domenica 8 agosto 2010

L' incubo di Lyin


I quattro eroi furono congedati e si diressero verso le loro tende. Si erano meritati questo riposo.
L'unico che non riuscì a dormire fu Lyin, che fu perseguitato da incubi che durarono tutta la notte che non gli fecero recuperare le forze [nè gli incantesimi n.d.M.] e di cui - al risveglio - si ricordava solo alcuni particolari inquietanti:
una furiosa battaglia in cui 5 guerrieri impugnavano le 5 Armi del Drago contro un drago a 5 teste; il medaglione di Talos che si illuminava; un enorme cuore nero pulsante; un dragone dorato all’interno di un bosco attorniato e minacciato da drow; un grande dragone rosso che volava in picchiata verso di lui.
La mattina seguente Lyin andò a raccontare il suo sogno a Sellirya.
"L'altra sera ti avevo detto che avrei voluto parlarti di nuovo. Sento che c’è qualcosa che ti turba. Il tuo animo è inquieto. Hai smarrito la via."
"Si, quella per la Grande Foresta! E' da quando sono arrivato in questo mondo che voglio tornare nel mio, ed il portale è proprio nella Grande Foresta."
"No, non la via per la Grande Foresta, come tu credi - sorrise dolcemente - ma la via per scoprire chi sei.
Dal tuo sogno sembra che tu sia uno dei cinque eletti ad impugnare le Sacre Armi nell’imminente guerra contro i draghi, ed il Dragone Rosso potrebbe essere Ashardalon, il drago che giurò eterna vendetta nei confronti della nostra stirpe.
Se questo strano sogno è una profezia, come io credo, il tuo destino è collegato ai Globi e ad Ashardalon, e non puoi sfuggirvi. Il percorso è ancora lungo e pieno di insidie, come mostra il tuo sogno, ma la meta non è un luogo fisico come tu credi, ma la scoperta di chi sei veramente e la pace del cuore che ne deriva.
Ora tu stai rifiutando il tuo destino, ed è per questo che il tuo destino ti sta intralciando; ricordati che sei un nobile elfo della stirpe di Dydd, e non un avventuriero qualunque, ed il tuo comportamento dovrebbe testimoniarlo.
Ogni atto che hai compiuto contravvenendo a questo tuo nobile retaggio ha appesantito la tua anima, fino a confonderti su ciò che devi o non devi fare.
Anche questi tuoi compagni che ti sono stati messi accanto hanno un ruolo nella tua vita; non puoi ignorarlo.
Lascia da parte la ricerca egoistica del tuo bene e pensa a quello del tuo popolo; solo lì troverai finalmente anche il tuo. Lascia che sia il tuo fato a guidarti. Nulla accade per caso. Tutto segue un disegno. Ma non ti illudere: le profezie necessitano di essere avverate, e non contengono in sé la propria realizzazione. Dovrai fare la tua parte.”

sabato 7 agosto 2010

I Globi dei Draghi (...continua)


I quattro erano stupiti che un'anziana elfa di un villaggio sperduto nel mezzo di una remota palude potesse sapere così tanto sui Globi. L'elfa continuò.
"Come vi ho già spiegato, noi Grugach delle Paludi Nere siamo diretti discendenti della stirpe Silvaenesti. Quello che non vi ho detto è che io, Sellirya Starsinger, sono l’ultima discendente diretta di Shèvarash. E come tutti i miei antenati ho il pesante fardello di custodire l’Arciere Verde, l’unica delle 5 armi di Durgeddin che non è andata persa.

