Ecco un articolo preso da Isola Illyon su questo gioco di ruolo dal sapore retro sci-fi, uscito nel 2016 e ancora non tradotto in italiano. Illustrazioni superbe!!!
Nostalgia degli anni ’80? A giudicare dai prodotti
di intrattenimento che si stanno sviluppando in questo periodo, pare proprio di
sì, e un’ulteriore prova di ciò ce l’hanno data gli svedesi Nils Hintze e Simon
Stålenhag, rispettivamente game designer e illustratore di Tales
from the Loop, un gioco di ruolo cartaceo che da qualche giorno è riuscito
a ottenere i finanziamenti richiesti su Kickstarter, e che potremo giocare tra qualche mese.
Ma qual è il setting del titolo? Il governo svedese approva
la costruzione del più grande acceleratore di particelle del mondo. Vent’anni
dopo la costruzione è completa, e viene installata presso la regione agricola
di Mälaröarna, abitata di gente comune che chiama la macchina “Loop”. Siamo
negli anni ’80, ma in un passato diverso da quello che ricordiamo: qui
enormi macchine robotiche popolano le desolate lande svedesi,
e fenomeni paranormali interrompono la quotidiana monotonia con
elementi fantastici e mostruosi. È in questo contesto che entrano in gioco gli
utenti, i quali devono interpretare dei ragazzini che sfuggono
ai compiti di casa e ai doveri imposti dai genitori per addentrarsi in questo
mondo tanto affascinante quanto pericoloso. Hanno a loro disposizione artefatti
meccanici e strumenti futuristici, ma soprattutto la voglia di vivere avventure
sul filo dell’impossibile.
Iniziamo dicendo che gli artwork di Simon Stålenhag sono
stupendi. Disegnati digitalmente, trasmettono a pieno la quotidiana
desolazione delle terre svedesi, arricchendole di particolari distopici che ne
accrescono il senso del fantastico, facendoci desiderare di guardare un film
ambientato in questi posti.
Ma come si gioca a Tales from the Loop? Le
informazioni in nostro possesso attualmente non sono molte. Sappiamo che le
regole sono ispirate a quelle di Mutant: Year Zero, già vincitore
di premi alla Gen Con 2015, e utilizzate anche in Coriolis – The Third
Horizon. Il gioco si basa su tiri di abilità che sfruttano dadi a sei
facce. Se ne tirano tanti quanti indicano le proprie skills relativamente
all’azione da compiere, e nel caso esca un 6, si ha ovviamente successo nella
prova. Gli sviluppatori hanno dichiarato che le regole saranno ampliate con
meccaniche per considerare le esplorazioni, le relazioni di amicizia e i
caratteri dei personaggi, che sono poco più che ragazzini. L’unica
perplessità sorge proprio su questo punto: vestire i panni di
giovanissimi non è cosa semplice, e si rischia di cadere in interpretazioni
poco coerenti o azioni poco bilanciate, dunque saranno effettivamente
necessarie delle regole in grado di gestire personaggi che non saranno
eroi, ma piccoli esploratori che la sera, tornati a casa, dovranno mettersi
a fare i compiti.
Il Core Rulebook conterrà, oltre alle regole
base, una campagna completa e una serie di mini avventure ambientate sulle
isole Mälaröarna, poco lontano da Stoccolma. Ci sarà in aggiunta un’altra
avventura ambientata negli Stati Uniti, presso Boulder City, in Nevada, ideata
e scritta dal pluripremiato autore e game designer Matt Forbeck.
Il progetto su Kickstarter ha avuto un successo
immediato, tanto che nel giro di poche settimane il team è riuscito a
raggiungere l’obiettivo racimolando qualcosa come 130.000 dollari.
Chi ha avuto la possibilità di parteciparvi e ne ha donati almeno 21, riceverà
entro Natale una versione beta del gioco, in PDF: tutti gli altri, invece,
dovranno attendere il prossimo febbraio per mettere le mani sul prodotto
definitivo, cartaceo o digitale che sia. Tra i premi previsti per i vari
donatori più generosi ci saranno una versione deluxe del Rulebook, la mappa di
Mälaröarna, artwork su personaggi addizionali e ambientazione, missioni extra,
lo schermo del Master e dadi personalizzati.
Molti di voi vorranno mettere le mani su questo gioco,
già lo si può immaginare: dopotutto siamo cresciuti con E.T. e i
Goonies, e abbiamo adorato le atmosfere nostalgiche del recente Stranger
Things. Gli sviluppatori hanno messo a segno un colpaccio geniale, stuzzicando
le nostre menti deboli con un prodotto che va a toccare il tasto dolente di
un’infanzia passata a fantasticare su avventure straordinarie. Non resta che
attendere qualche mese e sperare che le aspettative vengano mantenute.
Che dire? Stranger Things in salsa futuristica!
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