lunedì 12 dicembre 2016

The Jocker Presents...XXVIII/3 - Speciale Santa: I Dungeon Crawler

Eccoci arrivati all'ultimo atto di questa lunga digressione sui Dungeon Crawler (DC).
Alla fine del'articolo Normanno cita altri giochi assimilabili ai DC per almeno qualche caratteristica; spesso sono più semplici, più brevi, e meno costosi!
Chiude con alcune considerazioni interessanti anche riguardo ai giochi trattati nei due post precedenti.

Altri DC

Termino questa rassegna con alcuni titoli che entrano in entrambe le categorie, o in nessuna di esse, ma che sono comunque DC.
Per iniziare, devo necessariamente menzionare il DC con master per eccellenza, nonché il re dei giochi di ruolo classici: Dungeons & Dragons. La quinta incarnazione di D&D è senza dubbio il miglior DC al momento in commercio – d’altro canto stiamo però parlando di un gioco di ruolo, che non è esattamente la stessa cosa di un boardgame (incidentalmente, secondo me la quarta edizione di D&D era il DC perfetto: un boardgame complesso quanto un gdr classico, in cui la componente “da tavolo” era veramente predominante, con carte, mappe, miniature, e quant’altro).

Proseguendo, vale la pena parlare della serie di Dungeoneer: un gioco di carte (localizzato anche in italiano dalla Raven nella sua seconda edizione) che è un DC senza master per 2-4 giocatori parzialmente competitivo: i giocatori possono infatti controllare i mostri e le trappole nel turno dei propri avversari. Anche questo è un titolo sottovalutato non poco, ma che in effetti ha una buona crescita dei personaggi, una componente esplorativa ottimamente implementata e una durata dei run contenuta (sotto i 50 minuti). Tuttavia non ha un gioco strutturato in campagna, essendo sostanzialmente un titolo di carte e non ci sono miniature (per quanto l’artwork delle carte sia molto ben realizzato).


Un dungeon crawler sicuramente particolare che vale la pena segnalare è l’italiano Dungeon Storming. Edito dalla Greebo in tre diverse “ondate” (ciascuna presentata ad un’edizione di Lucca Games a partire dal 2014), si tratta di un gioco dal setup rapidissimo, e che simula molto bene l’esperienza dei vecchi DC da computer, in cui si entra in un dungeon ma già dopo aver affrontato due o tre stanze è indispensabile uscire per equipaggiarsi a dovere e passare di livello, altrimenti non si riesce ad affrontare il resto. Beh, Dungeon Storming è così: rapido e dalla mortalità elevata, per cui pur avendo solo 4 livelli per ogni missione (ed ogni scatola rappresenta una missione), ha una longevità notevole. La scatola “base” include due eroi, un boss e 6 mostri, tutti rappresentati da miniature in metallo in scala 15 mm, ed ogni scatola può essere combinata alle altre per accomodare fino ad 8 giocatori (esistono al momento 8 classi base, due per ogni scatola). Recentemente è stata presentata a Lucca Games 2016 una scatola contenente solo miniature di mostri, per rendere i dungeon più vari e mortali. Un run dura dai 5 ai 20 minuti, e si possono fare molte sessioni in una serata.

Un altro DC particolare, che ha avuto un certo successo anche per il suo aspetto, è Super Dungeon Explore (SDE), della Soda Pop Miniatures / Ninja Division. In realtà la prima edizione del gioco era più uno skirmish videoludico che un DC, ma nella seconda edizione, la cui scatola base si intitola Forgotten King, sono contenuti due regolamenti: uno con master (2-6 giocatori) ed un altro full-coop (1-5 giocatori). Il primo, per la verità, è un tantino macchinoso da apprendere, quindi le prime partite saranno un po’ difficili da giocare, ma poi tutto fila liscio; la versione con master è invece per lo più combattimento puro. Non c’è una vera e propria crescita dei personaggi, né una gestione della campagna particolarmente elaborata e il limite più grande di questo gioco è che la scatola base ha una longevità piuttosto bassa: dopo le prime partite sentirete la necessità delle innumerevoli espansioni. Dal punto di vista dell’impatto visivo, invece, SDE attira senza dubbio l’attenzione per le tante miniature ben realizzate e per le coloratissime illustrazioni, ma siccome è fortemente improntato allo stile chibi, se non vi piacciono i personaggi super-deformed statene alla larga. I meccanismi di gioco sono interessanti, comunque, e SDE resta un valido – seppur particolare – DC.

