Eccoci arrivati all'ultimo atto di questa lunga digressione sui Dungeon Crawler (DC).
Alla fine del'articolo Normanno cita altri giochi assimilabili ai DC per almeno qualche caratteristica; spesso sono più semplici, più brevi, e meno costosi!
Chiude con alcune considerazioni interessanti anche riguardo ai giochi trattati nei due post precedenti.
Altri DC
Termino questa rassegna con alcuni titoli che entrano in
entrambe le categorie, o in nessuna di esse, ma che sono comunque DC.
Per iniziare, devo necessariamente menzionare il DC con
master per eccellenza, nonché il re dei giochi di ruolo classici: Dungeons
& Dragons. La quinta incarnazione di D&D è senza dubbio il miglior DC al
momento in commercio – d’altro canto stiamo però parlando di un gioco di ruolo,
che non è esattamente la stessa cosa di un boardgame (incidentalmente, secondo
me la quarta edizione di D&D era il DC perfetto: un boardgame complesso
quanto un gdr classico, in cui la componente “da tavolo” era veramente
predominante, con carte, mappe, miniature, e quant’altro).
Proseguendo, vale la
pena parlare della serie di Dungeoneer: un gioco di carte (localizzato anche in
italiano dalla Raven nella sua seconda edizione) che è un DC senza master per
2-4 giocatori parzialmente competitivo: i giocatori possono infatti controllare
i mostri e le trappole nel turno dei propri avversari. Anche questo è un titolo
sottovalutato non poco, ma che in effetti ha una buona crescita dei personaggi,
una componente esplorativa ottimamente implementata e una durata dei run
contenuta (sotto i 50 minuti). Tuttavia non ha un gioco strutturato in
campagna, essendo sostanzialmente un titolo di carte e non ci sono miniature
(per quanto l’artwork delle carte sia molto ben realizzato).
Un dungeon crawler
sicuramente particolare che vale la pena segnalare è l’italiano Dungeon
Storming. Edito dalla Greebo in tre diverse “ondate” (ciascuna presentata ad
un’edizione di Lucca Games a partire dal 2014), si tratta di un gioco dal setup
rapidissimo, e che simula molto bene l’esperienza dei vecchi DC da computer, in
cui si entra in un dungeon ma già dopo aver affrontato due o tre stanze è
indispensabile uscire per equipaggiarsi a dovere e passare di livello,
altrimenti non si riesce ad affrontare il resto. Beh, Dungeon Storming è così:
rapido e dalla mortalità elevata, per cui pur avendo solo 4 livelli per ogni
missione (ed ogni scatola rappresenta una missione), ha una longevità notevole.
La scatola “base” include due eroi, un boss e 6 mostri, tutti rappresentati da
miniature in metallo in scala 15 mm, ed ogni scatola può essere combinata alle
altre per accomodare fino ad 8 giocatori (esistono al momento 8 classi base,
due per ogni scatola). Recentemente è stata presentata a Lucca Games 2016 una
scatola contenente solo miniature di mostri, per rendere i dungeon più vari e
mortali. Un run dura dai 5 ai 20 minuti, e si possono fare molte sessioni in
una serata.
Un altro DC
particolare, che ha avuto un certo successo anche per il suo aspetto, è Super
Dungeon Explore (SDE), della Soda Pop Miniatures / Ninja Division. In realtà la
prima edizione del gioco era più uno skirmish videoludico che un DC, ma nella
seconda edizione, la cui scatola base si intitola Forgotten King, sono
contenuti due regolamenti: uno con master (2-6 giocatori) ed un altro full-coop
(1-5 giocatori). Il primo, per la verità, è un tantino macchinoso da
apprendere, quindi le prime partite saranno un po’ difficili da giocare, ma poi
tutto fila liscio; la versione con master è invece per lo più combattimento
puro. Non c’è una vera e propria crescita dei personaggi, né una gestione della
campagna particolarmente elaborata e il limite più grande di questo gioco è che
la scatola base ha una longevità piuttosto bassa: dopo le prime partite
sentirete la necessità delle innumerevoli espansioni. Dal punto di vista
dell’impatto visivo, invece, SDE attira senza dubbio l’attenzione per le tante
miniature ben realizzate e per le coloratissime illustrazioni, ma siccome è
fortemente improntato allo stile chibi, se non vi piacciono i personaggi
super-deformed statene alla larga. I meccanismi di gioco sono interessanti,
comunque, e SDE resta un valido – seppur particolare – DC.
Quale strada scegliere?
Come avrete sicuramente intuito, non è semplice orientarsi
tra tutti questi titoli e considerando che ne esistono altri – sia in produzione
che ancora reperibili tra aste online e siti specializzati – la quantità di
informazioni può essere disarmante, soprattutto per chi fosse alle prime armi.
Come scegliere il nostro DC, quindi?
Per tutti quelli che non amano particolarmente confrontarsi
troppo con l’influenza del caso nelle loro serate di gioco, l’unica soluzione
accettabile sarebbe Perdition’s Mouth - specificando però che per come la vedo
io (e molti altri amanti del genere) - giocare a un DC senza elementi casuali è
come mettere lo zucchero sulla pizza margherita: può piacere, ma non è pizza
margherita.
