Saarvith non era così entusiasta dell'attuale incarico lontano dal cuore della battaglia, e temeva che il bardo Nurklenak fosse stato inviato con lui per controllarlo. Nell'attesa della schiusa delle uova di immondi barbati trascorreva la maggior parte del tempo a caccia di animali locali per potrli poi impagliare. Il suo unico altro piacere consisteva nell'accompagnare il drago Regiarix nelle sue occasionali battute di caccia attraverso la palude.
Saarvith strinse amicizia col drago nero molti anni fa, ed era consapevole che questa amicizia era la principale ragione per cui lui, nonostante fosse un umile goblin, fosse stato promosso a Signore dei Dragoni.
Da quello che poterono capire infatti, Regiarix occupava la sua tana nelle rovine di Rhest già da diversi anni. Non sembrava molto interessato a servire Tiamat, ma si era alleato con la Mano Rossa per una ragione personale, poichè aveva giurato vendetta contro Lord Kerden Jarmaath di Brindingford in persona. Anni prima infatti, quando il giovane Jarmaath faceva parte di una banda di avventurieri conosciuta come i Cavalieri della Valle, insieme ai suoi compagni si imbattè in un giovane Regiarix in una foresta vicino al fiume Rauvin. Jarmaath sferrò un colpo fortunato che costrinse il drago a fuggire per salvarsi la vita. Questi tornò molte ore più tardi per scoprire che tutto il suo tesoro era stato portato via dagli avventurieri. Regiarix fuggì così nelle Paludi Nere per curarsi e tramare la sua vendetta.
Il drago incontrò Saarvith alcuni anni dopo, mentre il goblin ranger esplorava le rovine di Rhest come potenziale avamposto per la crescente armata dei Kalkor Zhul. Saarvith promise a Regiarix che prima o poi l'avrebbe aiutato a recuperare il tesoro che gli era stato rubato, e da allora il drago si era unito al goblin e, per suo tramite, alla Mano Rossa.
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