martedì 12 febbraio 2008

Se Maometto non va alla montagna...

Arrivati a Brindinford, dopo essersi sistemati alla Taverna dello Sguardo di Pietra, ciascuno andò a sbrigare le proprie faccende. Dato che Lyin era rimasto da Slayne e sarebbe arrivato dopo qualche giorno, avevano un po' di tempo per rilassarsi e dedicarsi alle faccende di quella che era diventata un po' per tutti la loro città adottiva. Mentre Tif prendeva confidenza con le strade ed i quartieri del borgo, Korhil fece visita al nuovo capo delle guardie Lars Ulverth e si informò sul proseguimento dei lavori che rimanevano per completare la torre. Echoes e Manion invece fecero visita alle rispettive chiese e per ciascuno ci furono interessanti notizie...
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___La piccola chiesa di Tyr non era molto cambiata in questi mesi. Alein e la sua discepola Torea erano rimaste le uniche sacerdotesse e, sebbene all'incremento di popolazione fosse corrisposto un aumento dei fedeli, ancora non c'erano abbastanza soldi per potersi permettere una struttura più grande per il tempio. Inoltre dalla chiesa di Everlund erano arrivate notizie preoccupanti. Sembrava che il Culto del Drago avesse ricominciato a muoversi nelle Marche d'Argento e questo, per la chiesa di Tyr, era un segnale d'allarme ben chiaro. Un antico nemico si era risvegliato e un oscuro male sembrava sorgere ad est, nelle Montagne Inferiori. Per fortuna la chiesa di Tyr poteva vantare chierici e paladini molto potenti, ed uno di loro era proprio qui! Alein chiese subito ad Echoes se avesse avuto notizie in merito durante il suo viaggio, ed appena seppe che ne era all'oscuro, riferì all'inquisitore quella che ora era la priorità della chiesa di Tyr: trovare i luoghi di proliferazione di questa pustola purulenta ed eliminarli! Chi meglio di un inquisitore sarebbe riuscito a trovare ciò che cercava? Chi meglio di lui avrebbe potuto ottenere risposte? Ora Echoes aveva un nuovo oneroso compito, tenere alto il nome di Tyr nella guerra contro il Caos, ma sapeva benissimo da dove iniziare la sua ricerca.
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___Appena Manion mise piede all'interno del colonnato prospicente il tempio di Silvanus il vecchio Afelamas gli corse incontro. "Dimmi, buon Manion, come stai? Sei riuscito a trovare una cura al male che ti affliggeva l'ultima volta? Immagino sia veramente dura guardare avanti senza avere memoria del proprio passato!". In verità Manion si era adattato alla nuova circostanza, come aveva sempre fatto nella sua vita, sin da quando era partito dal suo palazzo in cerca di avventure nel vecchio mondo, seppur principe. Lo sguardo vacuo del barbaro fu più che sufficiente ad Afelamas per capire la risposta. "Per fortuna l'aumento del commercio e del numero, seppur esiguo, di fedeli ha portato anche nuove risorse al tempio: dovrei avere qui giusto l'incantesimo che serve per curarti!". Il chierico si voltò dirigendosi verso il tempio e invitò Manion a seguirlo. Ovviamente Manion non aveva le 1.650 monete d'oro necessarie a pagare il costo dell'incantesimo ma, come se gli stesse leggendo nel pensiero, d'improvviso Afelamas si fermò davanti ad una porta chiusa e gli sussurrò: "Non ti chiederò di pagarmi per il lancio dell'incantesimo, nè una donazione al tempio. La chiesa di Silvanus ha bisogno di un favore...". La porta si aprì in una stanza scura che il vecchio illuminò subito con delle altrettanto vecchie candele, rivelandola alquanto piccola. "Devi sapere che la nostra chiesa possiede diversi oggetti magici di grande potere e valore, ciascuno custodito in maestose cattedrali o da potenti individui devoti al grande Silvanus. Parecchi anni fa uno di questi oggetti - la veste dei quattro - sparì a causa di un'invasione hobgoblin proprio nella zona delle Montagne Inferiori. Ho sentito che c'è del movimento da quelle parti, forse tu ed i tuoi compagni potreste andare a dare un'occhiata." Man mano che Afelamas andava avanti Manion si faceva sempre più interessato. "Ma la veste dei quattro non è un semplice oggetto: in realtà è un set di quattro oggetti sacri a Silvanus che se indossati assieme aumentano il loro potere!". Ora Afelamas aveva completamente attirato l'attenzione dell'avventuriero... "Non sappiamo se i quattro oggetti siano ancora assieme o si siano dispersi nel corso dei secoli, ma questa è un'occasione che non possiamo perdere! In cambio della guarigione ti chiedo solo di servire la tua chiesa e cercare di ritrovare la veste, o qualche sua componente: i guanti del cielo stellato, l'amuleto del mare tenebroso, le lenti del sole dorato e la cinghia della larga terra. Sembra che alcuni dei componenti siano nascosti nel Bosco delle Streghe, nei pressi di Castel Vraath. Ti chiedo anche di essere molto discreto con i tuoi compagni perchè gli oggetti sono molto potenti, ma ti ricordo che nessuno sa che già solo due oggetti indossati assieme aumentano il loro potere!". Con queste parole Afelamas congedò Manion, sapendo che la ricerca non poteva essere in mani migliori.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ottimo post!
davvero.
ecco un buon metodo x integrare quelle parti che nel gioco risulterebbero lente ed indirizzare le iniziative.

Anonimo ha detto...

cioè nel gioco risulta lento parlare con altri personaggi?
secondo me invece risulta lento quando arriva il proprio turno e si deve ancora pensare a cosa fare. Quello è tempo veramente sprecato. Questa invece è interpretazione, può piacere o non piacere - e su questo non discuto.

Anonimo ha detto...

none!!!
nn dico che è lento parlare con i personaggi!!!
spesso è la cosa piu divertenete!!
dico che va ben "integrare" e "condurre" senza forzare le interpretazioni....questo fa risparmiare un po di tempo!!
hasta luego!!