L'indomani decisero di risalire la costa orientale con la barca: non erano esperti marinai, ma con un po' di fatica e di buona volontà riuscirono a coordinarsi per remare vicino alla costa. Il paesaggio proseguiva tranquillo e monotono, fino a quando la dolce costa incominciò ad inerpicarsi trasformandosi in una ripida scogliera alta una dozzina di metri. Sotto alla scogliera, i detriti caduti dall'alto e le correnti formavano delle insenature ghiaiose, nelle quali si erano formate delle pozze di acqua stagnante, punteggiate qua e là da qualche basso arbusto e qualche roccia più grande.
Il nuovo paesaggio proseguiva per qualche chilometro, ma decisero di fermarsi a metà giornata, quando il nano intravide sulla scogliera i segni di un sentiero che si inerpicava verso la sommità del dirupo roccioso.
Tirarono la barca in secca e la lasciarono dietro una roccia, quindi decisero di iniziare a controllare la zona. Notarono sulla ghiaia diversi piccoli pezzi di legno, appartenuti a qualche imbarcazione, ma nessuna traccia, tranne quelle di un qualche rettile trovate da Walker tra la pozza centrale e il lago o le pozze laterali. Nessun altro segno della presenza di animali. Decisero di arrampicarsi lungo lo stretto sentiero per partire ad esplorare l'area. La risalita non era così semplice a causa dei detriti e della ripidità del passaggio, ma in breve tempo (tranne Levian, a cui dovettero montare una di quelle sedie per disabili con la rotaia a parete...) furono in cima. Una distesa di ortiche aveva ricoperto il sentiero che portava verso l'interno, ma la visuale del lago era decisamente migliore dalla cima, e il ranger notò la testa di una grossa tartaruga emergere dalla pozza più grande. Kastaghir tirò nello specchio d'acqua una razione per vedere la reazione dell'animale, che – mangiato il pasto – si mosse lento verso la barca in secca e una volta vicino l'addentò. Kastaghir riconobbe nell'animale un esemplare di tartaruga azzannatrice, tipicamente carnivora e territoriale, e subito cercò di ridiscendere la scogliera per salvare il loro unico mezzo di locomozione, seguito da Uriel. La fretta però (e la sfiga coi dadi, ndM) tradì entrambi, facendoli scivolare dal dirupo. Nel frattempo Walker e Levian avevano estratto le loro armi da tiro per bersagliare il predatore che, sentito odore di carne fresca, diresse la sua attenzione verso il chierico ancora stordito per il rovinoso impatto, costretto a curarsi. Non appena Uriel si riprese attaccò l'animale dalle spalle, finendo il lavoro portato avanti dalle frecce anatema degli animali scagliate da Walker.
Il nano decise di preparare una bella cenetta a base di zuppa di tartaruga, assicurandosi di conservare il carapace acuminato come trofeo. Poi si accamparono in cima alla scogliera, non dopo però essersi assicurati dell'eventuale presenza di altre tartarughe nelle pozze vicine e aver issato la barca sopra la roccia più sporgente per timore della marea.
Stava per spuntare l'alba, quando Uriel – di guardia – sentì dei rumori provenire dalle rive sottostanti. Affacciatosi notò quattro figure umanoidi che si stavano dirigendo verso l'inizio del sentiero; subito svegliò il resto del gruppo e si misero in allerta. Le quattro figure ricurve iniziarono ad inerpicarsi lungo lo stretto sentiero fino a che, illuminate dalla luce della luna, mostrarono la loro natura: uomini dalle larghe facce da rospo, con mani e piedi palmati, con indosso una grezza armatura di cuoio ed in mano una rudimentale mazza appuntita. Levian rilevò la malvagità della loro natura, ma Walker e Uriel, che stavano aspettando l'arrivo dello strano gruppo, non erano così convinti di colpire per primi; stranamente erano proprio il paladino ed il chierico a voler iniziare il combattimento, ma il guerriero ed il ranger non volevano iniziare un combattimento senza essere stati a loro volta attaccati per primi: le creature erano malvagie, è vero, ma quante persone malvagie giravano liberamente per le Terre Selvagge, senza per questo doverle imprigionare o attaccare per il solo fatto di essere di indole malvagia? Le creature non andavano forse giudicate dai loro atti? Ed il paladino non doveva essere il primo a difendere questi princìpi? Uriel si fece però convincere dai compagni, e sferrò il primo colpo sull'uomo con la faccia da rospo davanti a lui. Subito i tre compagni - nel frattempo identificati come boggard da Kastaghir - con un salto raggiunsero la sommità del sentiero schierandosi di fronte agli eroi. Uno emise un gracidio acustissimo che lasciò il chierico scosso, ma gli altri non fecero in tempo ad attaccare che vennero abbattuti. L'ultimo sopravvissuto, vistosi spacciato, saltò giù dalla rupe per darsi alla fuga, inseguito da Kastaghir, ma venne raggiunto da una freccia del ranger che lo freddò. Il chierico si premurò di stabilizzarlo: l'indomani avrebbero provato a sapere qualcosa di più su questi nuovi esseri.
Un'altra notte con uno strano incontro era passata, ed il gruppo aveva la chiara impressione che le sorprese nella Cintura Verde non erano finite...