La quinta edizione di Dungeons & Dragons ha
adottato i celebri Forgotten Realms come ambientazione di
riferimento, e non poteva non succedere che, prima o poi, i creativi di Wizards
of the Coast decidessero di ambientare un modulo di avventura
ufficiale a Waterdeep, la Città degli Splendori. Nasce così Waterdeep
– Il Furto dei Dragoni, un’avventura per personaggi dal 1° al 5° livello.
Il Furto dei Dragoni è quindi un’avventura
cittadina, completamente ambientata all’interno delle vie della Corona del
Nord. Un modulo che ha un inizio molto old school, ovvero
l’ingaggio degli avventurieri all’interno di una taverna – precisamente alla
celebre Locanda e Taverna del Portale Spalancato – ma che poi si sviluppa in un
modo del tutto peculiare, finora unico per quanto riguarda i moduli ufficiali
pubblicati per la quinta edizione di Dungeons & Dragons.
L’incontro con la celebrità Volothamp Geddarm, famoso esploratore e
affabulatore, dà il via alla trama vera e propria. Volo affiderà infatti ai
personaggi un’impresa li coinvolgerà in un aspro conflitto tra due spietate
organizzazioni. Tuttavia, un tesoro molto più prezioso resta nascosto da
qualche parte nella Città degli Splendori, in attesa di essere rivendicato.
Se, a livello di idea generale, Waterdeep – Il Furto
dei Dragoni dà ai giocatori la possibilità di inscenare effettivamente
una sorta di versione fantasy della banda di Ocean’s Eleven, già
dal secondo capitolo in poi l’avventura gli permette di spaziare in completa
libertà all’interno della città. La stessa Waterdeep viene
descritta molto approfonditamente, talmente tanto che l’acquisto del manuale
rappresenta un ottima enciclopedia di tutto ciò che è stato scritto nella
decennale produzione editoriale dedicata ai Forgotten Realms riguardo
la Città degli Splendori. C’è infatti un intero capitolo dedicato alla città,
chiamato “Enchidiron di Waterdeep di Volo”, che in poco più di
venti pagine riesce a raccontare la storia delle città, curiosità, usanze,
feste popolari, i quartieri e le attrazioni più singolari e tanto altro.
Di per sé, un dungeon master esperto potrebbe sfruttare
questo capitolo in particolare per arricchire di dettagli e situazioni la sua
narrazione de Il Furto dei Dragoni, così come di ogni altra storia
ambientata all’interno della città. I giocatori, allo stesso modo, possono
sfruttare queste informazioni per arricchire di sfumature i loro personaggi e,
volendo, inserirli in modo più coeso all’interno di Waterdeep. C’è da leggere
molto per prepararsi all’avventura, pertanto ci vogliono un po’ di preparazione
e una certa capacità di improvvisazione per gestire le decisioni dei giocatori
e reagire in modo coerente con la vita di una città, come un banale alterco con
le guardie cittadine (tra le tante note c’è anche l’intero codice legale fatto
di multe e sanzioni per ogni reato).
Il manuale è ovviamente ricco di illustrazioni di qualità,
tra personaggi importanti da tenere a mente, scorci della città, ma è anche da
un buon numero di mappe e planimetrie delle zone più importanti della città.
C’è anche una raffigurazione dall’altro dell’intera Waterdeep a
due facciate: una per i giocatori, l’altra per il master, con annotazioni
aggiuntive per ritrovare al volo le location più importanti dell’avventura. Ci
si sente quasi di casa in Waterdeep – Il Furto dei Dragoni, e
l’ulteriore caratteristica sandbox di questo modulo è la
possibilità di essere rigiocato.
L’avventura ha infatti un capitolo iniziale che funge da
aggancio, per poi andare ad evolversi nell’intreccio più completo e profondo
legato ad uno dei quattro villain, che il dungeon master e/o i giocatori
potranno scegliere di comune accordo e che forniranno anche l’ambientazione
temporale della storia (sebbene non sia ovviamente vincolante al 100%). Xanathar,
il beholder signore del crimine, paranoico e con uno strano rapporto con un
pesce rosso, contro il quale si giocherà in primavera; l’estate è invece la
stagione dei Cassalanter, nobili di Waterdeep dagli
oscuri segreti; il misterioso drow spadaccino Jarlaxkle è
invece il villain della versione autunnale; infine Manshoon,
l’oscuro mago che perseguiterà gli eroi nell’inverno di Waterdeep.
La scelta di uno di questi quattro antagonisti va ad
influire in modo considerevole la seconda metà dell’avventura, la corsa alla
generosa massa di dragoni (così si chiamano le monete d’oro in città) nascosta
da qualche parte e che tutti cercano, per scopi più o meno lodevoli. Non
vogliamo rovinarvi il gusto della sorpresa, ma sappiate che ognuna delle
quattro possibilità offre eventi, location e scontri del tutto differenti l’uno
dall’altro. Ci sono anche delle sezioni del capitolo di ogni cattivo che sono
completamente opzionali, ma che i giocatori potrebbero innescare con le loro
azioni. In questo modo, come dicevamo, Waterdeep – Il Furto dei Dragoni è
rigiocabile sia scegliendo un antagonista differente, ma la storia può subire
delle piccole variazioni anche affrontando sempre la stessa nemesi.
Ultima nota, interessante per i giocatori più
assidui: Il Furto dei Dragoni può fungere anche da prequel per
una nuova avventura di prossima pubblicazione da parte di Asmodee
Italia, ovvero Waterdeep – Il Dungeon del Mago Folle, che
porterà i giocatori all’interno del dungeon di Sottomonte.
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