Non
è un post di economia (lungi da me!) ma una domanda che mi frulla per la testa
da un po’ di tempo, rafforzata ora dagli 80 euri incassati con la vendita di
Descent + l’espansione Road to Legend.
In
vista dell’estate – per noi periodo di “allentamento” dei ritmi di gioco – ma
anche della seconda paternità di Teo, e dato che il 6-7 aprile ci sarà Modena
Play in cui immagino saranno presenti negozi con sconti “da fiera”, mi sono
(ri)guardato un po’ attorno per cercare un possibile giocone su cui
re-investire l’utile.
Tra
i vari giochi che mi erano balzati all’occhio ho voluto fare una selezione in
base ad alcune caratteristiche (quelle più adatte al nostro modo di giocare):
-
Numero di giocatori: almeno per 5, dato che di solito – a turno – manca almeno
una persona (se poi è per più giocatori meglio!);
-
Durata: dai 60 ai 90 minuti indicativi, per noi cioè almeno mezz’ora-tre quarti
d’ora in più;
- Tipo di gioco: qui ci metto del mio, nel senso che a me è sempre piaciuto il
“dungeon crawling” (esplora & picchia) alla Heroquest ed è anche il tipo di
gioco che mi sembra piaccia a tutti;
-
Ambientazione: fantasy medievale principalmente, ma anche Cthulhu o futuribile
alla WH40K.
Di
giochi carini che rispondano a tutte queste caratteristiche ne ho trovati
pochi: molti sono al massimo per 4 persone o molto lunghi (2-3-ore), altri sono
“leggeri” (i cosiddetti “filler”: carini ma corti e senza tanto spessore) tipo Drakon
(seguite il link se volete averne un’idea), altri molto “tedeschi” (più
astratti e di solito viranti al gestionale), altri ancora non tradotti in
italiano (cosa che ho cercato di considerare vista l’ultima esperienza con
Tomb).
Ecco
allora i “final five” che mi sembrano i migliori (ovviamente potete suggerirne
altri). I link nei nomi sono alle recensioni della Tana dei Goblin (prendetele
con le molle perché i Goblin sono tutti molto esigenti e molto sbombardati).
5°
posto – Elder Sign (Il
Segno degli Antichi)
Di
ambientazione lovecraftiana, questo boardgame si gioca fina a 8 giocatori! È un
cooperativo ma non è però di esplorazione, anche se ci vuole un’ottimo coordinamento
tra gli investigatori per portare a casa la vittoria prima che compaia il
Grande Antico di turno. Il gioco consiste nello scegliere al proprio turno
quale quest affrontare (rappresentata da una carta con dei valori), tirare i
propri dadi (non numerati ma con simboli particolari) e vedere se il tiro
“completa” la richiesta della quest; tutto questo utilizzando varie abilità
(diverse per ogni investigatore) e oggetti che si conquistano durante
l’avventura. Di durata contenuta e con un ambientazione molto affascinante,
manca però completamente l’aspetto di esplorazione o comunque con un classico
tabellone da riempire di pedine/miniature.
Considerazioni della Tana:
Pregi
La preparazione del gioco è molto veloce. Ottima
componentistica e buona ambientazione.
Il fattore cooperativo, a mio avviso, aumenta il
divertimento. Divertente anche in solitario.
Difetti
Alcuni punti nel regolamento risultano un po'
difficili. Inoltre sono presenti alcuni errori di stampa che modificano le
regole: è bene procurarsi le FAQ con le errata.
4° posto – Shadows over Camelot
Dei
5 è il classico boardgame “puro”, cioè un gioco con tabellone. Anche questo è
un cooperativo. Non è di esplorazione ma consiste nel portare a termine delle
“cerche” (contro il gioco stesso) prima del termine della partita, peccato che
fra i giocatori (fino a 7) si nasconda un traditore…
Questo
mi sembra adatto anche a giocatori “occasionali” e ai vari ospiti che non sono
propriamente bombardati di giochi di ruolo (vedi Angelo, ecc…). purtroppo è
solo in inglese, anche se il testo non è molto incidente nel gioco.
Considerazioni della Tana
Pregi
Possibilità di collaborazione tra il gruppo di
giocatori.
Numero di giocatori ammesso (fino a 7).
Possibile presenza del "traditore" che aumenta la tensione durante la
partita.
Longevità e ambientazione buone con componenti di elevata qualità.
Difetti
Livello di difficoltà abbastanza elevato (ovvero il
male spesso prevale sul bene, soprattutto quando si è 3-4 giocatori e c’è un
traditore).
Schema di gioco che alla lunga può risultare un po’
monotono.
Vi
ricordano niente i nomi? Ebbene sì, la Wizard ha prodotto dei Boardgame con
ambientazione D&D! Entrambi sono per 1-5 giocatori (già, anche in solitario
come l’amico “Descentista” di Lele), si giocano in un’oretta e sono
cooperativi, cioè non si gioca 4 contro il Master (aspetto che a me affascina
molto)! Il gioco consiste nell’esplorare un dungeon che si formerà di bolta in
volta scoprendo nuovi tiles quadrati da esplorare. Uniche pecche: sono ancora
tutti in inglese e – a detta di molti – offrono un’esperienza di gioco
“piatta”, cioè “scopri il tile successivo e uccidi il mostro”. È anche vero
però che dicono essere difficili e quindi ci vuole anche un po’ di tattica).
Considerazioni della Tana:
Pregi
Set up veloce. Buona qualità dei
materiali. Facile da apprendere e da giocare.
Ottima scalabilità. Meccaniche
originali.
