Volevo aspettare l'opinione di Viso a riguardo, ma considero i 16 commenti al post precedente quasi un miracolo, per cui mi accontento e proseguo la riflessione iniziata spostando un po' più in là l'asticella della posta in palio...
Vi confesso che dopo l'ultima discussione (in senso positivo) ero un po' confuso. Contento per il coinvolgimento - segno che ancora sto gioco ci sta a cuore - ma forse un po’ spaventato che i periodici momenti di crisi stessero mostrando tutti i limiti del nostro giocare, col rischio di arrivare al punto in cui - tira di qua, tira di là; aggiusta di giù, aggiusta di su - la corda si sarebbe spezzata. Anche perché non stavamo discutendo come al solito del nostro modo di giocare, ma del gioco stesso!
Ripensandoci i giorni successivi (e avendo molto da cazzeggiare per le vacanze pasquali J), mi sono pian piano reso conto che eravamo arrivati ad un punto di svolta significativo, qualsiasi decisione avremmo preso in seguito (cambiare le regole o cambiare master/campagna o cambiare gioco che fosse).
Insomma, niente sarebbe stato più come prima!
Se da una parte infatti la 3.0/3.5 è un sistema flessibile, che ormai conosciamo piuttosto bene, e che sembra adattissimo al nostro modo di giocare fatto di poco “ruolo/narrazione” e molto di “gioco”, prestandosi eventualmente anche a home rules, dall’altra si stava facendo largo nella mia mente un’idea dapprima solo vaga e remota, poi via via sempre più concreta: provare un gioco di ruolo diverso. Nella mia povera testa, quando ho proposto L’Unico Anello (ma avevo pensato anche a un bel AD&D), questo coincideva necessariamente con il cambiare anche Master (almeno avrei ricominciato a giocare anch’io! E poi chi aveva voglia di impararsi tutta una serie di regole nuove da spiegare ai giocatori, seppur intriganti? Avrei preferito impararmi le poche regole da giocatore e gustarmi l’avventura!), ma poi ho capito dai commenti 2 cose fondamentali: 1) nessun altro, ora come ora, ha tempo e voglia di masterizzare oltre al sottoscritto; 2) la 3.0/3.5, in fondo in fondo, ci piace!
Questo mi aveva fatto propendere, nelle nostre consultazioni di governo, per un cambio di regole il meno incidente possibile, sia sul sistema (altrimenti sbilanciato perché rischiavano di innescarsi pericolose conseguenza a catena anche su tutta una serie di altre regole), sia sull’ambientazione (a me ormai nauseabondamente cara).
Fino a giovedì scorso, quando durante un “catetere day” mi sono imbattuto nel mio file di Pathfinder (detto anche 3.75)…
Sistema conosciuto e apprezzato unito alla possibilità di cambiare completamente ambientazione e soprattutto stile senza dover intervenire da “dei ex machina”. Da buon fankazzista ho voluto seguire questa intuizione e ho cercato sul web materiale in italiano (e non, per la verità), per vedere se non fosse solo un restiling di regole (come lo fu la 3.5) ma qualcosa di più “serio” e valido. Mi si è aperto un mondo…
Il bilanciamento e la semplificazione delle regole era solo la punta di un iceberg che aveva al centro le avventure: se la caratteristica della 3.0/3.5 era la grande modularità del regolamento “IKEA”, componibile a piacere, Pathfinder finalizza questa modularità al gioco e all’avventura. Non più le “stat” dei personaggi davanti a tutto, ma le stat applicate ad un’ambientazione che influenza il gioco intero (non mi dilungo qui, sul web trovate decine di commenti e materiali a riguardo).
Passata la “sbornia” Pathfinderiana pasquale, mi ritrovo davanti ad un dilemma che giro a ciascuno di voi, chiedendovi di prenderlo sul serio (evitate per favore i “a me va bene tutto”, “preferisco quello ma va bene anche l’altro”, “meglio la figa, però un cazzo in culo…”, ecc…), perché ne va del nostro ritrovarci per i prossimi mesi/anni:
Preferisco provare a giocare il mio PG ad alti livelli/vedere come va a finire la campagna (A), o provare una nuova ambientazione/nuovo stile di gioco (B)?
