20 Marphenot - Notte
Il gruppo si presentò ed il nobile Khoril fece le veci del gruppo raccontando alle due elfe ciò che era avvenuto. Sellyria mostrava un volto sereno e comprensivo, la loro presenza nelle Paludi Nere non era più sgradita.
Poi Sellyria proseguì: "Come avete visto, la palude è sempr più pericolosa. Lottiamo da anni per tenere queste terre soltanto per noi. I lucertoloidi del posto ci vessano da molti decenni, ma un nuovo pericolo incombe sulle Paludi Nere."
Sellyria spiegò che da qualche mese un gruppo di hobgoblin si era insediato nelle rovine sommerse dell'antica città di Rhest ed aveva assoggettato i lucertoloidi che vivevano lì attorno.
Non era a conoscenza delle attività che si svolgevano lì, così come dell'utilità di avere un distaccamento militare in quel posto impervio. L'unica cosa che avevano potuto constatare era il basso numero e la potenza del distaccamento, che poteva contare anche sull'aiuto di un drago nero. Secondo Sellyria ormai era solo questione di tempo prima che potessero attaccare il villaggio, ma le loro forze non potevano essere distolte dalla difesa di loro villaggi.
Gli avventurieri sarebbero stati ospiti degli elfi, e Killiar avrebbe potuto accompagnarli coi gufi fino alle rovine, ma poi se la sarebbero dovuta cavare da soli.
Dopo che i compagni furono usciti, Lyin si intrattenne nella tenda chiedendo a Sellyria udienza.
Lyin spiegò la propria provenienza ed il legame che aveva appena scoperto avere con quel popolo, e la ricerca delle proprie origini e del portale che l'avesse potuto riportare a casa, a Tyrsis.
All'alba fu celebrata la cerimonia funebre per Lanikar, che consistette in un'ora di canti intonati dalla sorella Trellara. Anche il gruppo si volle unire nella celebrazione: Khoril compose sul momento un'ode che suscitò solenne commozione negli elfi, mentre Lyin intonò una dolce melodia melanconica. Dopodichè alcuni oggetti del defunto furono bruciati sopra una pira e le ceneri poste in un'urna assieme all'anello di Lanikar.
Il gruppo decise così di riposarsi: Tif ne approfittò per identificare il guanto di Silvanus ritrovato nella tana della progenie verde.
I Guanti del Cielo Stellato - se indossati - potevano emettere un bagliore argentato equivalente all'incantesimo luce (è possibile far cessare o riprendere questo effetto con un'azione standard); inoltre, 3 volte al giorno, era possibile sacrificare un magia preparata di almeno 1° livello per usare dardo incantato usando il proprio livello di incantatore. I dardi creati dai guanti sarebbero apparsi come una serie di piccole stelle luccicanti. In aggiunta, se indossati assieme a qualsiasi altro oggetto del set di Silvanus (la cui cerca era stata commissionata a Manion del sacerdote di Brindingford Afelamas), avrebbero conferito al portatore resistenza al freddo 5.
[PS:Niente PX per 'sta volta, li tengo tutti per gli scontri della prossima!
Ottima l'interpretazione di Khoril dell'inizio con la narrazione delle gesta (anche come riassunto per i presenti): ne terrò conto, così come della memorabile esibizione durante la cerimonia funebre. (Non sono solo seghe mentali dei master fissati per l'interpretazione, ma scoprirete che sono decisive e funzionali per l'andamento della missione stessa!).
Stessa cosa per l'interessamentodi Lyin per i propri "parenti" lontani (e qui la magia non c'entra proprio nulla!).
Nella prossima puntata l'avvicinamento alle rovine di Rhest!!!]
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