trovato nella pancia della bestia. Ancora una volta, ed in maniera risoluta, Killiar invitò il gruppo a seguirli lasciando intendere che in caso di risposta negativa li avrebbe dovuti considerare ostili. Con riluttanza Tiff abbandonò il rituale d’identificazione ed i cinque salirono a bordo dei gufi, pronti per essere scortati fino all’accampamento degli elfi.
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