In entrambi i casi mi sento però di chiarire alcuni paletti: compromessi che dovrete accettare in quanto unico master che meglio di così non ce la po’ ffà. (L’alternativa che accetterei volentieri è sempre un altro master fisso)
Per quanto riguarda la proposta (A) ho la ferma intenzione di portare avanti l’ambientazione “organica” (definizione che trovo perfetta sia perché dà l’idea di qualcosa di vivo che si sviluppa, non un’avventura appiccicata all’altra, sia perché a qualcuno potrebbe aver fatto cagare…) che nella mia mente malata arriva fino la 20° livello. Questo non perché vi voglio obbligare a giocare dei semidei, ma perché quando ho pensato tutto l’arco narrativo ho messo insieme avventure preconfezionate che vi porterebbero fino a lì; pensare di accorciare il tutto a piacimento significherebbe “mozzare” tutta la storia (per me come chiudere il Signore degli Anelli finita la battaglia senza leggersi i capitoli finali). Sebbene il tutto preveda degli “step” intermedi - di cui uno è stata la conclusione del “primo ciclo” basato sul ritrovamento delle Sacre Armi dei Draghi -, il programma sarebbe questo:
- un’avventura (già pronta, lunghetta) per approfondire il legame Butch-Gulthias-Mano Rossa/Azarr Kal (tarata per PG di 10°);
- un’avventura (da preparare, ma più snella e senza vincoli di livello) per chiarire il rapporto tra elfi Silvaenesti-discendenza di Dydd-Vecchio Mondo-Armi dei Draghi.
Queste giocabili in qualsiasi ordine, con la precedenza però all’ordine in cui le ho scritte per un semplice fatto di taratura dei livelli (invertendole andrei incontro ad un lavoro di adattamento che non ho tempo/voglia di fare e/o si rischierebbe una sfida poco avvincente per i PG, ma per esigenze di divertimento mi adatterei: chennesò, Teo vuol far tornare Liyn al Vecchio Mondo il più presto possibile e cominciare con un altro personaggio).
- un epilogo epico per Eroi di 18° livello (anche qui avventura già pronta e tarata, per cui si potrebbero facilmente far “trascorrere” i livelli mancanti – magari con una bella descrizione gestional-interpretativa – fino al 18°) che vi porterebbe di fronte ad un nemico leggendario (e non dico di più…).
Per la proposta B invece i “paletti” sarebbero questi:
3 veti “morali”
3 veti “tecnici”
Per la proposta B invece i “paletti” sarebbero questi:
3 veti “morali”
- sistema di gioco di Pathfinder (praticamente le regole della 3.5 semplificate e bilanciate, vedi link);
- PG nuovi dal 1° livello (con un accenno di background insito nel sistema, cioè la motivazione del perché i PG sono nello stesso party);
- anche qui una saga, anche se non necessariamente fino al 20° livello (perché non ci investirei del tempo per fare una semplice serie di missioni a fila… “nun me piace”), col vantaggio che il sistema ed il supporto vanno già in questa direzione [vedere PS finale].
3 veti “tecnici”
- solo classi pure (il sistema già è tarato per avvantaggiarle rispetto le multi classi);
- solo libro base (il Manuale di Gioco, che già possiedo in pdf, a cui aggiungerei qualcosa del Manuale del Giocatore per dare più senso al regalo di compleanno di Viso [anche qui vedere PS finale];
- solo PG creati col sistema dei punteggi (e non col culosissimo/sfigatissimo metodo dei dadi).
Questa proposta mi alletta tantissimo perché rivoluzionerebbe sia il mio modo di masterizzare (nuovi spunti ne ho già letti a decine, correggendo magari anche certe mie “rigidità”), sia quello di giocare (solo il fatto di non essere power player), favorendo, se non l’interpretazione, almeno il coinvolgimento nell’ambientazione, perché come dicevo entra a far parte in qualche modo del regolamento attraverso il background.
La proposta “media” sarebbe quella di provare Pathfinder per questa estate, alternandolo magari a Chtulhu (che però non piace a Viso ed è più un “divertissement”, uno svago). Considerate però che siamo in aprile e continuando adesso la campagna/ambientazione dell’attuale D&D – sebbene dalla seconda settimana di giugno io venga giù fino a metà luglio, e se ci fossimo tutti si potrebbe giocare ogni settimana – rischieremmo di doverla interrompere bruscamente (non so se e quando Viso andrà a scavare, poi io in agosto tra camposcuola e centro estivo farò fatica). Non so quindi se forse varrebbe la pena provare Pathfinder già adesso.
