Era il 2015 l’anno in cui l’editore inglese decideva di
rottamare il mondo natale di Warhammer Fantasy, con un’apocalisse creata da
Archaon, il prescelto dagli dei del Chaos, per dare vita ad un gioco del tutto
nuovo: Age of Sigmar.
L’età di Sigmar ha portato non solo nuove e più semplici regole, rendendo il
gioco accessibile a tutti, ma anche innumerevoli critiche dalle migliaia di giocatori che
per anni hanno amato il gioco di scontri di miniature fantasy più famoso al
mondo.
I reggimenti dalle basette quadrate lasciavano il passo alle
squadriglie in schermaglia dalle basette tonde, il regolamento consolidato in
oltre 20 anni veniva rimpiazzato da uno più adatto alle nuove leve, i vecchi
eserciti quali Bretonnia, Elfi o Nani spazzati via dalla distruzione del mondo
e sostituiti con nuove figure iconiche quali gli Stormcast Eternals o i Fireslayer,
persino il meccanismo dei punti per costruire gli eserciti era sparito per poi,
in un secondo momento, rientrare e consentire agli sfidanti di portare sul
campo di battaglia i propri eserciti in battaglie competitive.
Non si sa ancora molto del nuovo Warhammer: The old
world, le uniche certezze al momento sono che torneranno le basette
quadrate (quindi con tutta probabilità i movimenti delle unità in reggimenti) e
che ci sarà molto da attendere: l’annuncio parla di due o tre anni almeno.
L’operazione dovrebbe tuttavia presentarsi come una sorta di “prequel” ad Age
Of Sigmar, come oggi Horus Heresy, gioco realizzato da Forge World, fa da
prequel ai fatti del 41° millennio.
Chissà se questo nuovo annuncio non porterà anche una
serie di attesi grandi ritorni come Mordheim, o riedizioni di Warhammer quest
nella loro ambientazione classica, sostituendo titoli come Silver Tower o
Shadow over Hammerhall, già usciti dal catalogo GW.
Non vediamo l'ora!
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