24-25 di Marphenot
Arrivati quella stessa notte a Sundabar il gruppo si mosse il più cautamente possibile per non attirare l'attenzione di eventuali spie Zhentarim, come aveva suggerito loro Sahbit.
Mentre Manion, Liyn ed Echoes avrebbero finito di sistemare i propri affari, Tiff e Khoril, assieme al ranger, si sarebbero teletrasportati prima dai Grugach, poi da Slayne ed infine alla Torre del Bagliore lunare da Shadowmantle per aggiornarli sulle novità.
Presso i Grugach, Sahbit apprese direttamente ciò che gli amici gli avevano già spiegato. Gli elfi non erano intenzionati a scendere in guerra, ma avrebbero cercato comunque di fare la loro parte. Inoltre sarebbero stati disposti a concedere l'Arco di Shèvarash al gruppo se questo fosse entrato in possesso delle altre 4 Armi Sacre.
Fu la volta di Slayne, che li accolse calorosamente e li informò che Lord Jaarmath gli aveva chiesto personalmente di poter contattare gli "Eroi di Brindingford" per poter parlare con loro di questioni urgentissime.
Lungo la strada verso Brindingford, Slayne raccontò loro gli ultimi fatti avvenuti in città.
"I primi sfollati che sono giunti a Brindingford sono stati gli esuli di Traghetto di Drellin, guidati dal Portavoce Wiston e dalla Capitana Loranna. Questi ultimi senza alcun indugio hanno chiesto per prima cosa udienza a Lord Jaarmath. Inizialmente però, il signore di Brindingford non ha creduto ai loro racconti sulla tragicità della situazione, ma non poteva ignorare la prova di un migliaio di sfollati alle porte della sua città. Ma quando sono cominciati ad arrivare altri sfollati da tutta la Valle, è stato costretto ad accettare la verità: la guerra era davvero scesa sulla Valle delRauvin e sarebbe arrivata fino a Bridingford!
Lord Jaarmath si è quindi messo subito in moto: ha rinforzato le difese della città e ha ordinato alla Guardia del Leone di mobilitare nella milizia tutti gli uomini e le donne capaci di impugnare un'arma. La Compagnia dell'Ultima Speranza era dunque formata!
Il compito di organizzare le fortificazioni e di provvedere all'accoglienza e al sostentamento di una crescente folla di rifugiati spaventati non aveva però nulla a che fare con la sua precedente esperienza di avventuriero.
Ma il momento forse più umiliante per lui è stato quando ha compreso che la Guardia del Leone non sarebbe riuscita a fortificare le mura in tempo ed è stato costretto a chiedere aiuto a Verrasa Kaal, la matrona del Casato Kaal, il più grande casato mercantile della città, oltre che la sua più grande rivale politica. Lady Kaal infatti finanzia un suo esercito personale (che lei dice essere le sue guardie del corpo) per proteggere i suoi interessi, e Lord Jaarmath non ha avuto altra scelta che riconoscere quella forza, legitimando i loschi intrighi del Casato Kaal in un modo che non avrebbe mai pensato di fare in vita sua.
Man mano che l'orda si è fatta strada verso la Valle il numero degli sfollati è continuato a crescere. Iniziarono a correre voci di soldati che erano a stento riusciti a sfuggire alla selvaggia avanzata dell'orda ed il panico minacciò di scoppiare.
Jaarmath decise allora di prendere an'altra decisione che non pensava avrebbe mai affrontato: ordinare l'evacuazione di Brindingford! Lord Jaarmath e Lady Kaal scelsero un piccolo numero di soldati e di mercenari più fedeli tra quelli della Compagnia per scortare e proteggere i rifugiati nella loro marcia a ovest, verso Everlund. Avrebbero dovuto cercare riparo laggiù e portare notizie dell'avanzata dell'orda. Il Signore di Brindingford sperava che evacuando tutti i cittadini non indispensabili, avrebbe almeno potuto salvare le loro vite, persino qualora la Mano Rossa avesse raso al suolo la città."
Il viaggio verso Brindingford si rivelò una parentesi piacevole nel freddo dell'inverno e nella gravità degli eventi. Ma man mano che si avvicinavano alla città il paesaggio li riportava alla realtà.
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