È da un po’ che mi vengono alcune idee sparse sulla
realizzazione di un gioco da tavolo in cui condensare le esperienze di gioco
che più mi sono piaciute in tutti questi anni. Ecco le due idee principali su
cui torno ciclicamente, limando, aggiungendo, affinando.
La prima idea è frutto di anni di gestazione. L’idea era
quella di condensare l’esperienza del classico dungeoncrawler (prendendo come
modello il sacro Heroquest) in un gioco snello, fruibile da tutti, ma anche
moderno in termini di meccaniche di gioco.
In pratica ciascun giocatore impersona una gilda che lotta
per ottenere più gloria possibile. Attraverso un draft iniziale ciascun
giocatore si sceglie 4 avventurieri (disponibili tra 5 classi), ognuno dei
quali è caratterizzato da un d6 con facce personalizzate da un mix di 4 simboli
(e fin qui nulla di speciale...).
La “novità” sta nel fatto che all’inizio del proprio turno
il giocatore tira il suo pool di dadi e POI sceglie quali azioni compiere in
base ai simboli ottenuti come muovere, combattere, esplorare/indagare,
negoziare, modificare le proprie azioni (il tiro dei propri dadi). Questo
limiterebbe l’alea e donerebbe una componente un pelo più gestionale, senza
snaturare l’esperienza classica di esplorazione-combattimento-ricompensa.
La plancia sarebbe fissa con stanze contenenti segnalini
incontro (in cui è possibile trovare mostri, trappole, png), e la missione
potrebbe cambiare ogni volta pescandola da un mazzo (o leggendola da un libro
delle missioni), determinando setup e condizioni vittoria diverse.
Insomma, un concentrato di dungeoncrawling di durata media
(60-90 minuti), adatta per gruppi di gdr in serate “low-brain”.
Il secondo progetto mi è venuto in mente solo qualche giorno
fa ma - complici le nottate in bianco causa/merito di Filippo - l’ho
praticamente già buttato giù nella sua ossatura principale.
Si tratterebbe di un classico gioco di esplorazione ma con
un paio di elementi nuovi. Il primo sarebbe la gestione del proprio PG: non più
una scheda con stat ma un mazzo di carte (10?) da selezionare (5 e 5) tra le 10
della propria razza e 10 di classe. Già qui personaggi diversi e soprattutto
personalizzati sin dall’inizio.
La seconda novità consisterebbe in un diverso svolgimento
del turno: le carte sarebbero oggetti e abilità che consentono le azioni,
ciascuna delle quali occupa un certo tempo (clessidre). Ciascun giocatore
potrebbe giocare nel proprio turno carte azione che richiedono fino a 5
secondi; azioni più potenti richiederebbero più secondi rispetto ad azioni più
deboli (non necessariamente di combattimento ma anche di
ricerca/esplorazione/interazione con l’ambiente). Alla fine del turno si pesca
fino ad avere di nuovo 5 carte (in 4-5 turni si dovrebbero poter vedere tutte
le carte del proprio mazzetto).
L’ultima variazione rispetto alle meccaniche “classiche”
consisterebbe nella mappa. Via il classico quadretto per lasciare spazio a
tiles quadrate (e quindi posizionabili in maniera diversa) divise in aree, a
loro volta divise in zone (ciascuna larga abbastanza per qualche miniatura).
Scartando una carta qualsiasi (o con specifiche carte azione) è possibile spostarsi
in una zona adiacente.
Per il resto tutto abbastanza classico, con valori di Forza,
Danno, Difesa. I danni però verrebbero applicati non attraverso punti ferita,
ma pescando carte da un mazzo apposito che ridurrebbe il numero di carte utili
in mano, finché non scartate (praticamente la cura diventerebbe automatica, ma
ciascuna ferita richiederebbe un determinato tempo/clessidra per essere
curata/scartata).
Oltre a questa ossatura ci sono anche tante altre cosine,
molte delle quali da rifinire, ma se volessimo cimentarci in un progetto non
così troppo utopistico, sarebbe bello spenderci le serate non impegnate per
giocare di ruolo.
Kickstarter è una piattaforma ormai inflazionata, in cui per
farsi spazio bisogna sapersi muovere (e pagare), ma infondo è anche sicura,
perché in caso di progetto non fondato non c’è rischio (praticamente viene
eliminato il rischio d’impresa a valle).
Per conto nostro un minimo di competenze le abbiamo: il
gioco lo si costruirebbe assieme partendo da ciò che ci piace; abbiamo in team
due grafici e una tipografia; sappiamo scrivere in italiano corrente (cosa non
scontata seguendo sui forum gli autori...) e conosciamo tante persone nel giro
o che ci potrebbero aiutare (es. traduttori: se si vuole fare una campagna per
1000 copie - tirature minima per abbattere certi costi - bisogna sicuramente
pensare almeno all’inglese).
In questi ultimi anni ho conosciuto 2 ragazzi di Cervia che
hanno realizzato tramite KS un gioco di carte 1vs1 con tabellone (ELO Drakness, 134.000€ con 2000 e rotti backers a fronte di una soglia di 15.000€ richiesti per realizzarlo), ed ho seguito da vicino via forum la nascita di 2 giochi e mezzo
(Darkligt: Memento Mori e Tales of Evil, più il nuovo progetto dei Rinnegati -
costola fuoriuscita dal forum italiano di Heroquest - che stufi della questione
HQ25 hanno deciso di lanciare nel 2020 un loro reboot dello storico gioco).
Chi ci starebbe?
2 commenti:
Ovviamente presente. Nel caso peggiore ci divertiremo un po'!
Bisogna solo dedicarci un po' di tempo...
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