18 Marphenot – pomeriggio
Dopo aver seppellito i corpi, interrogarono l’hobgoblin che Echoes aveva guarito. Tiff si mostrò subito disponibile proponendogli la salvezza, mentre Manion lo intimoriva col suo aspetto minaccioso. Il gioco del poliziotto buono e di quello cattivo sembrò funzionare, ma l’hobgoblin era solo una pedina, probabilmente mandato laggiù per chissà quale punizione. Le uniche informazioni che riuscirono a ricavare confermavano i nomi dei Signori dei Dragoni che comandavano la Mano Rossa.
Non restava che andarsene: Echoes proponeva di raggiungere al più presto Sundabar perché muovesse l’esercito per prendere alle spalle l’orda, Tiff per indagare nelle paludi riguardo i corpi delle sfortunate vittime del posto di blocco, Manion avrebbe continuato invece la guerriglia, l’unica arma alla loro portata contro l’invasione, mentre Khoril era per ripiegare su Brindingford - l’unica città con mura abbastanza resistenti da tentare di resistere alla Mano Rossa - ma intanto propendeva per andare a riprendere Lyin a Hilltop e sperare che potesse far pendere l’ago della bilancia su una delle proposte.
Non ci fu però bisogno di tornare a Hilltop. Lyin, infatti, stanco di aspettare il ritorno dei compagni, si era subito pentito di essersi fermato una notte in paese, e l’indomani all’alba si era messo in viaggio sperando di raggiungere il gruppo. A una decina di chilometri dal posto di blocco la sua vista elfica aveva notato una carcassa di un grosso animale sopra una bassa collinetta che emergeva dalle acque stagnanti della palude, e propose di andare a controllare.
Il gruppo si mosse così verso sud fino all’altezza della collinetta. Si trovava a una cinquantina di metri dalla terraferma, in mezzo all’insidioso acquitrino. Khoril fece un volo sulla zona a cavallo della sua nuova poderosa cavalcatura Skarbrand, l’ippogrifo appena evocato prima della battaglia; la creatura sembrava un gufo gigante, ma la carcassa era priva di intere parti. Manion decise di andare a vedere, e constatò lo strano “morso” che sembrava aver lacerato l’animale lasciando una bava verde che ancora faceva sfrigolare la carne. Il gufo gigante portava una banda di giada sulla zampa sinistra, con incise lettere in un alfabeto che non conosceva.
Non ebbe però tempo di guardarsi troppo intorno perché si sentì investito alla spalle da un getto di acido caldo. L’essere che l’aveva attaccato si era però subito rifugiata di nuovo nell’acqua paludosa. Neanche Khoril, ancora in volo, era riuscito a scorgere distintamente l’aggressore. L’attesa che questori rivelasse durò ben poco: dopo pochi secondi una specie di grossa lucertola con membrane che collegavano gli arti anteriori al busto sgusciò fuori dall’acquitrino e colpì Manion con un morso. Ancora confuso Manion tagliò la zampa all’animale e rinfoderò la spada per poter afferrare la corda che Khoril aveva legato alla sua sella.
Intanto Echoes esortava i compagni ad andarsene, mentre Tiff si alzò in volo per poter dominare l’intera scena. Lyin, contento di poter nuovamente menare le mani, si avvicinò a cavallo e scese a terra, pronto a tirare col suo infallibile arco.
Manion però non se la stava passando bene: non era riuscito ad afferrare la corda al primo passaggio e la bestia continuava ad infliggergli numerose ferite. Khoril e Tiff presero di mira l’essere con i loro dardi incantati, mentre Echoes evocò un elementare dell’acqua. Lyin decise di indietreggiare e di aspettare gli amici sulla terraferma.
Manion finalmente riuscì ad alzarsi in volo afferrando la corda saldamente legata alla sella dell’ippogrifo, ma il lucertolone non sembrava arrendersi, e seguì il barbaro oltre la collina, verso la terraferma.
L’elementale dell’acqua riuscì però a trattenerlo il tempo necessario a Tiff per ucciderlo; dovette comunque usare un fulmine ed una palla di fuoco per abbatterlo. Sebbene nessuno capì che razza di bestia era, si era dimostrato comunque un nemico molto pericoloso.
Era ormai il tramonto, ed il gruppo decise di accamparsi nell’ormai solito buco-rifugio evocato da Tiff.
