lunedì 18 novembre 2019

Un "nuovo" ritorno?


Era il 2015 l’anno in cui l’editore inglese decideva di rottamare il mondo natale di Warhammer Fantasy, con un’apocalisse creata da Archaon, il prescelto dagli dei del Chaos, per dare vita ad un gioco del tutto nuovo: Age of Sigmar.
L’età di Sigmar ha portato non solo nuove e più semplici regole, rendendo il gioco accessibile a tutti, ma anche innumerevoli critiche dalle migliaia di giocatori che per anni hanno amato il gioco di scontri di miniature fantasy più famoso al mondo.

I reggimenti dalle basette quadrate lasciavano il passo alle squadriglie in schermaglia dalle basette tonde, il regolamento consolidato in oltre 20 anni veniva rimpiazzato da uno più adatto alle nuove leve, i vecchi eserciti quali Bretonnia, Elfi o Nani spazzati via dalla distruzione del mondo e sostituiti con nuove figure iconiche quali gli Stormcast Eternals o i Fireslayer, persino il meccanismo dei punti per costruire gli eserciti era sparito per poi, in un secondo momento, rientrare e consentire agli sfidanti di portare sul campo di battaglia i propri eserciti in battaglie competitive.



Non si sa ancora molto del nuovo Warhammer: The old world, le uniche certezze al momento sono che torneranno le basette quadrate (quindi con tutta probabilità i movimenti delle unità in reggimenti) e che ci sarà molto da attendere: l’annuncio parla di due o tre anni almeno. L’operazione dovrebbe tuttavia presentarsi come una sorta di “prequel” ad Age Of Sigmar, come oggi Horus Heresy, gioco realizzato da Forge World, fa da prequel ai fatti del 41° millennio.
Chissà se questo nuovo annuncio non porterà anche una serie di attesi grandi ritorni come Mordheim, o riedizioni di Warhammer quest nella loro ambientazione classica, sostituendo titoli come Silver Tower o Shadow over Hammerhall, già usciti dal catalogo GW.

Non vediamo l'ora!

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