Abbattuto con facilità anche l'ultimo abishai blu, il gruppo potè concentrare le proprie forze su Azarr Kal. L'hobgoblin peró era ancora invisibile e solo Tiff, a corto di magie e impossibilitato a lanciarle nel silenzio che avvolgeva magicamente l'intera stanza, Khoril e Liyn erano in grado di vederlo. Mentre il paladino si ritirò momentaneamente nel tunnel per potersi castare alcune magie, l'elfo decise di prendere di mira il generale nemico che si stava allontanando sempre più dal centro della stanza continuando a compiere solo strani gesti che gli eroi intuivano essere incantesimi; e piuttosto potenti visto che nè l'enorme Manion ingrandito magicamente, nè le frecce di Liyn sembravano essere in grado di scalfirlo. Azarr Kal si rifugiò dietro ad una delle statue di drago sulla balaustra superiore, seguito prima da Manion e poi da Khoril. I due sembravano averlo incastrato, ma non erano ancora in grado di colpirlo. Khoril decise allora di sfruttare il potere del suo amuleto per brandire la Mazza di Telònduil e scagliarla, usando il suo potere, verso il mezzo-drago. Questa volta Azarr Kal accusò il colpo e ringhiò selvaggiamente varso il paladino mostrando i denti affilati e lucenti come se percorsi da una scarica elettrica bluastra. In seguito - dopo gli ennesimi gesti - anche le sue dimensioni aumentarono.
Lo scontro ora appariva inevitabile.
L'enorme hobgoblin si scagliò sul paladino colpendolo ferocemente col flagello e con il morso. Forse era la prima volta che Khoril si trovava ad affrontare ad armi pari un nemico così potente. D'altronde era stato addestrato anche a morire pur di perseguire il proprio scopo. Tra i due si ebbe un susseguirsi rapido di violenti colpi e il combattimento sembrava dipendere da chi avrebbe sferrato il colpo migliore. Il paladino era anche supportato dall'impeto di Manion che non aveva smesso un secondo di provare a colpire il generale nemico. Visto che Khoril sembrava resistere, Azarr Kal rivolse la sua furia anche verso il barbaro; poi inaspettatamente spinse via il paladino e cercò di farsi strada lungo la balaustra.
Intanto Tiff, Demetrio e un Liyn disorientato, avevano incominciato ad abbattere i lunghi colli di drago ai piedi della piattaforma centrale. Dando fondo alle ultime pergamene il mago era riuscito ad abbattere una testa mentre la seconda stava cedendo sotto i colpi di Demetrio.
L'hobgoblin stava cercando di allontanarsi dalla battaglia; Manion era lontano per ingaggiarlo con un attacco completo mentre Khoril, scaraventato a terra, era prono e sfinito. Era evidente che si trovavano nel momento cruciale: provare ad abbattere definitivamente Azarr Kal o riprendere fiato per non soccombere al suo prossimo attacco. Sia il paladino che il barbaro non esitarono però a scagliarvisi contro e malgrado il barbaro non vi riuscì, fu il colpo di Khoril ad abbattere Azarr Kal.
Tutto ammutolì.
La concitazione della battaglia - già irreale per via del silenzio magico in cui erano avvolti - sembrò fermarsi come sospesa in un lungo attimo.
Poi, sopra le teste dei cinque eroi, un vortice turbinante rimbombò e tuonò pregno di potere rompendo il silenzio. All'improvviso la polla energetica venne spazzata via e con essa il soffitto della stanza che ora sembrava un uovo appena dischiuso. Un rovente vento infernale soffiò verso il sancta santorum pregno di rivoltante odore di zolfo e carne bruciata, e un paesaggio desertico di montagne bruciate dagli elementi e un cielo solcato da rossi fulmini apparve sopra le loro teste. Una forma colossale ora era sopra di loro. Un enorme essere con cinque teste di drago ed una coda terminante con un pungiglione: l'incarnazione di Tiamat! La massiccia testa blu del drago cromatico scattò verso il corpo di Azarr Kal inghiottendolo in un solo boccone e lasciando a terra il flagello e lo scudo ora non più impugnati. Mentre questa testa si risollevava verso l'alto le altre quattro incombettero sul gruppo con le fauci spalancate ed una sacrilega esplosione di furia divina attraversò il multiverso e lacerò i piani. Con un assordante turbine di vento il portale si chiuse e la stanza precipitò nell'oscurità. Il rumore infernale era talmente assordante che costrinse i cinque a coprirsi le orecchie e Demetrio rimase comunque assordato. Subito dopo quel che rimaneva delle cinque fauci attorno alla piattaforma pulsarono di energia inondando nuovamente la stanza di luce come se soffiassero acido, ghiaccio, fulmini e fuoco al suo interno, convergendo sulla piattaforma rialzata al centro del sancta santorum.
I cinque eroi ebbero solo un attimo per pensare e in una delle rare volte ciascuno fece esattamente quello che era stato stabilito prima dello scontro con Azarr Kal muovendosi in sequenza come un meccanismo ben oliato: Khoril si precipitò sul Flagello di Githràdriand e Manion subito dietro lui; Tiff voò a contatto dei due amici e lanciò teletrasporto, così come fece Demetrio avvicinatosi a Liyn.
In un istante i cinque compagni si ritrovarono nella piazza della cattedrale di Lathander a Brindingford.
Erano circa le 8 e la città stava cominciando ignara un altro giorno libera dall'assedio degli hobgoblin.
3 commenti:
Più meno Manion,
Più vengo meno;
Allora non lo meno più,
O per lo meno lo meno meno.
Mercoledì sera si gioca: assicuro PX, ma intanto incominciate a pensare cosa volete fare per non fare le solite sessioni "financial promoter oriented". Vi ricordo che di info ne avete un bel po'...
Abithriax!
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