Avevano passato finalmente una notte tranquilla mentre gli Arpisti si stavano occupando di riportare in vita Tiff.
L'indomani mattina, recuperate le forze e gli incantesimi, decisero di
tornare al Fano per esplorare il buco nella grande caverna prima delle stanze
di Azarr-Kal e capire dove si poteva trovare il drago nero rilevato dalla Mazza
di Telónduil il giorno prima. Per usare il minor numero di incantesimi
possibili Khoril decise di lasciare alla Torre del Bagliore Lunare il suo
famiglio rospo, poi i quattro eroi si teletrasportarono fino al luogo d'arrivo
della loro prima visita, sul sentiero che conduceva al ponte sull'ingresso del
Fano. Le cinque teste di drago che sporgevano dalla roccia incutevano ancora un
timore reverenziale, o quantomeno disagio. Demetrio e Khoril estrassero le armi
coi Globi dei draghi per individuane la posizione: il drago nero si trovava
ancora dove Demetrio l'aveva scrutato l'ultima volta, mentre il drago blu
risultava essere a 1
chilometro di distanza. Avevano poco tempo per esplorare
le ultime zone del Fano. Decisero di partire dalle cinque teste sporgenti sopra
il grande portone. Volando i quattro incominciarono ad esaminare le teste da
vicino, finchè Khoril vide che la bocca del drago blu era in realtà l'entrata
di una caverna. Dalla grande apertura però non si riusciva a vedere
all'interno, perchè celato da una fitta oscurità che nemmeno la scurovisione del paladino riusciva a
penetrare. Khoril si appoggió allora alla base dell'apertura cercando di
seguire il muro laterale. Di fianco a lui Manion e Liyn erano pronti ad
addentrarsi nella scura caverna, ma Demetrio li fermò: "Aspettate, ho la
torcia di Echoes con luce diurna".
La torcia magica illuminò un grande antro; davanti a loro comparve anche un
drago nero più o meno delle dimensioi di un umanoide. "Andate via
stranieri, o troverete solo morte! Uscite dalla tana del grande Regiarix!"
e un fiotto di acido investì il gruppo. Poi il drago si spostò dietro una
parete laterale. Mentre Manion e Khoril si gettarono addosso al drago, Liyn
provò a nascondersi dietro mucchi di ossa ordinati in una nicchia laterale del
tutto simile ad un giaciglio; Demetrio intanto si era fermato sull'ingresso
della grotta, pronto ad annullare ogni tentativo di fuga. Lo scontro fu breve
ma crudele: il drago rivolse i suoi terribili attacchi al ranger nonostante i
colpi di questo e le frecce del guerriero, finché il paladino lo colpì alle
spalle costringendolo a levarsi in volo per fuggire. Demetrio però, non appena
vide il giovane drago arrivare, chiuse l’apertura della grotta manipolando la
roccia con un’ incantesimo. Il drago era imprigionato dentro, stretto tra la
morsa dei cinque eroi. Khoril, invocando il potere della sua divinità lo finì
con un solo colpo ed il corpo del drago stramazzò a terra privo di vita.
Subito i cinque compagni si misero a cercare qualcosa di interessante nella
grotta. Le cinque alcove sembravano proprio dei nidi di drago. Tutti presentavano
mucchi di ossa, ma si differenziavano per alcuni particolari: il primo, quello
più vicino all’ingresso, era per di più spoglio con l’unica caratteristica di
avere le ossa ordinate in mucchi impilati in maniera quasi ossessiva; il
secondo era piuttosto spoglio e vuoto, le uniche tracce che presentava era un
sottile strato di ghiaccio che ricopriva pavimento e pareti attorno dell’alcova;
il terzo puzzava di zolfo e aveva i muri ricoperti di fuliggine, con una fila
di teschi esposta lungo la parete, adagiati in una teca di metallo fuso; il
quarto nido era stato ricavato dall’incavo più grande di tutti, e si presentava
come il più ordinato dei cinque. Le pareti erano ricoperte di bassorilievi
raffiguranti Tiamat; il quinto infine, quello di fianco al quale era comparso
Regiarix, aveva un letto, un tavolo e una sedia di taglia umanoide appoggiati
alla parete, come se dovesse ospitare un ospite. Frugando trovarono diversi
oggetti che decisero di tenere.
Ora però bisognava uscire e recuperare il gufo di Liyn.
1 commento:
il sentiero dei nidi di ragno*
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