La seconda parte del viaggio si apre con un’ombra che dal cielo plana sul terzo vagone: un uomo col volto coperto, tramite un tradizionale aquilone, atterra sul treno in corsa. L’uomo percorre frettolosamente i vagoni cercando di raggiungere la locomotiva di testa, per poi imbattersi in Abe che stava rifiatando per riprendersi dall’aria viziata: lui e Mei pochi attimi prima sono riusciti a sbarazzarsi del soldato imperiale rimanente mentre il vagone era saturo di nebbia, grazie soprattutto ad una grande maestria e freddezza di quest’ultima che è riuscita ad evitare fendenti letali e ad infliggere ottimi attacchi rapidi. Abe fa quindi la conoscenza di Yoshida, un hunter dalla maschera di dragone mandato come rinforzo ai tre cacciatori, e lo ragguaglia sulla situazione complicata a bordo del treno.
domenica 11 febbraio 2024
Il treno del monte Koya
Jiro intanto scopre che il macchinista è un terribile Yokai: si tratta di un
Nekomata, un gatto di dimensioni umane e postura bipede in grado di scagliare
terribili fuochi fatui e muovere come marionette i cadaveri nelle vicinanze.
Dopo alcuni attacchi Jiro rimane gravemente ferito dalle grinfie e dalle sfere
infuocate del demone, tanto da parere morto e riuscire miracolosamente a far
credere al felino di avere sconfitto il suo avversario.
Sentendo rumori e grida, gli hunter dei vagoni passeggeri raggiungono la
prossimità della locomotiva e, sfruttando il più possibile la struttura del
vagone per barricarsi e nascondersi, riescono a ferire il felino demoniaco,
anche se non gravemente. Abe, il più vicino allo Yokai, riesce a recuperare
Jiro e portarlo al sicuro, riportando tuttavia ferite importanti. Lo yokai
improvvisamente salta sul tetto del vagone di prima classe e inizia a correre
verso la coda del treno, mentre uno stormo di cadaveri di corvo si avvicina. I
cacciatori riescono a capire che tutto il treno è uno Yokai: provando a colpire
sotto le travi dei vagoni si accorgono di un icore violaceo simile ad interiora
e utilizzando un amuleto Shenfu riescono addirittura a togliere energia vitale
al mostro, ma comprendono che gli attacchi fisici non sortiscono gli effetti
sperati, o che probabilmente il punto debole della creatura si trova altrove.
Decidono che l’ultima cosa da fare è saltare giù dal treno in corsa, viste le
ferite riportate e l’alto pericolo. Purtroppo però il treno non ha intenzione
di privarsi del suo pasto: dei tentacoli violacei di carne putrescente e
sinistramente pulsante afferrano i piedi dei cacciatori proprio mentre stavano
spiccando il balzo: Jiro sbatte la testa e, vista la sua già grave situazione,
il colpo gli è fatale. Gli altri rimangono quindi appesi al treno in corsa,
udendo una voce: “Nessuno abbandonerà il treno!”.
La situazione appare disperata: saranno riusciti i nostri eroi a liberarsi e
trovare un modo di estinguere le presenze demoniache a bordo del treno? Nessuno
sa come sia finita questa storia. Forse è troppo cruda per essere tramandata?
Forse i segreti che essa rivela vanno taciuti? Oppure nessuno è sopravvissuto?
La vicenda, così come il monte Koya, rimangono avvolti dal mistero…
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