La notte non sarebbe stata tranquilla come se l’aspettavano…
Khoril e Echoes (10° liv) = 200 PX
Dopo aver seppellito i corpi, interrogarono l’hobgoblin che Echoes aveva guarito. Tiff si mostrò subito disponibile proponendogli la salvezza, mentre Manion lo intimoriva col suo aspetto minaccioso. Il gioco del poliziotto buono e di quello cattivo sembrò funzionare, ma l’hobgoblin era solo una pedina, probabilmente mandato laggiù per chissà quale punizione. Le uniche informazioni che riuscirono a ricavare confermavano i nomi dei Signori dei Dragoni che comandavano la Mano Rossa.
Non restava che andarsene: Echoes proponeva di raggiungere al più presto Sundabar perché muovesse l’esercito per prendere alle spalle l’orda, Tiff per indagare nelle paludi riguardo i corpi delle sfortunate vittime del posto di blocco, Manion avrebbe continuato invece la guerriglia, l’unica arma alla loro portata contro l’invasione, mentre Khoril era per ripiegare su Brindingford - l’unica città con mura abbastanza resistenti da tentare di resistere alla Mano Rossa - ma intanto propendeva per andare a riprendere Lyin a Hilltop e sperare che potesse far pendere l’ago della bilancia su una delle proposte.
Non ci fu però bisogno di tornare a Hilltop. Lyin, infatti, stanco di aspettare il ritorno dei compagni, si era subito pentito di essersi fermato una notte in paese, e l’indomani all’alba si era messo in viaggio sperando di raggiungere il gruppo. A una decina di chilometri dal posto di blocco la sua vista elfica aveva notato una carcassa di un grosso animale sopra una bassa collinetta che emergeva dalle acque stagnanti della palude, e propose di andare a controllare.
Il gruppo si mosse così verso sud fino all’altezza della collinetta. Si trovava a una cinquantina di metri dalla terraferma, in mezzo all’insidioso acquitrino. Khoril fece un volo sulla zona a cavallo della sua nuova poderosa cavalcatura Skarbrand, l’ippogrifo appena evocato prima della battaglia; la creatura sembrava un gufo gigante, ma la carcassa era priva di intere parti. Manion decise di andare a vedere, e constatò lo strano “morso” che sembrava aver lacerato l’animale lasciando una bava verde che ancora faceva sfrigolare la carne. Il gufo gigante portava una banda di giada sulla zampa sinistra, con incise lettere in un alfabeto che non conosceva.
Non ebbe però tempo di guardarsi troppo intorno perché si sentì investito alla spalle da un getto di acido caldo. L’essere che l’aveva attaccato si era però subito rifugiata di nuovo nell’acqua paludosa. Neanche Khoril, ancora in volo, era riuscito a scorgere distintamente l’aggressore. L’attesa che questori rivelasse durò ben poco: dopo pochi secondi una specie di grossa lucertola con membrane che collegavano gli arti anteriori al busto sgusciò fuori dall’acquitrino e colpì Manion con un morso. Ancora confuso Manion tagliò la zampa all’animale e rinfoderò la spada per poter afferrare la corda che Khoril aveva legato alla sua sella.
Intanto Echoes esortava i compagni ad andarsene, mentre Tiff si alzò in volo per poter dominare l’intera scena. Lyin, contento di poter nuovamente menare le mani, si avvicinò a cavallo e scese a terra, pronto a tirare col suo infallibile arco.
Manion però non se la stava passando bene: non era riuscito ad afferrare la corda al primo passaggio e la bestia continuava ad infliggergli numerose ferite. Khoril e Tiff presero di mira l’essere con i loro dardi incantati, mentre Echoes evocò un elementare dell’acqua. Lyin decise di indietreggiare e di aspettare gli amici sulla terraferma.
Manion finalmente riuscì ad alzarsi in volo afferrando la corda saldamente legata alla sella dell’ippogrifo, ma il lucertolone non sembrava arrendersi, e seguì il barbaro oltre la collina, verso la terraferma.
L’elementale dell’acqua riuscì però a trattenerlo il tempo necessario a Tiff per ucciderlo; dovette comunque usare un fulmine ed una palla di fuoco per abbatterlo. Sebbene nessuno capì che razza di bestia era, si era dimostrato comunque un nemico molto pericoloso.
Era ormai il tramonto, ed il gruppo decise di accamparsi nell’ormai solito buco-rifugio evocato da Tiff.
La notte non sarebbe stata tranquilla come se l’aspettavano…
Khoril e Echoes (10° liv) = 200 PX
Manion, Lyin e Tiff (che ha giocato con la scheda di 9° liv) = 270 PX
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