Dopo alcuni post di qualche tempo fa sull'arrivo della 5a edizione DEL Gioco di Ruolo per eccellenza, riporto la notizia fresca fresca da gioconomicon.net.
Ma prima un breve riassunto preso sempre da un vecchio post più o meno dello stesso periodo dei precedenti:
D&D5 è un netto ritorno a
D&D classico ma con due punti importanti: regole molto modernizzate, ed un
sistema modulare che permette di usare ciò che piace ai giocatori e lasciar
perdere il resto. La struttura dei manuali è eccellente, le opzioni presentate
innumerevoli, ed ogni classe può dare origine a personaggi diversissimi, grazie
alle specializzazioni (un po’ come i Kit di AD&D2 ma molto più
caratterizzati) ed al Background (che ora diventa parte integrante del gioco).
L’interazione ed il roleplay sono non solo incoraggiati, ma incentivati – nella
campagna ufficiale interi capitoli vanno avanti senza combattimenti ed
esclusivamente di roleplay ed investigazione, ed il mondo cambia in risposta ai
personaggi, così come i personaggi cambiano in risposta al mondo. Le regole
ereditano chiaramente l’esperienza di 40 anni e di milioni di persone che hanno
giocato e giocano a quello che senza dubbio può essere definito il Re dei
giochi di ruolo.
In un momento storico che, per
concitazione e assembramento di nuovi operatori, può essere ascritto ad uno dei
periodi più fervidi per il settore ruolistico nel nostro paese, giunge la
notizia probabilmente più attesa dagli appassionati di GDR: la quinta edizione di D&D, padre dei giochi di ruolo
nonché titolo ancora in vetta nelle classifiche di vendita e gradimento, verrà
tradotto e distribuito in lingua italiana, con un’operazione commerciale su
scala globale (si parla di 8 lingue) che vede in prima linea la Gale Force
Nine, sussidiaria di Battlefront Group, collaborare con Asterion/Asmodee Italia.
Richiesto a gran voce, atteso
spasmodicamente, ora finalmente arrivato. Più di due anni sono passati da
quando Dungeons & Dragons, il gioco di ruolo che ha iniziato una intera
generazione di giocatori all’hobby, è tornato con la quinta edizione a far
parlare di sé imperversando sui tavoli di mezzo mondo e riportando il gioco di
ruolo nell’immaginario collettivo. Sin dal giorno del suo primo annuncio, in
ogni occasione in cui la Wizards of the Coast si è presentata al pubblico
nostrano, la domanda sul “se” e sul “quando” sarebbe uscita la versione in
italiano è stata senza dubbio la più ricorrente. Nonostante la disponibilità
solo in lingua inglese, il gioco ha comunque conquistato una buona fetta di
pubblico anche nel Bel Paese: la barriera linguistica non ha impedito
al brand equity di settore, di essere giocato in tutto il paese e di
far sviluppare il nuovo circuito di gioco organizzato, tra cui spicca l’evento Epic di Lucca Comics & Games che vedrà a
breve una nuova tappa al PLAY di Modena. Il desiderio di vedere D&D nella
lingua di Dante tuttavia, non è mai scemato ma anzi, la possibilità di giocare
nella nostra lingua probabilmente abbatterà l’ultimo ostacolo che finora ha
bloccato la dilagante passione per questo gioco alle edizioni precedenti.
Due anni di attesa dunque, tempo
che la Wizards non ha mai completamente giustificato, lasciando che le
speculazioni viaggiassero dalla mancanza di partner editoriali adeguati, alla
volontà di coordinare un difficile lancio internazionale, alla possibilità di realizzare
una versione 5.x dedicata al mercato estero, alla necessità di analizzare più
attentamente i mercati stranieri per pianificare strategie di marketing mirate,
fino all’attesa di una ripresa economica del settore che giustificasse un
simile investimento. Il motivo reale per l’attesa probabilmente non lo sapremo
mai con certezza o forse, più semplicemente e visto l’epilogo, possiamo
ritenere che sia un insieme delle ragioni espresse (e che molti hanno
ipotizzato), alle quali va aggiunta la considerazione che l’ultimo D&D è
ormai un prodotto maturo, “a prova di mercato” si potrebbe dire, tra altro,
recentemente insignito dell’inserimento nella Strong’s National Toy Hall of Fame statunitense.
Il sodalizio con Asterion/Asmodee
Italia potrebbe non stupire, soprattutto chi ha tenuto sott’occhio i movimenti
di questo editore, dalla fortissima posizione sul mercato, una grande
visibilità nelle fiere e festival di settore, dove ogni anno mostra i muscoli
con invidiabili line-up, infrastrutture espositive e una rete di eventi locali
dedicati al gioco come gli Asmodays. Ricordiamo che Asterion, trova proprio nel gioco
di ruolo le sue origini e che vanta nel suo staff diverse eccellenze nello
sviluppo di manuali di GdR. Inoltre, la nascita recente del circuito di gioco
organizzato Asmoplay, ha reso l’azienda di Correggio uno dei candidati ideali
per il trattamento di un marchio cosi famoso e, sicuramente, impegnativo.Nelle
dichiarazioni che hanno seguito quelle di John-Paul Brisigotti, CEO di
Battlefront Group, Massimo Bianchini e Luca Cattini, country manager di
Asterion/Asmodee Italia, hanno confermato la forte volontà di proporre nel
nostro paese l’intera produzione di questo storico brand e la volontà, già
ribadita con i recenti annunci su Star Wars: The Force Awakens, la distribuzione di 7th Sea e dei manuali di casa Wyrd,
di rafforzare e modernizzare il mondo ludico italiano, magari accompagnando una
nuova generazione di giocatori come fece in passato la mitica scatola rossa.
Tanto i fan storici del gioco,
quanto i nuovi giocatori in attesa di un gioco dall’elevata riconoscibilità
sociale (si parlava insistentemente di un film per il cinema), recentemente tornato
nell’immaginario collettivo e nella cultura di massa per le citazioni in serie
tv di successo come Stranger Things, potranno sperare di avere tra le mani un
prodotto, anzi, una linea di prodotti, dalla qualità pari all’originale (forse
superiore se l’edizione conterrà tutti i chiarimenti regolistici emersi
successivamente). La prima occasione per approfondire con l’editore il percorso
della la linea editoriale italiana di Dungeons & Dragons è fissata
per l’imminente PLAY di Modena, dove si svolgerà una conferenza moderata
dalla redazione di Gicoconomicon.net in cui il pubblico potrà scoprire le
modalità di quest’opera di localizzazione e porre le prime domande ad Asmodee.
Non resta che attendere per
sapere come si svilupperà nel dettaglio questo piano di lancio, quali
differenze, se ci saranno, verranno introdotte nelle edizioni locali ma
soprattutto quando potremo accantonare il “magic missile” per tornare al caro
vecchio “dardo incantato”.
Che dire...ormai non c'abbiamo più tempo nemmeno per una birra...però la voglia di provarla ce l'ho lo stesso (magari la scatola introduttiva)!