Quale strada scegliere?
Come avrete sicuramente intuito, non è semplice orientarsi tra tutti questi titoli e considerando che ne esistono altri – sia in produzione che ancora reperibili tra aste online e siti specializzati – la quantità di informazioni può essere disarmante, soprattutto per chi fosse alle prime armi. Come scegliere il nostro DC, quindi?
Per tutti quelli che non amano particolarmente confrontarsi troppo con l’influenza del caso nelle loro serate di gioco, l’unica soluzione accettabile sarebbe Perdition’s Mouth - specificando però che per come la vedo io (e molti altri amanti del genere) - giocare a un DC senza elementi casuali è come mettere lo zucchero sulla pizza margherita: può piacere, ma non è pizza margherita.
Tutti gli altri, invece, hanno solo l’imbarazzo della scelta; tuttavia considerate innanzi tutto che tipo di gruppo è quello con cui giocate normalmente. La prima domanda da porvi, come abbiamo già visto, è decidere se vogliate o meno il Master, cioè se vogliate un’esperienza di gioco totalmente cooperativa o no. Questo vi farà orientare su una delle due categorie principali a scapito dell’altra ( per quanto come visto ci siano sovrapposizioni).
L’ambientazione è il secondo grande parametro su cui basare la vostra scelta.
Quella Fantasy ha tantissimi rappresentanti in gioco, ma molti dei migliori sono fuori produzione; probabilmente la vostra scelta dovrebbe ricadere su Sword & Sorcery (full coop), oppure su uno dei titoli di D&D (ancora full coop, con Temple of Elemental Evil che resta il migliore). Date un’occhiata anche a Warhammer Quest: Silver Tower, ma solo se provvisti di tanta pazienza per costruire le miniature e se siate in cerca di un DC full coop entry level. Avendo invece un Master a disposizione, c’è poco da scegliere: o reperite uno dei grandi classici del passato (Warhammer Quest in testa), o giocate a Descent 2a edizione. Se invece vi piacesse uno scenario fantasy inconsueto, allora TheUndercity ed il suo successore Widower’s Wood dovrebbero fare per voi.
Per la Fantascienza / Space Opera, probabilmente il migliore sul mercato – e uno dei migliori DC in assoluto, lo sottolineo di nuovo – è Imperial Assault (con master), che sconsiglio solo se doveste odiare Star Wars; si tratta di un ottimo prodotto che vi assicurerà moltissime partite; ma tenete presente anche l’imminente Siege of theCitadel, in arrivo il prossimo anno dopo il finanzialmento ottenuto su Kickstarter.
L’Horror è ben rappresentato (giustamente) tra oscuri sotterranei e mostruose creature. Probabilmente Mansions of Madness 2° edizione potrebbe fare per voi, pur essendo full coop, ma sicuramente il campione – e nella mia personalissima classifica il terzo miglior DC di tutti i tempi – è Shadows of Brimstone. Attenzione, però: è anche uno dei giochi più costosi in commercio, e le miniature delle scatole base (quantomeno della prima stampa) sono veramente un fastidio da costruire. Se cercaste un connubio horror-fantasy, probabilmente vi divertirete con Darklight.
Volete un DC che si metta sul tavolo e possa essere giocato in pochi minuti?
Allora potete scegliere tra Dungeon Storming, Dungeon Saga, e Mansions of Madness 2a edizione, tutti titoli che hanno un setup velocissimo e sono comunque divertenti e rapidi anche nei turni e nella durata dei run, senza però sacrificare la difficoltà alla semplicità.
Infine, se cercate un DC da giocare in famiglia e/o con giocatori più giovani o alle prime armi, non posso che suggerire due titoli. Uno è Mice & Mystics, full coop, e veramente molto bello; l’altro – non in commercio ma non difficile da trovare a prezzi ragionevoli – è Dungeons & Dragons: Un’avventura Fantasy, un DC con master semplice, immediato, ed adatto praticamente a tutti (il che non vuol dire che sia semplice: ho visto molti gruppi essere sconfitti pensando che fosse tutto facile).

E quindi uscimmo a riveder le stelle…
Bene: siamo giunti alla fine del nostro run. Voglio complimentarmi con chi abbia avuto la forza e la pazienza di seguirmi in questa breve visita al vasto mondo dei DC: è stata una strada ardua e piena di distrazioni. Una nota finale: come scrivevo all’inizio, non posso menzionare tutti i DC pubblicati o in pubblicazione (o in uscita sulla piattaforma Kickstarter, ormai uno standard del mondo editoriale ludico), per varie ragioni, che vanno dal non aver potuto provare il gioco, al fatto che il titolo non è disponibile o è fuori produzione (titoli eccellenti come Advanced HeroQuest o Tomb restano ottimi ma quasi introvabili), o che uscirà in un qualche non definito anno per comodità chiamato “Marzo 2017” (stiamo parlando del fantomatico HeroQuest 25th della spagnola GameZone, per ottenere il quale pare che davvero sia necessario affrontare una quest!); ma ciò non significa che dobbiate snobbarli, specie se il vostro genere preferito è il Dungeon Crawl (e spero che dopo questa lettura lo diventi). Sappiate però che in genere limitarsi a leggere le regole di un DC vi permetterà di capire solo il 15% del gioco, perché in questo tipo di titoli quel che conta sono le migliaia di interazioni possibili tra i giocatori e tra gli eroi ed il gioco. Un DC è uno dei pochi generi che davvero non può mai essere “giudicato” dalle sole regole, e forse è il più ameritrash tra i generi di giochi ambientati.

Dunque, siamo usciti dal dungeon. L’aria è fresca, le nostre bisacce (o zaini a contenimento di materia, qualora vi piaccia un setting Sci-Fi) sono piene di tesori e artefatti e abbiamo fatto tanti bei punti esperienza. È tempo di tornare in città, fare acquisti, e rituffarci nel nostro DC preferito. Dopotutto… The dungeon calls! (Symphony X, “In the Dragon’s Den”).

Nessun commento: