lunedì 22 aprile 2019

Ci ricasco sempre...


La quinta edizione di Dungeons & Dragons ha adottato i celebri Forgotten Realms come ambientazione di riferimento, e non poteva non succedere che, prima o poi, i creativi di Wizards of the Coast decidessero di ambientare un modulo di avventura ufficiale a Waterdeep, la Città degli Splendori. Nasce così Waterdeep – Il Furto dei Dragoni, un’avventura per personaggi dal 1° al 5° livello.
Il Furto dei Dragoni è quindi un’avventura cittadina, completamente ambientata all’interno delle vie della Corona del Nord. Un modulo che ha un inizio molto old school, ovvero l’ingaggio degli avventurieri all’interno di una taverna – precisamente alla celebre Locanda e Taverna del Portale Spalancato – ma che poi si sviluppa in un modo del tutto peculiare, finora unico per quanto riguarda i moduli ufficiali pubblicati per la quinta edizione di Dungeons & Dragons. L’incontro con la celebrità Volothamp Geddarm, famoso esploratore e affabulatore, dà il via alla trama vera e propria. Volo affiderà infatti ai personaggi un’impresa li coinvolgerà in un aspro conflitto tra due spietate organizzazioni. Tuttavia, un tesoro molto più prezioso resta nascosto da qualche parte nella Città degli Splendori, in attesa di essere rivendicato.

Se, a livello di idea generale, Waterdeep – Il Furto dei Dragoni dà ai giocatori la possibilità di inscenare effettivamente una sorta di versione fantasy della banda di Ocean’s Eleven, già dal secondo capitolo in poi l’avventura gli permette di spaziare in completa libertà all’interno della città. La stessa Waterdeep viene descritta molto approfonditamente, talmente tanto che l’acquisto del manuale rappresenta un ottima enciclopedia di tutto ciò che è stato scritto nella decennale produzione editoriale dedicata ai Forgotten Realms riguardo la Città degli Splendori. C’è infatti un intero capitolo dedicato alla città, chiamato “Enchidiron di Waterdeep di Volo”, che in poco più di venti pagine riesce a raccontare la storia delle città, curiosità, usanze, feste popolari, i quartieri e le attrazioni più singolari e tanto altro.
Di per sé, un dungeon master esperto potrebbe sfruttare questo capitolo in particolare per arricchire di dettagli e situazioni la sua narrazione de Il Furto dei Dragoni, così come di ogni altra storia ambientata all’interno della città. I giocatori, allo stesso modo, possono sfruttare queste informazioni per arricchire di sfumature i loro personaggi e, volendo, inserirli in modo più coeso all’interno di Waterdeep. C’è da leggere molto per prepararsi all’avventura, pertanto ci vogliono un po’ di preparazione e una certa capacità di improvvisazione per gestire le decisioni dei giocatori e reagire in modo coerente con la vita di una città, come un banale alterco con le guardie cittadine (tra le tante note c’è anche l’intero codice legale fatto di multe e sanzioni per ogni reato).

Il manuale è ovviamente ricco di illustrazioni di qualità, tra personaggi importanti da tenere a mente, scorci della città, ma è anche da un buon numero di mappe e planimetrie delle zone più importanti della città. C’è anche una raffigurazione dall’altro dell’intera Waterdeep a due facciate: una per i giocatori, l’altra per il master, con annotazioni aggiuntive per ritrovare al volo le location più importanti dell’avventura. Ci si sente quasi di casa in Waterdeep – Il Furto dei Dragoni, e l’ulteriore caratteristica sandbox di questo modulo è la possibilità di essere rigiocato.
L’avventura ha infatti un capitolo iniziale che funge da aggancio, per poi andare ad evolversi nell’intreccio più completo e profondo legato ad uno dei quattro villain, che il dungeon master e/o i giocatori potranno scegliere di comune accordo e che forniranno anche l’ambientazione temporale della storia (sebbene non sia ovviamente vincolante al 100%). Xanathar, il beholder signore del crimine, paranoico e con uno strano rapporto con un pesce rosso, contro il quale si giocherà in primavera; l’estate è invece la stagione dei Cassalanter, nobili di Waterdeep dagli oscuri segreti; il misterioso drow spadaccino Jarlaxkle è invece il villain della versione autunnale; infine Manshoon, l’oscuro mago che perseguiterà gli eroi nell’inverno di Waterdeep.

La scelta di uno di questi quattro antagonisti va ad influire in modo considerevole la seconda metà dell’avventura, la corsa alla generosa massa di dragoni (così si chiamano le monete d’oro in città) nascosta da qualche parte e che tutti cercano, per scopi più o meno lodevoli. Non vogliamo rovinarvi il gusto della sorpresa, ma sappiate che ognuna delle quattro possibilità offre eventi, location e scontri del tutto differenti l’uno dall’altro. Ci sono anche delle sezioni del capitolo di ogni cattivo che sono completamente opzionali, ma che i giocatori potrebbero innescare con le loro azioni. In questo modo, come dicevamo, Waterdeep – Il Furto dei Dragoni è rigiocabile sia scegliendo un antagonista differente, ma la storia può subire delle piccole variazioni anche affrontando sempre la stessa nemesi.
Ultima nota, interessante per i giocatori più assidui: Il Furto dei Dragoni può fungere anche da prequel per una nuova avventura di prossima pubblicazione da parte di Asmodee Italia, ovvero Waterdeep – Il Dungeon del Mago Folle, che porterà i giocatori all’interno del dungeon di Sottomonte.

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