Dopo un giorno e mezzo di cammino arrivarono di nuovo allo stretto ponte di pietra antistante il portone sovrastato dalle enormi teste di drago. Controllarono con i Globi la presenza del drago blu che controllava il passaggio, ma con loro sorpresa Demetrio inviduò un drago nero all'interno della montagna, proprio dietro le fauci digrignanti di pietra. Decisero di entrare invisibili passando per lo stretto pertugio che Demetrio aveva scolpito nella pietra la volta precedente. Avanzarono cauti, ma tutto sembrava fermo, esattamente come l'avevano lasciato. Superato il primo corridoio buio entrarono nell'atrio dove avevano combattuto gli abishai blu e i lemuri.
Presero poi per la porta a destra, ancora inesplorata. Il corridoio finiva con una serie di porte. Manion avanzava silenziosamente, mentre il resto del gruppo lo seguiva qualche passo più indietro. Le quattro stanze sembravano camere di locanda, arredate modestamente ma ben tenute: un letto, un armadio, una scrivania; non avevano nulla a che vedere con gli alloggi militari delle progenie nere. Dal letto disfatto e dai mobili in disordine due camere sembravano essere state usate di recente; nessun indizio però sui possibili inquilini. Dal corridoio si diramava un altro braccio; anche questo presentava delle porte, una - la più vicina - a sinistra, l'altra a destra. Decisero di partire da quella di destra: quella di sinistra poteva essere collegata al corridoio centrale e in caso di un eventuale scontro non volevano trovarsi circondati.
Presero poi per la porta a destra, ancora inesplorata. Il corridoio finiva con una serie di porte. Manion avanzava silenziosamente, mentre il resto del gruppo lo seguiva qualche passo più indietro. Le quattro stanze sembravano camere di locanda, arredate modestamente ma ben tenute: un letto, un armadio, una scrivania; non avevano nulla a che vedere con gli alloggi militari delle progenie nere. Dal letto disfatto e dai mobili in disordine due camere sembravano essere state usate di recente; nessun indizio però sui possibili inquilini. Dal corridoio si diramava un altro braccio; anche questo presentava delle porte, una - la più vicina - a sinistra, l'altra a destra. Decisero di partire da quella di destra: quella di sinistra poteva essere collegata al corridoio centrale e in caso di un eventuale scontro non volevano trovarsi circondati.
La porta sembrava non presentare nessuna trappola nè alcun incantesimo, era però chiusa a chiave. Mentre Khoril si cimentava nell'apertura grazie ad un scassinare, Manion decise di andare ad ascoltare dietro la porta che avevano lasciato indietro. Tese l'orecchio. Dopo qualche breve istante gli parve sentire un mugolìo, come un leggero pianto. Chi mai poteva essere prigioniero in quel posto così ameno? Forse un prigioniero rimasto nel Fano dopo la loro incursione? Oppure una trappola?
Stranamente nessuno dei compagni sembrò curarsi della scoperta...(begli eroi! n.d.M.)
Khoril intanto aveva aperto la porta. Quale altro mistero li attendeva ancora?
Khoril intanto aveva aperto la porta. Quale altro mistero li attendeva ancora?