Se mi seguite vi mostrerò l’Arco di Shèvarash, e forse potremo sapere qualcosa di più sugli altri Globi."
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Sellirya li condusse nel tempio dove - sfiorando uno dei muri di legno - si aprì un'alcova illuminata da luci immobili. Al centro, sopra la base di un tronco, una custodia del tutto simile a quella dell'Uovo Nero. L'Arco di Shèvarash riluceva di una luce multiforme e congiante, come se fosse ricoperto di infinite minuscole scaglie; il Globo verde si trovava incastonato nell'impugnatura.
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"È da molto che non compio più questo rituale, per cui state molto attenti."
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Sellirya impugnò l'arco e rimase concentrata per un minuto che sembrò eterno; la sua faccia era tesa come se stesse lottando contro un nemico invisibile. Poi d'un tratto lasciò cadere l'arco sopra la sua custodia mentre spalancava gli occhi.
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"La Spada di Saléndil si trova lontano ad Ovest/Sud-Ovest (circa 170 km), in una grande città piena di torri, in una stanza in cima ad una strana torre dalle pareti lisce,.
Il Flagello di Grithràdiand a Sud-Est, non molto lontano (circa 100 km), in quello che mi è sembrato un tempio all’interno di una montagna, con un orrenda entrata raffigurante un drago a cinque teste.
La Lancia di Huma è quella che si trova più vicino (circa 30 km) a Nord-Est, in una città vicino ad un fiume, nei sotterranei di un grande palazzo."
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Gli eroi erano stupiti dal fatto che avesse resistito all'influsso malefico del Globo, ma l'elfa sembrò leggergli nel pensiero quando disse:
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"Quando già le armi erano andate perdute e la storia incominciava a tingersi di leggenda, il casato reale fece forgiare degli amuleti, in grado di resistere all’influenza malvagia dell’essenza draconica almeno il tempo di poter impossessarsi delle armi e poterle riportare in un luogo sicuro.
La maggior parte di questi amuleti è andata perduta, ma qualcuno ancora sopravvive, come quello al collo del vostro compagno Lyin o questo (mostra il suo al collo).Per non destare alcun sospetto infatti l’amuleto non doveva avere alcun riferimento ai draghi o alla guerra con essi, e così i discendenti del casato reale decisero di forgiare gli amuleti di Talos e di depistare eventuali interessi introducendo questa divinità tra quelle venerate. Poco a poco, all’interno di un posto divenuto ormai inospitale come la Grande Foresta, la furia selvaggia di Talos, legata agli elementi atmosferici, divenne per alcuni importante quanto Corellon Larèthian o Mielikki. Ma il suo vero segreto sta proprio nella capacità di preservare il possessore dall’aura malvagia dei Globi per 1 minuto ogni levarsi di luna.
Io posso darvi il mio, ma questo non basterebbe. Dovrete trovare qualcuno in grado di copiare la magia di questi amuleti per averne almeno uno a testa. Il vostro destino è ormai segnato: mi sembra infatti chiaro che siate coinvolti nella profezia, chiamati a combattere contro i draghi."
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I quattro chiesero cosa avrebbero potuto fare e se sapeva qualcosa di più della profezia.
"Non so a cosa si riferisca quando parla dell’ “ultima stella”, ma è ormai chiaro che “le schiere dei cinque” si riferiscono ai cinque draghi cromatici, ed il luogo “dove di tante ora c’è solo una terra” potrebbe essere un riferimento alla Lega delle Marche d’Argento che ha fatto diventare questa terra di nessuno un'unica confederazione.Il riferimento ai “cinque guerrieri” probabilmente non si riferisce a voi, ma alle 5 armi ritrovate (“risorte”). La guerra potrebbe essere quella in atto contro la Mano Rossa.
Per quanto riguarda la Mazza di Telònduil è vostra dato che l'avete trovata voi, ma ricordatevi è un fardello pesante da portare, e che la Mano Rossa la cercherà di nuovo. L'unico modo certo di ritrovare tutti gli altri Globi è possedere l'Arco di Shèvarash ma qui è al sicuro, protetto magicamente da sguardi indiscreti, e non ve lo posso cedere almeno finchè non abbiate già con voi le altre armi. In fondo la mia stirpe è riuscita a custodirlo per centinaia di anni.
Ora sta a voi decidere il da farsi.
Brindingford è l’ultima speranza per la Valle del Rauvin. Sicuramente la battaglia decisiva sarà combattuta là, ed il vostro aiuto potrebbe essere decisivo. Ma una battaglia non è la guerra, e la profezia parla chiaro: per sconfiggere questa invasione è necessario che voi abbiate tutti e cinque i Globi. Sta a voi decidere il da farsi in base al tempo che vi è rimasto. Sicuramente ormai la Mano Rossa sarà entrata nella Valle del Rauvin e starà marciando spedita alla volta di Brindingford."

