Si presentarono puntuali all'appuntamento sotto la torre del casato Lyrandar. Liyn era rimasto a casa, poco propenso alle uscite in alta società. All'ingresso alcune guardie vestite con divise con richiami di color blu e giallo, facevano passare gli invitati sotto ad un arco che sembrava potesse rivelare il magico. Per primo si presentò all'ispezione Khoril, dichiarando ciò che aveva e lasciando alle guardie gli oggetti e le armi che gli avevano indicato come "inopportuni". Vedendo che la faccenda sembrava seria, Demetrio decise di tornare presso il suo tempio per lasciare gli oggetti magici che avrebbero potuti essere trattenuti dalle guardie; non si fidava di affidare alcuni dei più potenti oggetti in suo possesso a degli sconosciuti. Fu il turno di Tiff, e sebbene questi avesse con sé una verga magica, il paladino intercedette per lui presso le guardie che acconsentirono ma declinarono sul militare ogni responsabilità. Manion fu meno fortunato. Il suo aspetto, per quanto elegante, non l'aiutò invece a convincere i soldati a portare con sé all'interno della festa alcun oggetto magico. I tre decisero di entrare, avrebbero aspettato il chierico all'interno della festa; nel frattempo i sarebbero ambientati un po'.
L'ampio ingresso presentava due grandi scalinate semicurve che dai lati salivano verso il centro scomparendo nel soffitto. Prima di esse, sulle pareti laterali, due porte. Al centro dalla parete di fronte all'ingresso invece, sotto le scalinate, una grande porta si apriva verso un paesaggio. Osservando meglio da lontano a Manion parve qualcosa di innaturale, come se si trattasse di un qualche disegno o illusione. I tre amici si decisero ad avvicinarsi seguendo una coppia di invitati che aveva varcato la solgia della grande porta. Appena varcata la soglia, si ritrovarono teletrasportati in un'altra grande sala circondata da alte vetrate che si aprivano su un vasto terrazzo. Molta gente affollava la sala ed altrettanta era sul balcone, ma l'ambiente non sembrava congestionato dalle persone. Passò un cameriere con un vassoio di stuzzichini e calici di vino bianco e si servirono. Tra le facce sconosciute Khoril scorse quello di Eriana, la nipote del barone Euphemes II. Eriana sembrava molto felice di rivederlo e gli disse che gli echi delle loro gesta a Brindigford le erano giunti fino a Everlund. Tra la folla anche Tiff notò un volto noto, quello di Verrasa Kaal, l'influente matrona che faceva parte del consiglio di Brindingford. Come di consueto era accompagnata da due guardie in una elegante livrea; non poteva fare a meno di sfoggiare la sua classe che risultava inconsueta per essere la rappresentante di un piccolo casato in una modesta cittadina. Manion intanto si era avvicinato ad un elfo in uniforme del casato Lyrandar che pareva distaccato dall'atmosfera mondana della serata. Provò ad attaccare bottone parlando del più e del meno ma l'elfo sembrava sfuggente e si rivolgeva al ranger in modo altezzoso.
Poi ci fu l'annuncio che stava per essere ufficialmente inaugurata la Golden Dragon e che quindi tutti gli invitati erano pregati di spostarsi sul balcone per il varo e poi avrebbero potuto salire sull'aeronave per proseguire il ricevimento e godere dei servizi presenti a bordo. Nel mentre anche Demetrio era sopraggiunto alla festa. I quattro compagni si accinsero a salire sulla nave ormeggiata al balcone da una delle due passerelle appoggiate sul ponte della grande nave. Eriana li accompagnava stretta sotto braccio a Khoril. Un elementale del fuoco girava vorticosamente dentro l'anello di contenimento posteriore del velivolo illuminando la notte e lasciando in sottofondo un ronzio che rendeva difficile comunicare.
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