Tutti gli altri, invece, hanno solo l’imbarazzo della
scelta; tuttavia considerate innanzi tutto che tipo di gruppo è quello con cui
giocate normalmente. La prima domanda da porvi, come abbiamo già visto, è
decidere se vogliate o meno il Master, cioè se vogliate un’esperienza di gioco
totalmente cooperativa o no. Questo vi farà orientare su una delle due
categorie principali a scapito dell’altra ( per quanto come visto ci siano
sovrapposizioni).
L’ambientazione è il secondo grande parametro su cui basare
la vostra scelta.
Quella Fantasy ha tantissimi rappresentanti in gioco, ma
molti dei migliori sono fuori produzione; probabilmente la vostra scelta
dovrebbe ricadere su Sword & Sorcery (full coop), oppure su uno dei titoli
di D&D (ancora full coop, con Temple of Elemental Evil che resta il
migliore). Date un’occhiata anche a Warhammer Quest: Silver Tower, ma solo se
provvisti di tanta pazienza per costruire le miniature e se siate in cerca di
un DC full coop entry level. Avendo invece un Master a disposizione, c’è poco
da scegliere: o reperite uno dei grandi classici del passato (Warhammer Quest
in testa), o giocate a Descent 2a edizione. Se invece vi piacesse uno scenario
fantasy inconsueto, allora TheUndercity ed il suo successore Widower’s Wood
dovrebbero fare per voi.
Per la Fantascienza / Space Opera, probabilmente il migliore
sul mercato – e uno dei migliori DC in assoluto, lo sottolineo di nuovo – è
Imperial Assault (con master), che sconsiglio solo se doveste odiare Star Wars;
si tratta di un ottimo prodotto che vi assicurerà moltissime partite; ma tenete
presente anche l’imminente Siege of theCitadel, in arrivo il prossimo anno dopo
il finanzialmento ottenuto su Kickstarter.
L’Horror è ben rappresentato (giustamente) tra oscuri
sotterranei e mostruose creature. Probabilmente Mansions of Madness 2° edizione
potrebbe fare per voi, pur essendo full coop, ma sicuramente il campione – e
nella mia personalissima classifica il terzo miglior DC di tutti i tempi – è
Shadows of Brimstone. Attenzione, però: è anche uno dei giochi più costosi in
commercio, e le miniature delle scatole base (quantomeno della prima stampa)
sono veramente un fastidio da costruire. Se cercaste un connubio
horror-fantasy, probabilmente vi divertirete con Darklight.
Volete un DC che si metta sul tavolo e possa essere giocato
in pochi minuti?
Allora potete scegliere tra Dungeon Storming, Dungeon Saga, e
Mansions of Madness 2a edizione, tutti titoli che hanno un setup velocissimo e
sono comunque divertenti e rapidi anche nei turni e nella durata dei run, senza
però sacrificare la difficoltà alla semplicità.
Infine, se cercate un DC da giocare in famiglia e/o con
giocatori più giovani o alle prime armi, non posso che suggerire due titoli.
Uno è Mice & Mystics, full coop, e veramente molto bello; l’altro – non in
commercio ma non difficile da trovare a prezzi ragionevoli – è Dungeons &
Dragons: Un’avventura Fantasy, un DC con master semplice, immediato, ed adatto
praticamente a tutti (il che non vuol dire che sia semplice: ho visto molti
gruppi essere sconfitti pensando che fosse tutto facile).
E quindi uscimmo a riveder le stelle…
Bene: siamo giunti alla fine del nostro run. Voglio
complimentarmi con chi abbia avuto la forza e la pazienza di seguirmi in questa
breve visita al vasto mondo dei DC: è stata una strada ardua e piena di
distrazioni. Una nota finale: come scrivevo all’inizio, non posso menzionare
tutti i DC pubblicati o in pubblicazione (o in uscita sulla piattaforma
Kickstarter, ormai uno standard del mondo editoriale ludico), per varie
ragioni, che vanno dal non aver potuto provare il gioco, al fatto che il titolo
non è disponibile o è fuori produzione (titoli eccellenti come Advanced
HeroQuest o Tomb restano ottimi ma quasi introvabili), o che uscirà in un
qualche non definito anno per comodità chiamato “Marzo 2017” (stiamo parlando
del fantomatico HeroQuest 25th della spagnola GameZone, per ottenere il quale
pare che davvero sia necessario affrontare una quest!); ma ciò non significa
che dobbiate snobbarli, specie se il vostro genere preferito è il Dungeon Crawl
(e spero che dopo questa lettura lo diventi). Sappiate però che in genere
limitarsi a leggere le regole di un DC vi permetterà di capire solo il 15% del
gioco, perché in questo tipo di titoli quel che conta sono le migliaia di
interazioni possibili tra i giocatori e tra gli eroi ed il gioco. Un DC è uno
dei pochi generi che davvero non può mai essere “giudicato” dalle sole regole,
e forse è il più ameritrash tra i generi di giochi ambientati.
Dunque, siamo usciti dal dungeon. L’aria è fresca, le nostre
bisacce (o zaini a contenimento di materia, qualora vi piaccia un setting
Sci-Fi) sono piene di tesori e artefatti e abbiamo fatto tanti bei punti
esperienza. È tempo di tornare in città, fare acquisti, e rituffarci nel nostro
DC preferito. Dopotutto… The dungeon calls! (Symphony X, “In the Dragon’s Den”).
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