venerdì 6 agosto 2010

I Globi dei Draghi

I quattro compagni decisero di trasportare il loro bottino sulla terraferma con l'aiuto del grifone di Khoril, ma - accompagnati Echoes e Lyin - il paladino vide che dalla riva del lago erano partite sei zattere di lucertoloidi dirette alle rovine. Dovevano sbrigarsi se non volevano perdere tempo. Sulla riva, intanto, Echoes e Lyin se la dovettero vedere con un coccodrillo gigante che, dopo essersi disfatto del bionte evocato da Echoes, si avventò su Lyin portandolo quasi alla morte.
Nel frattempo arrivarono anche Khoril e Manion con la notizia di due zattere che stavano tornando verso riva. Era passato mezzogiorno e il momento dell'incontro con Killiar era ancora lontano; dovevano prepararsi quindi ad un possibile scontro. Dopo che Manion aveva creato una radura appiattendo l'erba, dal limitare si scorsero i primi lucertoloidi che - dopo aver scagliato i loro giavellotti - attaccarono il gruppo, ma furono prontamente uccisi costringendo i pochi uperstiti a scappare, e convincendo i restanti a lasciarli in pace.
All'ora prestabilità Killiar ed altri quattro elfi li vennero a prendere in sella ai loro gufi giganti per riportarli a Colle Canto alle Stelle. Vennero subito accolti da Sellirya Starsinger a cui raccontarono gli avvenimenti ed il ritrovamento della mazza col Globo nero. Sellirya si mostrò stupita epreoccupata:
“L’Uovo Nero! La leggendaria mazza di Telònduil! Ecco da dove vengono le progenie draconiche! La Mano Rossa deve aver trovato l’Uovo e probabilmente lo stava usando per creare un esercito di mostri! La situazione è ben più grave di quello che temevo. Probabilmente la Mano Rossa è in possesso di altri Globi. A questo punto è il caso che vi riveli cosa so dei Globi dei Draghi e delle armi che li contengono.
Come probabilmente già sapete, le 5 sacre armi draconiche furono create durante la Guerra dei Draghi da Durgeddin il Nero che vi incastonò i Globi donate dai draghi metallici per sconfiggere i loro rivali cromatici, che stavano combattendo contro gli elfi della stirpe Silvaenesti. Le sfere erano potenti artefatti che contenevano ciascuna l’essenza del drago cromatico del relativo colore ed i cui poteri erano stati imprigionati per poter essere rivolti contro i loro simili. Purtroppo, col passare dei secoli, le essenze dei draghi sono cresciute a dismisura ed hanno preso il controllo delle armi in cui sono state rinchiuse.Chiunque impugni una delle 5 armi – se il suo animo non è affine con quello del drago (allineamento) - è costretto a combattere psicologicamente con l’essenza del drago che vi è imprigionato. Nel difficile caso ne uscisse vincitore, otterrebbe il controllo dell’arma e dei suoi poteri fintanto che l’impugna; nel caso in cui, invece, ne risultasse vincitore l’essenza del drago, questa controllerebbe lo sfortunato possessore potendogli far compiere atroci azioni: l’arma potrebbe semplicemente rifiutarsi di combattere, cadendogli di mano, o potrebbe costringerlo ad attaccare il nemico fino alla morte, o peggio, di attaccare i propri compagni. Nessuno conosce di preciso gli effetti nefasti di questa circostanza. In merito circolano solo terribili leggende tramandate negli anni.
La Lama dell’Anima l’avete già incontrata. Il suo vero nome in elfico sarebbe la Spada di Saléndil, dal nome dell’eroe che la portò in battaglia. In essa vi è racchiusa l’essenza di un drago rosso, e proprio per questo è la più potente e pericolosa di tutte. Il potere correlato al Globo rosso infatti le permette di dominare le creature di retaggio draconico e perfino le persone.
L’arma che avete appena ritrovato invece è la Mazza di Telònduil, chiamata anche l’Uovo Nero. Attraverso un antico rituale è in grado di generare progenie draconiche. Molto probabilmente la profezia sul volo dei draghi alludeva all’invasione di queste creature immonde.
Oltre a queste due armi che già conoscete ne esistono altre 3: il Flagello di Grithràdian, conosciuto anche come i Filamenti di Agonia, in grado di accumulare il sangue draconico di chi viene ucciso in battaglia. È attraverso il Flagello che è possibile “caricare” l’Uovo Nero per poterne poi ricavare i servitori immondi; Frostborn o Lancia di Huma, un bastone capace di trasformarsi in lancia e di percepire la presenza di sangue draconico; l’ultima arma è l’Arco di Shèvarash, o l’Arciere Verde, in grado di rivelare la posizione degli altri Globi nello stesso piano, ovunque essi siano.
Ciascuna arma inoltre ha altri poteri conferitigli dalla forgiatura di Durgeddin tanto che il loro valore in battaglia aumenta col valore di chi la impugna. Allo stesso tempo i Globi emanano un’aura di inimicizia nei confronti dei draghi cromatici.
Come ben capite però queste armi raggiungono il loro massimo potenziale quando sono assieme, ecco perché la Mano Rossa le sta cercando, per poter creare un esercito potenzialmente infinito di progenie draconiche con cui invadere la Valle del Rauvin.
Esiste inoltre un libro, il Draconomicon che oltre a spiegare tutti i segreti dei draghi rivela tutti i poteri dei Globi e delle armi in cui sono incastonati, ma nessuno sa dove si trovi.
(to be continued...)

