Niente, bisognava che scrivessi qualcosa in questa data significativa per la mia/nostra storia, iniziata ad archiviare ben 16 anni fa!
Riprendo la storia da dove l'avevamo lasciata...
Usciti dal maniero di Phandalin dopo aver perso le tracce di Bastone di Vetro, il gruppo decise di tornare in paese per riferire a Sildar - sebbene in piena notte - le importanti scoperte relative alla lettera firmata con un ragno nero.
LE indicazioni del malvivente dei Marchi Rossi si erano rivelate alla fine preziose, e Sildar ne avrebbe sicuramente tenuto conto come attenuante nel consegnarlo alla giustizia, ma la cosa che lo sconvolse di più fu la scoperta che il Bastone di Vetro non era nientemeno che il suo amico Iarno! Nella lettera si faceva riferimento all'arrivo di stranieri in paese e al compito di catturarli e di portarli al Castello Cragmore, la cui ubicazione rimaneva però sconosciuta anche a Sildar. L'unico che poteva conoscerla era il vecchio Reidoth a Thundertree, ma l'ultimo viaggio degli eroi in quel luogo non recava buoni ricordi...
Decisero comunque di partire, e nonostante qualche incontro notturno (tra cui quello con un orsogufo!), arrivarono in qualche giorno presso le vecchie rovine. Questa volta Rael aveva imparato l'incantesimo Invisibilità, e decise di farsi un giretto di esplorazione per tutto il paese, che sembrava completamente abbandonato e versava in cattive condizioni, tranne che per un paio di edifici che presentavano infissi esterni ben tenuti. Arrivato a quella che sembrava dall'insegna una taverna all'estremità occidentale dell'abitato provò ad entrare, ma alcuni zombie - identici a quelli incontrati nella caserma la volta precedente - si rianimarono suggerendogli un rapido ripiego all'esterno. Tornando indietro però volle accorciare il percorso tagliando tra la vegetazione, ma qui alcuni arbusti si animarono e - sebbene fosse invisibile - lo ferirono gravemente, per cui dovette darsi alla fuga.
Tornato dal gruppo e condivise le informazioni decisero di addentrarsi nel paese seguendo il percorso fatto da Rael ed esplorando le abitazioni più rilevanti. La prima, ai margini sud-orientali, si rivelò il covo di una setta di cultisti che dichiararono serenamente l'intenzione di trovare un accordo col drago verde presente nella torre. Non sembravano aver intenzioni belligeranti, ma sicuramente i loro scopi non potevano far stare tranquilli i quattro compagni, che èerò decisero di andare oltre per esplorare l'altro edificio ben tenuto a sud-ovest. Qui scoprirono rocambolescamente la presenza di uno scoiattolo intelligente, che si rivelò essere proprio Reidoth! Spiegatagli la situazione, il vecchio druido gli indicò l'ubicazione del castello, a sud della foresta di Neverwinter; se poi avessero scacciato il drago da Thundertree sarebbe stato disposto addirittura a rivelargli quella della Grotta dell'Onda Tonante, ma per ora doveva presidiare la zona e studiare la presenza dei cultisti.
Il gruppo ripartì alla volta del castello. Addentrandosi per la prima volta nella foresta capirono subito la fama che la circondava. La vegetazione era così fitta da formare un groviglio impenetrabile anche dalla luce e l'avanzamento fu possibile solo grazie all'abilità di Oban-kai nel seguire le sparute piste di boscaioli o cacciatori. Finalmente arrivarono alle rovine, ma una rapida ricognizione invisibile del bardo rivelò poche informazioni utili: il livello del castello era sopraelevato rispetto al terreno esterno (tranne per una parte sul fianco a nord) e la struttura mostrava segni di decadenza e abbandono tanto che diverse parti di muri erano crollati lasciando il posto a cumuli di macerie. In compenso il pavimento di legno di quello che doveva essere stato il piano superiore sembrava ancora abbastanza integro, tanto da non far passare la luce per indagare meglio attraverso gli squarci delle pareti esterne. Su tutto il perimetro erano inoltre presenti feritoie che attraversavano gli spessi muri e attraverso una di queste che si apriva sull'ingresso principale, Rael vide un goblin sporgersi guardingo; per il resto, la struttura sembrava deserta ed abbandonata... L'unico punto interessante era un'apertura sul lato nord, chiusa da pesanti tendaggi ammassati confusamente per chiudere il passaggio. Provò ad entrare in esplorazione, ma nessuna presenza e nessun rumore...
Passarono la notte a distanza di sicurezza, ed il giorno dopo riprovarono ad avvicinarsi dalla stessa entrata. Rael precedette il gruppo ancora invisibile finché tutti e quattro si trovarono dentro alla prima torre usata ormai come deposito in disuso: casse e barili ammassati mostravano segni di deterioramento e nessun goblin era in vista. Decisero di entrare nella prima porta alla loro destra, che si apriva in un piccolo corridoio con un'altra porta all'estremità.
Ashur, con la pelle colorata nel verde-grigio tipico dei goblin, avanzò e si accostò alla porta aprendola lentamente (senza aver cercato di percepire...ndM) ed una drow si voltò verso di lui chiedendogli in comune chi fosse, mentre il bugbear che stava parlando con lei gli rivolse la parola con qualche suono gutturale che il monaco dedusse essere goblin. Di fronte a lui un grosso lupo iniziò a ringhiare. Ashur provò a risponderle che era stato inviato dai Marchi Rossi, ma il tono duro del bugbear gli fece capire che l'inganno non doveva essere riuscito bene... Oxyouranus dietro di lui, visto il lupo, gli scagliò contro una fiamma sacra, decretando il definitivo fallimento del tentativo di inganno. Per un attimo il monaco si chiese se fosse stata colpa della sua risposta poco convincente o del suo travestimento, ma non fece in tempo a darsi una risposta perché la drow fu davanti a lui in un baleno, e nonostante l'attaccasse a mani nude, gli assestò un colpo deciso. Oban-kai affiancò il monaco scagliando verso la drow un dardo, ma il monaco scelse di indietreggiare lasciando però spazio libero al lupo che in questo modo poté scagliarsi verso il chierico, che però rispose con uno dei suoi sofi infuocati, causando però ben pochi danni. Intanto in tutto questo trambusto Rael era rimasto a guardia dell'altro ingresso della prima stanza, e non si rendeva conto di quanto la situazione si fosse fatta calda...