Sinceramente non ho le idee chiare nemmeno io: da una parte ci sarebbe una missione già pronta, ma col rischio di giocarla da svogliati o con home rules da ritarare continuamente, dall’altra un po’ di lavoro in più da parte mia nella preparazione… Voi che dite?
* PS: a parte il Manuale di Gioco e qualche materiale che l’editore ha rilasciato free sul web, non ho trovato tanto in italiano, ma già questo sarebbe abbastanza come regolamento. Mancherebbe però – FONDAMENTALE – la campagna “Ascesa del Signore delle Rune”, che Giochi Uniti ha recentemente rilasciato in italiano in volume unico e che costerebbe 46 euro sul web. Qualcuno potrebbe cercarla su torrent? Oppure siete disposti ad investire parte degli 80 euro in cassa comune avanzati dalla vendita di Descent? Perché se Lele la trovasse sabato a Modena ad un prezzo più conveniente converrebbe prenderla là. Si riesce a trovare anche altro materiale in italiano su torrent? Urge risposta, grazie!
8 commenti:
A me la campagna di D&D è piaciuta molto, mi piace D&D come lo giochiamo adesso anche se non ho problemi se decidiamo di modificare alcune cose e sarebbe una bella soddisfazione portare il PG al 20° livello.
I problemi che si sono presentati negli anni difficilmente spariranno cambiando sistema di gioco.... ciò non toglie che si possa prima o poi provare Pathfinder. Sinceramente adesso come adesso non sento la necessità di un clone di D&D anche se a detta di tutti molto più agile e semplificato. Se proprio dovessimo intervallare il D&D preferirei un'ambientazione diversa (Chtulu mi è andato benissimo!) oppure anche "L'Unico Anello" che avrebbe un fascino particolare.
A Pathfinder non credo di volerci pensare prima del 20° livello.....
Hai chiesto un parere personale e io te l'ho dato.
Ragionando mi pare di pensarla come Lele, ma la voglia di provare un regolamento nuovo mi stimola sempre!
Io sarei per comprare comunque l'avventura (se la troviamo a buon prezzo), visto che i soldi li abbiamo già, e la iniziamo a settembre o il prossimo inverno. Fino all'estate finirei la campagna di DeD, che comunque mi sta piacendo molto.
Muy bien! Grazie per gli scambi sinceri: sentirvi gasati mi invoglia a tenere sempre alto il livello di coinvolgimento.
No problem per continuare l'ambientazione (perché una maxi-campagna di 20 livelli che cambia a seconda di come i PG influenzano il gioco mi pare più un'ambientazione), ma a parte una parentesi di relax dentro al gioco, poi si ripartirà di brutto, e non finiremo nè prima, nè questa, nè probabilmente le prossime estati per diversi anni...
Sempre ovviamente inteso che mi va bene tutto...a me il d&d mi gasa, questo scenario mi gasa, e provare ad arrivare a livelli alti mi piacerebbe... Xo proverei anche pathfinder!
E quindi riassumendo cosa abbiamo deciso?
Te cos'hai capito?
Mi sembra che l'abbia spuntata "la versione di Viso" (con buona pace per chi pensa che parlare sia inutile o ci sia una loggia massonica che decide tutto e poi chiede cosa fare...), cioè magia come prima cercando di regolare i personaggi: Khoril ha convertito 3 livelli da stregone in una classe di prestigio molto in tema con la campagna, Liyn potrà convertire gli incantesimi sgravi in altri, oppure può tenerseli e decidere di non abusarne (e magari trovare una giustificazione "in game" per non farlo, così ne gode anche il ruoleggio; oppure non farlo e basta).
Se poi proprio non ce la possiamo fare penso sia carino anche Warhammer Fantasy RolePlay 2ed (che probabilmente Faffo possiede)!
Quindi per le magie ci autolimitiamo un po da soli praticamente,
Mi sembra che Viso sia stato convincente per tutti, e che - da bravo avvocato pluridecorato sul campo - si sia portato a casa anche questa battaglia. Personalmente la reputo la decisione migliore per il gioco poi, se proprio non ce la facciamo (ma secondo me si), passiamo direttamente al piano B già delineato (esclusione di invisibilità e volare dal repertorio dei PG eccetto che mago e chierico).
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