La prima volta di Seattle. Dominio assoluto dei Seahawks nel Super Bowl XLVIII che hanno annientato 43-8 i Denver Broncos.
Partita senza storia: una batosta così netta da entrare negli annali,
visto che si tratta del terzo scarto, 35 punti, più ampio di sempre.
Delusione per Manning che ha fallito l'occasione di essere il primo Qb della Nfl a vincere due titoli con due squadre diverse. Malcolm Smith è stato nominato l'MVP.
I Seattle Seahawks battono 43-8 i Denver Broncos al MetLife Stadium di New York e
conquistano il Super Bowl numero 48, il primo della loro storia dopo
aver perso la finale del 2006 contro i Pittsburgh Steelers. Il
linebacker Malcolm Smith è premiato con il titolo di MVP della partita.
Gara senza storia fin dall'inizio con la grande difesa di Seattle che
costringe Peyton Manning e il suo attacco a errori in serie, e poi ci
pensano Russell Wilson e i ricevitori a sancire il successo dei Seahawks
di coach Pete Carroll, che a 62 anni diventa il terzo
allenatore più anziano a vincere il Superbowl e anche il terzo ad aver
fatto la doppietta col titolo universitario (dirigeva Southern
California).
L'attesa partita con le due migliori squadre della
stagione regolare, soprattutto il miglior attacco dei Broncos e la
miglior difesa dei Seahawks, si apre con una palla persa per Denver: il
centro Ramirez passa male il pallone a Manning che non
la raccoglie e finisce in endzone, lì viene ricoperta dalla difesa di
Seattle che segna i primi punti, 2-0 (safety). I Broncos non riescono a
sbloccarsi e Seattle vola sull'8-0 con due calci di Haushka,
il secondo dopo una prodezza difensiva di Irving che nega la ricezione
in meta a Kearse. Il secondo quarto si apre con la meta su corsa di
Lynch per il 15-0 dei Seahawks dopo l'intercetto di Chancellor ai
danni di Manning. Prima dell'intervallo lungo il quarterback di Denver
incappa in un altro intercetto: Malcolm Smith pizzica il pallone e lo
porta in meta per il 22-0.
Nella ripresa ci si attende una rapida reazione dei Broncos ma
sul primo possesso della ripresa Percy Harvin riporta in endzone il
pallone del kickoff con una corsa da 87 yards e chiude di fatto la
partita col 29-0 in favore di Seattle. La serata nera di Denver prosegue
ancora perchè Demaryus Thomas si fa togliere da Maxwell il pallone dopo
una ricezione (fumble) e il solito Smith lo recupera. Poco dopo arriva
il primo passaggio da touchdown di Russell Wilson che serve Kearse per
la meta del 36-0. Prima della fine del terzo periodo c'è tempo per
l'unico sussulto dei Broncos con Manning che trova il solito Thomas per
il touchdown della bandiera (più la conversione da due punti di Welker)
del 36-8 che evita una colossale figuraccia (nessuno ha chiuso un
Superbowl a zero).
L'ultimo quarto si apre con un altro touchdwon di Wilson che
pesca Baldwin in endzone per il 43-8 che è anche il punteggio finale.
Da lì fino al termine i Seahawks amministrano e possono poi festeggiare
con la tradizionale doccia di bevanda energetica per coach Carroll,
prima di salire sul palco a sollevare al cielo l'ambitissimo Vince
Lombardi Trophy. Seattle, una squadra arrivata al Super Bowl con
giocatori che mai erano giunti all'atto finale, si gode la solida prova
del giovane quarterback Wilson (2 touchdown) e la garanzia della difesa,
trascinata dal'MVP Michael Smith, il primo nella
storia del Super Bowl a chiudere con una meta su ritorno di intercetto e
un fumble ricoperto. Gara disastrosa invece per Denver, mai realmente
in partita: Peyton Manning chiude con 34 passaggi completati (anche due
intercetti) mentre Demaryus Thomas firma 13 ricezioni, entrambi record
Nfl per il Super Bowl, ma queste statistiche sono una magra consolazione
dopo una stagione da protagonista per la franchigia di 'Mile High City'.
1 commento:
Più che una finale di SuperBowl è sembrata una demo per i neofiti come me, per capire tutte - e dico tutte - le tipologie di azioni del football americano.
Ok non dover soffrire, ma così è stata una flebo!
Comunque alla fine sono contento per Seattle che non aveva mai vinto e per la squadra che si è dimostrata miglior gruppo.
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