Alta longevità data dall'innovativo
sistema di creazione del dungeon e e dalle numerose avventure. Molto
espandibile. I materiali si prestano ad usi molto versatili e creativi.
Personaggi ben caratterizzati e
bilanciati. Avventure difficili da portare a termine ma con la possibilità,
prevista dal regolamento, di renderle più facili.
Difetti
Nessuna immagine sulle carte che aiuti
ad identificarle a “colpo d'occhio”. Il passaggio di livello dei personaggi è
troppo casuale. Solo in inglese (per ora) e con alta dipendenza dalla lingua.
Il primo è il fratello
ripulito e snellito proprio di quel Descent che abbiamo venduto. Più agile
(partite di 1 ora-1 ora e ½), più ambientato (missioni non astratte in virtù
dei Punti Vittoria ma con obiettivi in pieno stile fantasy), con meno abilità
dei personaggi ma con la possibilità di essere giocato in modalità campagna
(per cui i personaggi scelgono poteri specifici alla loro classe con
l’aumentare del livello). In più è in italiano. Del fratello però mi sembra di
aver capito che mantiene lo stile moderno (contro il sapore magnificamente
vintage di Heroquest che ho ritrovato ne Le Leggende di Andor) e soprattutto la
finta esplorazione (nel senso che poi i dungeon non sono dei veri e propri
labirinti ma corridoi con stanze (insomma, ancora lontanissimi dalla mappa in
cui in un corridoio potevi trovarti tre porte a fila che non sapevi dove ti avrebbero
portato!). E poi c’è sempre la questione del dover decidere chi fa il master
(ma mi sembra molto più agile del fratellone).
Considerazioni della Tana
Pregi
Il nuovo sistema di crescita degli eroi è nettamente
migliore del precedente.
In un'unica scatola avete il necessario per giocare avventure singole e
campagna.
Tempi di gioco modulabili.
Regolamento facilmente assimilabile ma con una buona profondità, corredato di
scenari fortemente tematici. Sistema di campagna coinvolgente e bilanciato
Difetti
Mancano alcuni elementi strategici che regalavano
profondità al titolo, come la gestione dei punti minaccia e le azioni
preparate. Non tutti gli scenari sono bilanciati al meglio.
Alcune forzature regolistiche, come il movimento dei mostri grandi o le armi che
hanno la stessa efficacia in mano a qualsiasi tipo di eroe. Mancano tra gli
equipaggiamenti acquisibili cose classiche tipo le pozioni.
Il secondo è un gestionale
“leggero” (alla kingsburg) ambientato però niente di meno che a Waterdeep, in
cui ciascun giocatore impersona uno dei signori della città (che hanno abilità
diverse, garantendo così modi diversificati per giungere alla vittoria. Questa
si ottiene costruendo edifici e completando delle mini quest attraverso gli
avventurieri “prodotti” dagli edifici. Il gioco sembra molto carino, adatto
anche ai non bombardati, ed in linea con le serata “No Role Playing” che
abbiamo fatto l’inverno scorso. Al contempo ha comunque un’ambientazione molto
curata e fantasy, giusto per non perdere il vizio. Per un approfondimento
rimando a questo bell’articolo
(meno enfatico rispetto a quelli della Tana). È però in inglese (sperando che
esca la traduzione italiana a breve).
Considerazioni della Tana
Pregi
Un Fantasy con meccanica tedesca dove la fortuna non
conta in quanto non ci sono dadi.
Esito incerto fino alla fine della partita
Difetti
Si potevano differenziare le pedine degli eroi con
sagome diverse.
Una leggera dipendenza dalla lingua Inglese
Entrambi sono giocabili fino
a 5 giocatori.
Che dite? Non vorremo mica
trovarci senza una valida alternativa al beneamato D&D???
7 commenti:
ma investire in alcool? visto che di giochi ne abbiamo 200....
Qualcosa sul Signore degli Anelli?
Comunque suggerisco di provare gli ultimi 2 a Modena.
Se sono in italiano è meglio!
Anche per me Modena è il posto ideale per andare a testare un po' di giochi. Pensavo infatti che sarebbe ottimale andarci domenica 7 aprile: si può andare dalla mattina così si ha più tempo; c'è meno gente = possibilità di provare più giochi tranquillamente. Non mi sembra il posto (ma chi c'è andato l'anno scorso può smentire) in cui ci sono miliardi di banchette/scambiatori di magic, se c'è qualcosa direi che un quadernozzo può bastare!
PS: tutti i giochi con l'ambientazione del Signori degli Anelli sono o per soli 4 o troppo lunghi (fate una ricerca sulla Tana per farvi un'idea).
Proposta: dato che Lele non c'è la settimana prossima, giochiamo il 28 a Le leggende di Andor?
Viso ci sarebbe per una serata non D&D? Il gioco è per 4 ma io sto fuori volentieri a seguire la parte del regolamento, almeno lo imparo e mi gusto il planning generale!
Spostiamo poi D&D all'11 febbraio, dopo 2 settimane (sempre che non sia già nata Lucia)?
Possiamo fare il punto della situazione su chi va e quando?
Io ci sarei per una scappata il sabato pomeriggio (dalle 14) o la domenica, ma mi è sopraggiunto un impegno per domenica a pranzo e preferirei il sabato pome anche se forse è più tirato. E' anche vero se Lele ci va dalla mattina magari ci facciamo dare delle dritte sui vari stand espositivi. Fate sapere!!
Ricordo anche gli 80 euro che abbiamo in cassa da reinvestire. Non mi sbilancerei su nulla in particolare, per ora, ma forse il GdR "L'Unico Anello"...
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