giovedì 5 agosto 2010

L'apprendista stregone!



mi fa troppo ridere...

mercoledì 4 agosto 2010

Il quaderno di Saarvith

Sparse in mezzo ai pensieri sparsi, racconti, inni e motteggi che Saarvith aveva lasciato scritto nel suo quaderno d'appunti, il gruppo riuscì a ricostruire una serie di informazioni che potevano essere interessanti.
Saarvith non era così entusiasta dell'attuale incarico lontano dal cuore della battaglia, e temeva che il bardo Nurklenak fosse stato inviato con lui per controllarlo. Nell'attesa della schiusa delle uova di immondi barbati trascorreva la maggior parte del tempo a caccia di animali locali per potrli poi impagliare. Il suo unico altro piacere consisteva nell'accompagnare il drago Regiarix nelle sue occasionali battute di caccia attraverso la palude.
Saarvith strinse amicizia col drago nero molti anni fa, ed era consapevole che questa amicizia era la principale ragione per cui lui, nonostante fosse un umile goblin, fosse stato promosso a Signore dei Dragoni.
Da quello che poterono capire infatti, Regiarix occupava la sua tana nelle rovine di Rhest già da diversi anni. Non sembrava molto interessato a servire Tiamat, ma si era alleato con la Mano Rossa per una ragione personale, poichè aveva giurato vendetta contro Lord Kerden Jarmaath di Brindingford in persona. Anni prima infatti, quando il giovane Jarmaath faceva parte di una banda di avventurieri conosciuta come i Cavalieri della Valle, insieme ai suoi compagni si imbattè in un giovane Regiarix in una foresta vicino al fiume Rauvin. Jarmaath sferrò un colpo fortunato che costrinse il drago a fuggire per salvarsi la vita. Questi tornò molte ore più tardi per scoprire che tutto il suo tesoro era stato portato via dagli avventurieri. Regiarix fuggì così nelle Paludi Nere per curarsi e tramare la sua vendetta.
Il drago incontrò Saarvith alcuni anni dopo, mentre il goblin ranger esplorava le rovine di Rhest come potenziale avamposto per la crescente armata dei Kalkor Zhul. Saarvith promise a Regiarix che prima o poi l'avrebbe aiutato a recuperare il tesoro che gli era stato rubato, e da allora il drago si era unito al goblin e, per suo tramite, alla Mano Rossa.

lunedì 2 agosto 2010